LE BORSE EUROPEE PERDONO TUTTE OLTRE IL -2,5%, ATENE -6,2%, IL DEFAULT È SEMPRE PIÙ REALE - TONFO DI FIAT, BANCHE, CEMENTO - TRICHET CI METTE UNA PEZZA: “INVIARE LETTERE AI GOVERNI È UN DOVERE, L’ITALIA NON È UN’ANOMALIA” - BPM, NEL CASINO SI COMPRA QUOTE DI BANCA LEGNANO - BERNABÈ CONTRO LA KROES SULLE TARIFFE - IMPREGILO, CERCASI SOCIO - S.RAFFAELE, LO IOR SI “AUTOGARANTISCE” - E.ON VENDE LA RETE GAS, ARRIVA ENEL? - IL QATAR SBARCA IN GRECIA PER I SALDI DI UN PAESE INTERO…

1 - BORSA MILANO CHIUDE PESANTE, GIÙ BANCHE, TRAVOLTA GALASSIA FIAT...
reuters
- Ennesima seduta negativa a Piazza Affari che, tuttavia, riesce a chiudere sopra i minimi, pur registrando un altro pesante scivolone, grazie alle dichiarazioni del presidente Fed Ben Bernanke che si è detto preparato ad altre iniziative per sostenere la ripresa economica.

Molto male i titoli bancari - lo stoxx settoriale europeo cede il 3,7% - zavorrati dai timori che un eventuale default greco scateni una crisi bancaria, con l'istituto franco-belga Dexia che ha perso oltre il 20% in borsa. A peggiorare il clima anche il profit warning di Deutsche Bank che ritiene l'utile lordo di 10 miliardi nel 2011 non più raggiungibile per le attività di core business.

"La situazione è molto difficile e prevale il pessimismo. La sensazione è che nessuno sappia veramente come uscirne", osserva un trader. Secondo un altro, "finché non saranno prese delle decisioni concrete, restano i soliti problemi. Per ora ci sono tante parole e niente fatti, lo si vede sulla Grecia, sugli Euro Bond, sui tassi".

L'indice Ftse Mib cede il 2,72%, in linea con il benchmark europeo FTSEurofirst 300 che perde il 2,74%. L'AllShare scende del 2,46%. Volumi intorno a 1,7 miliardi di euro sul finale. Vendite massicce sulle banche: INTESA SANPAOLO perde il 6,2%, mentre UNICREDIT cede il 4,5%.

Forte ribasso anche per POP MILANO (-5,6%). Il titolo era salito nel corso della seduta sulla scia dell'annuncio che Andrea Bonomi, tramite InvestIndustrial, ha il 2,7% della banca e le indiscrezioni secondo cui avrebbe intenzione di salire fino al 9,9%.

Fra gli altri titoli anche IMPREGILO (+2,65%) è in forte rialzo a Piazza Affari sulle indiscrezioni dell'arrivo di un nuovo socio. Negativi anche assicurativi, come FONDIARIA SAI e GENERALI con cali fra il 3 e l'1%. In rialzo dell'1,6% TELECOM ITALIA, considerato come difensivo.

In forte calo la galassia FIAT. La casa automobilistica perde il 7,47%, facendo peggio del settore a livello europeo (-6%), il cui indice oggi ha toccato i minimi dalla primavera 2010. Rbs ha inoltre riavviato la copertura su Fiat con giudizio "hold". FIAT INDUSTRIAL lascia sul terreno l'8,36%. PARMALAT perde oltre il 5%. Oggi un quotidiano ha scritto che il gruppo, ora controllato da Lactalis, starebbe valutando la vendita della divisione Santal. La notizia è stata poi smentita.

In forte ribasso i titoli dei cementieri, con BUZZI che cede quasi il 7,3% e ITALCEMENTI il'8,8%. L'intero comparto, a livello europeo, è debole, sulla scia del crollo, ieri, in borsa di Cemex sui timori per la sua situazione finanziaria. Tra i titoli a minore capitalizzazione VITTORIA ASSICURAZIONI sale del 2% dopo aver annunciato che prevede per il 2011 un utile netto consolidato di 35,6 milioni di euro e un combined ratio del 96,7%. Strappa ancora GAS PLUS con una crescita del 15,6.

