MASSAC-RATING! - MOODY’S DECLASSA TIM: IL MERITO DI CREDITO DELL’EX MONOPOLISTA PASSA DA BA2 A BA3, CON OUTLOOK NEGATIVO. A NULLA SERVE IL PIANO DI SEPARAZIONE DI LABRIOLA. CHE ORA HA UN GUAIO IN PIÙ: COME SE GIÀ NON GLI BASTASSE L’OPA DI KKR E IL TRACOLLO IN BORSA (PARZIALMENTE RECUPERATO IERI). IL CDA È SPACCATO SULL’OFFERTA DEGLI AMERICANI…
Francesco Spini per “La Stampa”
Mentre si riaprono spiragli per Kkr e per la sua possibile Opa sospesa dal 21 novembre nel limbo della manifestazione di interesse, su Tim si abbatte la scure di Moody' s. L'agenzia di rating, in serata, abbassa il merito di credito dell'ex monopolista, che passa da Ba2 a Ba3 con l'outlook, ovvero la prospettiva, che resta negativo.
Gli analisti di Moody' s, insomma, cacciano il debito di Tim un po' più a fondo nel bidone dei bond spazzatura, sebbene prendano atto del piano di separazione della rete dell'ad Pietro Labriola, cui riconoscono una «significativa esperienza» con la «ristrutturazione» operata in Brasile.
Ma nel giudizio l'agenzia, in attesa che la nuova strategia si dispieghi, prende in considerazione l'esistente. «La retrocessione dei rating di Telecom Italia - spiega Ernesto Bisagno, vice president di Moody' s - riflette metriche di credito più deboli delle attese a causa dell'esposizione a condizioni di mercato altamente competitive e all'impatto negativo della strategia relativa ai contenuti». Vedi alla voce Dazn.
Un grattacapo in più per Labriola che arriva dopo il primo rimbalzo post piano del titolo, salito del 5,85% a 25 centesimi. Il punto è che, al di là degli effetti del road show di Labriola coi fondi proseguito anche ieri a Milano, sul titolo giova un ritrovato effetto-Kkr, il fondo americano che prospetta - senza aver mai fatto dietrofront - una possibile Opa a 50,5 centesimi. Dopo un'ultima riunione, ieri l'altro, del comitato ad hoc, la parola su Kkr passerà direttamente al cda che si riunirà domenica pomeriggio, in quella che si annuncia l'ennesima riunione-fiume dall'esito imprevedibile.
Il prologo avverrà venerdì quando i due advisor di Tim, vale a dire Goldman Sachs e LionTree, consegneranno le proprie relazioni sull'offerta. Con un titolo che, anche dopo il recupero, viaggia non distante dai minimi, e ora anche con il taglio del rating, il clima dentro Telecom sembra mutato rispetto a qualche settimana fa: il consiglio appare ora pressoché spaccato in due.
Sotto la spinta dei consiglieri più vicini al mercato, quelli targati Assogestioni, si sarebbe formato un gruppo favorevole ad aprire a Kkr, anche per evitare contestazioni degli azionisti. Nel caso dovesse prevalere tale linea - osteggiata dai francesi di Vivendi, decisi ad andare avanti con il piano Labriola -, il cda potrebbe aprire una fase di dialogo con Kkr, forse anche un suo ingresso in data room limitato nel tempo (meno delle 4 settimane richieste) e nel perimetro, in cambio di maggiori dettagli sul suo progetto, che punta anch' esso alla separazione tra rete e servizi, ma solo una volta che Tim, post Opa, sarà fuori da Piazza Affari.
L'ostacolo maggiore per Kkr sarà convincere Cdp e dunque il governo. La Cassa considera prioritaria la rete unica e punta insieme con Tim - nel rispetto delle regole antitrust - a codificarne quanto prima il cammino. Per il fondo, invece non lo è: conta la realizzazione del suo piano e in definitiva, creare valore. Sarà una bella sfida. -
pietro labriolapietro labriola pietro labriola PIETRO LABRIOLA