MADOFF THE RECORDS - I FAMILIARI DEL PIÙ GRANDE TRUFFATORE DELLA STORIA, BERNIE MADOFF, SI RACCONTANO IN 3 LIBRI ZEPPI DI RIVELAZIONI RIVALITÀ E RANCORI - LA MOGLIE RUTH SVELA CHE APPENA ESPLOSO LO SCANDALO, SI IMBOTTIRONO DI PASTICCHE PENSANDO DI MORIRE, MA LA MATTINA SI RISVEGLIARONO SOLO STORDITI - IL FIGLIO MARK, MORTO SUICIDA: “NEGLI ULTIMI ANNI MI HA USATO COME UNO SCUDO. SE TU VEDI UN CRIMINALE AFFERRARE UN BAMBINO PER PROTEGGERSI, LO DEFINISCI UN MOSTRO”...

Antonio Carlucci per "l'Espresso"

Bernie in North Carolina, in un carcere di massima sicurezza. Ruth in Florida, in una casa dentro un resort popolato da pensionati. Andrew a New York, in un appartamento dove compare solo il cognome della fidanzata, Catherine. Mark, anzi le sue ceneri, in piccole urne in parte rilasciate sulle spiagge americane e caraibiche che amava, le altre chiuse in un cassetto in attesa che i suoi figli, una volta cresciuti, scelgano come dare addio al padre che si è suicidato.

Ecco la foto di fine 2011 della famiglia Madoff. Tre anni fa, a novembre del 2008, erano una famiglia felice, anzi la fotografia perfetta della famiglia felice. Dal punto di vista materiale avevano tutto: soldi, case, barca, jet, un giro di amicizie nell'America che conta. E la loro società finanziaria vantava una lista di clienti da far invidia ai broker di tutto il mondo.

Tre anni fa, c'era ancora tutto questo. Poi il vento, da potente brezza che spingeva la nave dei Madoff senza sforzo, si trasformò in tempesta che soffiava contro. Bernard Lawrence Madoff, per amici e parenti Bernie, confessò che la ricchezza e il successo che gli attribuivano erano il frutto di una colossale truffa, il classico schema Ponzi secondo il quale con i soldi portati dall'ultimo investitore si pagano gli interessi ai primi e nella cassaforte ci sono solo pezzi di carta senza valore. Un furto da 64,8 miliardi di dollari. Fu la fine, e nel giro di pochi mesi Bernie Madoff fu condannato a 150 anni di prigione, che per lui allora 71enne significa la morte certa dietro le sbarre.

Su Bernie e la sua famiglia sono state scritte migliaia e migliaia di pagine. Oggi, improvvisamente, sono alcuni membri della famiglia a scrivere del grande ladro e soprattutto di se stessi, dei loro rapporti, dell'esperienza che hanno vissuto e ancora vivono, visto che il curatore fallimentare Irving H. Picard (vedi riquadro a pagina 181) non ha risparmiato neanche la terza generazione Madoff (il più grande è appena arrivato all'università) nella caccia ai soldi che derivano dalla grande truffa.

È una saga condita dall'implosione del nucleo familiare: la lite e poi la riappacificazione tra Andrew e Mark, la rottura tra figli e madre perché lei continuava a vedere il marito in carcere, il suicidio di Mark, le rivalità e gli odi tra le ex mogli e le attuali, Ruth che solo dopo la morte del primo figlio decide di abbandonare il compagno di una vita, non andarlo più a trovare in carcere e non rispondere più alle sue telefonate. Di più: arriva a cambiare il numero di telefono per rendere impossibile ogni contatto.