2 - BORSE EUROPEE: LONDRA -2,58%, FRANCOFORTE -2,98%, PARIGI -2,61%...
(LaPresse)
- Chiusura in forte calo per le principali Borse europee. L'indice Ftse 100 di Londra cede il 2,58% a 4.944,44 punti, il Dax di Francoforte cala del 2,98% a 5.216,71 punti e il Cac 40 di Parigi lascia il 2,61% a 2.850,55 punti. A Madrid, l'Ibex mostra un ribasso dell'1,54% a 8.225,4 punti.


3 - BORSA ATENE: CHIUDE A -6,2% SU TIMORI PER POSSIBILE DEFAULT GRECIA...
Radiocor
- Milano, 04 ott - Chiusura in forte calo per la Borsa di Atene, con l'indice che ha perso il 6,28%. Gli indici hanno risentito dei timori su un possibile defaul t della Grecia, dopo la decisione dell'Eurogruppo, riunitosi ieri a Bruxelles, di rinviare a fine mese la decisione sull'esborso della sesta tranche del prestito alla Grecia, da 8 miliardi di euro. In netta flessione le banche, con il settore che in Europa cede il 5% circa.

4 - CRISI: TRICHET, INVIARE LETTERE A GOVERNI E' NOSTRO DOVERE...
Radiocor
- In merito alle lettere con raccomandazioni inviate a Governi europei, tra cui anche l'Italia in agosto, Jean-Claude Trichet, presidente della Bce, ricorda che 'ogni mese, nel quadro del lavoro dell'Eurogruppo, siamo chiamati a inviare messaggi e alcuni di questi, ogni tanto, sono molto chiari'.

'Da sei anni - ha aggiunto Trichet rispondendo alla domanda di un europarlamentare che chiedeva se una missiva fosse stata inviata anche alla Spagna - richiamo l'attenzione sull'evoluzione dei costi unitari del lavoro e sul fatto che in alcuni Paesi, a causa delle forti perdite di competitivita', c'erano piu' problemi rispetto ad altri'. Proprio dall'interazione con l'Eurogruppo e con la Commissione Ue, nasce la necessita' di 'inviare messaggi in circostanze molto difficili e di acuta tensione. Non si tratta di negoziati, noi non abbiamo negoziati con nessuno, ma di messaggi che sono in linea con quanto abbiamo dichiarato in precedenza e, quindi, non inusuali'.

5 - TRICHET: SERVONO BRACCIO ESECUTIVO E MINISTRO FINANZE EUROPEO...
(LaPresse)
- Per rafforzare l'integrazione europea anche a livello politico è necessario "un braccio esecutivo" che preveda "un ministro delle Finanze europeo, con funzioni di sorveglianza fiscale e di governance economica". E' quanto affermato dal presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, di fronte al Parlamento europeo. Secondo Trichet, al nuovo ministro spetterebbe anche un compito di rappresentanza esterno.

6 - FED: BERNANKE, PRONTI A FARE DI PIU', EUROPA RISCHIO PER CRESCITA...
Radiocor
- La Federal Reserve e' pronta a fare di piu' per sostenere l'economia americana, ma il Congresso e la Casa Bianca devono compiere i pass i necessari per sostenere una ripresa ancora debole. 'Per rimettere l'economia sulla giusta via ci vuole una responsabilita' condivisa da tutte le parti, in stretta collaborazione con il settore privato', ha detto il presidente della Banca Centrale Ben Bernanke durante la testimonianza alla commissione bipartisan del Congresso.

Il numero uno della Fed ha anche sottolineato che 'la crisi in Europa rappresenta un rischio per la crescita americana' e che i problemi di debito della Grecia 'mettono sotto significativo stress i mercati'.

7 - BPM: 100 MILIONI PER QUOTA CIC NELLA BANCA DI LEGNANO...
finanza.com
- La Banca Popolare di Milano mette sul piatto 100 milioni di euro per il 6,49% detenuto dal CIC nella Banca di Legnano. Lo ha annunciato lo stesso istituto precisando che l'operazione è funzionale alla "la fusione in corso tra la Banca di Legnano e la CR Alessandria". "L'operazione farà sì che la Bipiemme giunga al possesso totalitario della Banca di Legnano, con un modesto impatto, pari a 5 basis point, sul Core Tier I".

8 - ENI: IMPORTO MASSIMO BOND RETAIL A 1,35 MLD, OLTRE 1 MLD PER TASSO FISSO...
Radiocor
- Eni ha fissato a 1,35 miliardi di euro l'importo massimo complessivo previsto per il bond retail la cui offerta scade oggi. Il ritoc co all'insu' dell'importo in emissione, rispetto alla soglia di un miliardo fissata dal Cane a sei zampe, e' stato comunicato oggi. La domanda, secondo quanto risulta a Radicor, e' stata fortemente concentrata sul bond a tasso fisso, per il quale le richieste si attestano intorno ad 1,1 miliardi di euro. Minore interesse ha destato il bond a tasso variabile per il quale la domanda si aggira su livelli di poco superiori ai 200 milioni di euro.

9 - NON C'È UNA VERA CRISI DIETRO L'ALTALENA IN BORSA DI MORGAN STANLEY
Antony Currie per "la Stampa"
- Le traversie ottobrine di Morgan Stanley non sembrano nascere da una vera e propria crisi. La società di Wall Street, che tre anni fa era stata oggetto di una possente fuga di capitali, stava già scontando lo scetticismo degli investitori sulla sua capacità di recupero prima che il terzo trimestre subisse una svolta in negativo. Non è questa l'origine delle sue ultime sventure. Il titolo di Morgan Stanley ha perso più del 10% venerdì dopo l'aumento del costo di assicurazione contro il rischio default, dovuto essenzialmente al riacutizzarsi del nervosismo sull'esposizione in Europa.

Questi timori appaiono ingiustificati. Un post pubblicato due settimane fa su un blog di Zero Hedge ha amplificato le voci. Si affermava che Morgan Stanley avesse registrato in bilancio un rischio di 39 miliardi di dollari nei confronti delle banche francesi: oltre metà del suo valore contabile. In realtà, la cifra citata si riferiva al 2010 e, da allora, la banca l'ha quasi dimezzata. Tra l'altro, si indicava solo l'esposizione lorda, che include gli asset dei clienti e della banca detenuti presso istituzioni francesi, ignorando la liquidità, coperture e collaterale. Con questi fattori, l''esposizione netta è di fatto inesistente.

Certo, il 2008 ha insegnato che non bisogna credere a ciò che le banche dicono di sè su esposizione e coperture. La stessa Morgan Stanley ha subito una perdita di quasi 10 miliardi di dollari nel 2007 per avere coperto in modo disastroso una scommessa ipotecaria per altri versi vantaggiosa. Gli investitori, si sa, sono umorali.

Ma nonostante i recenti insuccessi di Morgan Stanley, le azioni della banca rimangono sostanzialmente in linea con Citigroup, Goldman e JP Morgan e molto sopra Bank of America. Anche le azioni di JPMorgan e Goldman Sachs, che hanno superato l'ultima crisi brillantemente, vengono scambiate poco oltre i due terzi del valore contabile. Ciò non significa MS debba aspettare la fine del putiferio. Sarebbe utile che fornisse maggiori informazioni sul modo in cui la società copre i propri rischi.

10 - IL QATAR SBARCA IN GRECIA PRONTO A FARE AFFARI D'ORO...
Una Galani per "la Stampa"
- Il Qatar sta facendo affari con l'oro greco. L'offerta di finanziamento presentata a European Goldfields permetterà al paese più ricco del mondo di acquistare almeno il 27% del gruppo minerario canadese per una somma di gran lunga inferiore alla valutazione di luglio.