Nel giro di un paio di settimane sono arrivati sugli scaffali due libri: "The End of Normal", la fine della normalità, a firma di Stephanie Mack, la moglie di Mark, e "Truth and Consequences", la verità e le sue conseguenze, firmato dalla giornalista Laurie Sandell e basato sui ricordi di Andrew Madoff, della fidanzata Catherine Hooper e della madre Ruth. Lo scopo dei due libri è chiaro: liberarsi di Bernie Madoff una volta per sempre e, impresa forse disperata, cancellare il sospetto che anche Ruth, Andrew e Mark fossero protagonisti consapevoli e attivi della truffa miliardaria che ha rovinato decine di famiglie e causato quattro suicidi.

A dare il tocco finale da telenovela ci ha pensato un terzo libro, solo apparentemente estraneo alla famiglia Madoff: pubblicato prima della scorsa estate, è firmato da Sheryl Weinstein, una ricca signora della comunità ebraica di New York che in "Gli altri segreti di Madoff: i soldi, l'amore, io e Bernie" ha raccontato non solo come il finanziere sia stato la rovina della sua famiglia, ma anche una love story durata 20 anni.

Le bugie sono il motore della saga Madoff. Stephanie Madoff Mack ha trovato, e ha deciso di rendere pubbliche, le pagine del diario del marito Mark. "A 44 anni ho scoperto che mio padre non era la persona che conoscevo", è l'esordio di Mark, che aveva tentato il suicidio nel 2009 con i farmaci e poi un anno dopo ha fallito il primo tentativo di impiccarsi ma c'è riuscito dopo 30 minuti con il guinzaglio del suo cane: "Il 10 dicembre 2008 l'uomo che mi aveva insegnato l'importanza dell'integrità mi disse semplicemente che era un ladro.

Non è ancora chiaro quando tutto ha avuto inizio, ma sembra che le sue bugie cominciarono quando io ero un ragazzo... Io sono il figlio di un ladro. Ma sono anche un figlio e un figlio guarda al padre sin dal primo giorno... Io ho vissuto una grande vita rispetto agli standard della maggioranza degli americani. Wall Street è stata la mia casa per la mia intera carriera e ho raggiunto tanti risultati. Il mio futuro, come lo vedevo, appariva splendido. Il mio lavoro di trading produceva profitto e i miei investimenti personali hanno prodotto risultati eccezionali. Ero orgoglioso di quello che facevo. Gli imbrogli di mio padre hanno gettato un'ombra sui miei risultati. Ma io non permetterò che siano oscurati e dimenticati".

Mark era comunque riuscito a troncare ogni legame con il padre. Da subito, dal giorno in cui lui aveva convocato i figli per comunicare che l'impero Madoff era un castello di sabbia costruito su un imbroglio, non ha voluto più parlargli né incontrarlo. Al contrario della madre Ruth, che adesso pressata dal figlio Andrew ha dato il suo benestare alla pubblicazione di "Truth and Consequences" e si è attivata per promuoverlo accettando di rispondere alle domande dei giornalisti. L'interrogativo numero uno ha riguardato la scelta di mantenere un legame con la persona che aveva ingannato lei, i suoi figli, i suoi nipoti, gli amici. Fino al suicidio del figlio Mark, il cocco di mamma, ragione per la quale i due fratelli avevano spesso litigato. E poi all'uscita del libro della Weinstein.

In "Truth and Consequences" si narra l'incontro tra Ruth e il figlio Andrew prima dell'estate del 2011 nel quale il figlio chiede alla madre perché si ostini ad andare a trovare il marito in carcere. Andrew fotografa così la situazione del rapporto con il padre: "Negli ultimi anni mi ha usato come uno scudo per proteggersi. Se tu vedi un criminale di guerra afferrare un bambino per proteggersi, tu definisci uno che si comporta così un mostro.