Gli azionisti della società dovranno riflettere bene prima di rifiutare l'audace mossa del Qatar e il suo investimento da quasi 1 miliardo di dollari nel settore aureo. Uno strumento di credito settennale assicurato per 600 milioni di dollari finanzierebbe l'intero portafoglio di progetti di European Goldfields, soprattutto giacimenti in Grecia, a un tasso del 7% oltre il Lilbor. In cambio del coraggio di concedere un prestito in un paese da cui tutte le banche occidentali si tengono alla larga, il Qatar riceverà garanzie pro-forma per un valore vicino al 17% di European Goldfields.

Il Qatar ha anche acquistato un ulteriore 9,9% del capitale di una consociata di Ellaktor, gruppo di costruzioni greco oggi fortemente indebitato, e di un altro azionista per circa 173 milioni di dollari. A 10 dollari canadesi per azione, European Goldfields sarebbe valutata a meno di 75 dollari l'oncia per le sue risorse d'oro, equivalenti a 24 milioni di once. Randgold Resources, un importante gruppo minerario concorrente, viene valutato sette volte tanto.

L'offerta del Qatar è vicina al prezzo medio ponderato dell'azione nell'ultima settimana. L'accordo con Ellaktor prevede inoltre la concessione al Qatar di un'opzione call per un altro 5% di azioni, che aumenterebbe la sua partecipazione al 32%. Secondo una fonte bene informata, tuttavia, il Qatar non sarebbe interessato a un'acquisizione completa. Gli attuali azionisti riceverebbero una forma di protezione attraverso obbligazioni con warrant per 150 milioni di dollari alle stesse condizioni.

L'offerta opportunistica del Qatar potrebbe tuttavia attirare un'offerta solo in titoli da parte di un concorrente più grande. Tuttavia, se European Goldfields rifiutasse l'offerta del Qatar potrebbe dover aspettare un anno prima di iniziare ad attuare i progetti che la trasformerebbero nel più grande produttore d'oro del continente. Il Qatar è sicuro che i greci non hanno così tanto tempo.

11 - BERNABÈ CONTRO LA KROES SULLE TARIFFE PER LA RETE...
Da "il Giornale" -
Abbassare i costi dell'accesso alla rete in rame,come proposto dal commissario Neelie Kroes, «non è la via corretta per aumentare gli investimenti sulla fibra» e può portare proprio all'effetto opposto perché può «abbassare i ricavi delle società di tlc» e, quindi, ridurre le risorse «per effettuare i forti investimenti necessari per lo sviluppo delle reti in fibra ottica». Lo ha detto il presidente di Telecom Italia, Franco Bernabè, ieri a Bruxelles, intervenendo al convegno organizzato da Etno. Neelie Kroes, ha lanciato una consultazione pubblica sull'eventuale riduzione dei prezzi di accesso alle reti in rame, un intervento che, dice la Kroes,«potrebbe stimolare le grandi società telefoniche a investire nell'innovazione, invece che continuare a trarre profitti dalle reti tradizionali».

12 - IMPREGILO, CERCASI SOCIO PER IL 5% A SOLO 2 EURO...
Da "il Giornale"
- C'è una nuova operazione che da qualche giorno sta interessando alcune sale operative milanesi. Riguarda una quota introno al 5% di Impregilo, da collocare sul mercato o a qualche investitore. Per il quale il venditore vuole almeno 2 euro per azione (ieri il titolo ha chiuso a 1,94, in rialzo del 5,4%).

Sull'identità del venditore girano indiscrezioni. Non si può trattare dei soci di Igli, vincolati a un patto di sindacato.Ma potrebbe trattarsi dell'Ubs, che compare tra i soci con il 5,5% e che, vista la situazione della banca, potrebbe essere ben contenta di fare cassa. Altro socio rilevante è il fondo Blackrock, con il 4,9%. Ed è l'altro candidato. Ma ancora più interessante sarà capire chi è il compratore, forse interessato a non fermarsi qui e ha trattare successivamente con Igli.

13 - PER LE AUTOSTRADE SVIZZERE IL FRANCO VALE COME L'EURO...
Da "il Giornale"
- C'è un luogo al mondo dove i tassi di cambio ufficiali non esistono: la Dogana svizzera di Chiasso. Lì, in barba a ogni sforzo del governo della Confederazione elvetica volto a mantenere stabile il concambio, fissato a 1,20 franchi contro euro, la moneta svizzera ha già raggiunto la parità con quella europea. La Dogana svizzera, infatti, ai posti di confine si occupa della vendita della ben nota «vignetta», ossia il pedaggio una tantum che viene pagato per transitare sulle autostrade elevetiche. Ebbene il costo del contrassagno è di 40 franchi, al cambio circa 34 euro (volendo arrotondare in maniera generosa). Ma non per le Dogane svizzere che lo fanno pagare 40 euro (cambio alla pari, con un 20% di guadagno netto) ai malcapitati italiani sprovvisti di valuta locale.

 

16 - INNOCENZI LASCIA INTESA SANPAOLO E VA ALLA GUIDA DI UBS ITALIA...
Dal "Corriere della Sera" -
Ubs Italia, la controllata italiana del colosso svizzero Ubs, attiva nel wealth management per la clientela privata ha un nuovo amministratore delegato: è Fabio Innocenzi, nominato con decorrenza dal primo novembre prossimo. Innocenzi, 50 anni, arriva dal gruppo Intesa Sanpaolo, dove ha ricoperto dal 2009 il ruolo di responsabile per le Banche del Nord-Est Italia del gruppo e di direttore generale della Cassa di Risparmio del Veneto, carica che ha lasciato ieri.

Tra il 1993 e il 2001 è stato a capo delle attività di risparmio gestito del gruppo Unicredit e amministratore delegato di Pioneer Investments. Dal 2002 al 2008 è stato amministratore delegato del Banco Popolare, e proprio in questa veste la procura di Milano venerdì scorso ha chiesto il suo rinvio a giudizio con l'accusa di concorso in aggiotaggio e in falso in bilancio nell'ambito dell'inchiesta sugli illeciti legati alla vendita di derivati di Banca Italease. A Ubs Italia Innocenzi succede a Ferruccio Ferri che resta nella banca dove assumerà una posizione di senior management, oltre ad essere membro del Consiglio di amministrazione della stessa UBS Italia e Presidente di UBS Fiduciaria.

02 al 2008 è stato amministratore delegato del Banco Popolare, e proprio in questa veste la procura di Milano venerdì scorso ha chiesto il suo rinvio a giudizio con l'accusa di concorso in aggiotaggio e in falso in bilancio nell'ambito dell'inchiesta sugli illeciti legati alla vendita di derivati di Banca Italease. A Ubs Italia Innocenzi succede a Ferruccio Ferri che resta nella banca dove assumerà una posizione di senior management, oltre ad essere membro del Consiglio di amministrazione della stessa UBS Italia e Presidente di UBS Fiduciaria.

17 - 12 - E.ON VENDE LA RETE GAS, CI PENSA ENEL NON SNAM...
S. Agn. per il "Corriere della Sera"
- Secondo le indiscrezioni riportate anche dal «Financial Times» il colosso tedesco E.On avrebbe incaricato Goldman Sachs di gestire la vendita della sua rete del gas, Open Grid Europe. Un complesso lungo 12mila chilometri, di proprietà della controllata Ruhrgas, che una volta ceduto dovrebbe portare nelle casse del gruppo tedesco tra i 2 e i 2,5 miliardi di euro.

La mossa fa parte della strategia di riduzione dei costi portata avanti da tempo dal Ceo Johannes Teyssen, e resa ancora più urgente dalla decisione di Berlino di uscire dal nucleare (E.On è proprietaria di sei dei diciassette impianti tedeschi). Secondo qualche voce, sempre smentita, il programma di dismissioni riguarderebbe anche le attività italiane. Ma il punto non è quest'ultimo, quanto la partita delle reti che E.On contribuisce a rimettere in primo piano.