È esattamente quello ha fatto lui: ha usato me e Mark come scudi per proteggere se stesso. Ha fatto questo con tutti noi". La madre Ruth si apre totalmente con il figlio dicendo di sperare in un atto di verità da parte di Bernie e che le dica della love story da lui sempre negata e ora spiattellata in un libro: "Forse andrò a trovarlo un'ultima volta per dirgli che è finita. Sono rimasta scioccata dalla storia con quest'altra donna. Voglio incontrarlo e dirgli tutto quanto sto provando. Solo allora potrò troncare ogni rapporto... Certo, mi imbarazza che quello che mi ha fatto decidere di non vederlo più non è stata la frode da 50 miliardi di dollari ma un tradimento del quale non mi ha mai parlato. Dopo il crimine terribile che ha commesso, mi stupisco che mi importi solo di questo. Eppure è così".

Le domande sul suo rapporto con Bernie sono state il filo conduttore delle interviste e Ruth ha condensato i pensieri, le emozioni, le conversazioni sparse nei due libri. "La lealtà verso Bernie è stata nutrita da una vita insieme", ricorda Ruth Madoff: "L'ho incontrato che avevo 13 anni, adesso ne ho 70. Se si tolgono gli ultimi tre anni è una vita intera insieme... Quando lo arrestarono ritenevo che non avrei potuto lasciarlo, e quando è stato condannato e portato in prigione ho pensato solo che sarebbe morto lì dentro.

Ero davvero convinta che avesse bisogno di aiuto. Lui è l'essere umano che ho amato per tutta la mia vita". Ruth nel libro svela anche che, appena esploso lo scandalo, i due si imbottirono di pasticche pensando di morire, ma si risvegliarono la mattina semplicemente storditi. E non pensarono mai più di rifarlo. E tra di loro non accennarono più a quella notte.

Oggi Ruth ha chiuso ogni rapporto con il marito, pur non essendo arrivata alla richiesta di divorzio. Ricorda così quel giorno nella sala colloqui del carcere di massima sicurezza di Butner, in North Carolina: "Gli ho detto: "Mi devi aiutare, sto perdendo la mia famiglia, devo smetterla di venire qui e tu devi aiutarmi... Non puoi continuare a chiamarmi al telefono, perché non ti risponderò più. E non ti scriverò e tu non devi scrivermi". Lo ha capito, mi ha mandato articoli di giornale senza alcuna nota, forse pensando che non li avessi letti. Non ho più avuto sue notizie. Ho cambiato il mio numero di telefono".

Il momento del cambiamento è legato al suicidio del figlio Mark, che portò la tensione in famiglia al massimo. Stephanie Madoff Mack ha puntato il dito contro Ruth accusandola apertamente di essere stata la scintilla del gesto, perché aveva detto no al figlio che le chiedeva di non andare più da Bernie. Ruth è stata tenuta lontana dai funerali di Mark, che si sono svolti in una casa della famiglia in Connecticut. E anche Andrew ha avuto difficoltà a farsi accettare, perché Stephanie rimproverava alla fidanzata di Andrew, Catherine, di avere invitato Ruth a casa loro. L'uscita di "Truth and Consequences" ha portato a un riavvicinamento tra Ruth e Andrew Madoff, mentre "The End of Normal" segna la scelta della vedova di Mark di andare avanti da sola.

Sicuramente, quelli che sono stati truffati da Bernie Madoff non decideranno improvvisamente di guardare con occhi diversi il resto della famiglia perché hanno raccontato se stessi. E in generale resterà sempre il sospetto che Bernard Lawrence Madoff non fosse il solo a sapere. Ruth però spiega così la scelta di uscire allo scoperto: "L'ho fatto solo per migliorare il rapporto tra me e Andy. Lui mi disse che mi avrebbe fatto bene partecipare alla stesura del libro. Io non avevo questa sensazione... Lui diceva che la gente non sapeva chi fossi a causa del ritratto che era stato fatto di me. L'ho fatto solo perché Andrew voleva che lo facessi. Non l'ho fatto per Mark e il rimpianto mi accompagnerà fino all'ultimo giorno della mia vita".

 

ruth madoff Ruth e Bernie Madoff BERNIE MADOFFBERNIE E MARK MADOFFBERNIE MADOFFbernie Madoff durante il processomadoffMadoff

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…