Proprio nei giorni scorsi l'ex presidente dell'Autorità per l'energia, Alessandro Ortis, aveva parlato di «occasioni mancate» nel caso dei gasdotti Eni, Transitgas e Tenp, messi sul mercato e passati alla belga Fluxys. Di fatto in Europa si è creata una situazione particolare. Ed è curioso che il «Financial Times» citi l'Enel come uno dei gruppi interessati all'acquisto di Open Grid Europe. Mentre Snam Rete Gas, che si sta preparando alla separazione «morbida» dalla casa madre Eni, sia obbligata a restare fuori dai giochi, pur avendo competenza industriale e forza finanziaria. Oltre al pregio (per noi) di essere italiana.

18 - SAN RAFFAELE, L'«AUTOGARANZIA» DELLO IOR...
M. Ger. e S. Rav. per il "Corriere della Sera"
- «Lo Ior, trattandosi di Ente Centrale della Santa Sede, ritiene di non dover rilasciare alla Fondazione garanzie per il pagamento della sua quota parte del corrispettivo...». È quanto scritto nell'«Offerta vincolante e irrevocabile» che la banca vaticana ha presentato insieme all'imprenditore Vittorio Malacalza per il salvataggio dell'ospedale San Raffaele attraverso la creazione di una newco cui conferire il ramo di attività clinica e di ricerca. Insieme si sono impegnati a versare 250 milioni nelle casse della Fondazione Monte Tabor, la holding al vertice del gruppo. Malacalza da parte sua doveva consegnare «una garanzia bancaria autonoma a prima richiesta» per 125 milioni.

E, a quanto si apprende, la fideiussione è appena arrivata sul tavolo della Fondazione. È un segnale importante, fondamentale a pochi giorni dall'udienza al tribunale fallimentare (12 ottobre) che esaminerà la richiesta di concordato preventivo per la Fondazione (la Procura, invece, ha chiesto il fallimento). Vuol dire che i soldi non sono più una promessa ma una realtà, garantiti anche da una banca. Lo Ior, tuttavia, «ritiene» di non dover offrire garanzie per la sua metà dei 250 milioni in quanto Ente Centrale della Santa Sede. L'uso di questa formula («ritiene») è dovuta forse alla mancanza di certezze legislative.

Lo Ior è una banca di un Paese extracomunitario che solo dal primo aprile scorso si è messo in regola con le norme antiriclaggio. La garanzia implicita, dunque, dovrebbe essere quella dello Stato vaticano. Nel documento di offerta il tandem Ior-Malacalza pone alcune condizioni alla Fondazione, tra cui una riscrittura dello statuto anche perché tuttora don Luigi Verzé ha il potere di revoca degli amministratori.

19 - ENERGIA, DA SORGENIA IL MANUALE DEL CONSUMATORE...
G. Dos. per il "Corriere della Sera" -
Trasparenza e diritti del consumatore nel mercato dell'energia. Anche gli utenti italiani avranno da oggi una guida da consultare per capire in ogni dettaglio come funziona il contratto di fornitura e, soprattutto, per gestire al meglio, magari anche risparmiando, i consumi energetici.

Realizzato da Sorgenia, grazie anche alla «giurisprudenza» dell'Antitrust e alle segnalazioni dell'Authority per l'energia e delle associazioni dei consumatori, arriva il primo manuale per il consumatore: 40 pagine suddivise in 8 capitoli, frutto di un lavoro fatto su più tavoli con le diverse realtà di riferimento del settore, e che introduce azioni concrete che migliorano gli standard imposti dalla normativa relativa alla fornitura dei sevizi energetici. Il manuale prende anche in esame tutti gli strumenti per la risoluzione di eventuali controversie tra fornitore e cliente attraverso la conciliazione paritetica.

 

piazza affari big MARCHIONNEevangelos-venizelostrichetbernankeENZO CHIESA E MASSIMO PONZELLINIMorgan StanleyGli emiri del Qatar ricevono la Coppa del Mondo da Blatter FRANCO BERNABE Fabio InnocenziOSPEDALE SAN RAFFAELEETTORE GOTTI TEDESCHI VITTORIO MALACALZA

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