''MEDIASET NON SI VENDE''. E IL TITOLO VA GIÙ - LE SMENTITE DI MARINA B. E CONFALONIERI ALL'ARTICOLO DI DAGOSPIA SULLA CESSIONE DELL'AZIENDA NON SONO PIACIUTE AL MERCATO: SE NON SI FONDE CON QUALCUNO, IL FUTURO È INCERTO. GENISH (TIM) HA RIBADITO AL PREMIER CONTE CHE IL POLO EUROPEO DELLA TV È L'UNICO MODO PER NON ESSERE TRAVOLTI DA NETFLIX E LE SUE SORELLE
1. «VENDIAMO MEDIASET A VIVENDI? NO, NON È VERO»
Federico De Rosa per il ''Corriere della Sera''
Tra Fininvest e Vivendi non c' è al momento alcun riavvicinamento. Né, ha chiarito ieri Fedele Confalonieri, pressioni da parte di Marina Berlusconi per vendere il Biscione ai francesi. Ipotesi «totalmente senza senso» le ha bollate il presidente di Mediaset, affermando che «non è vero» che Marina ha chiesto al padre, Silvio Berlusconi, di vendere, «non ha mai fatto alcuna pressione».
Le voci di una riapertura del dialogo tra Cologno e Parigi sono state riferite nei giorni scorsi dal sito «Dagospia» che ha attribuito alla presidente di Fininvest la volontà di chiudere il contenzioso con Vivendi, nato in seguito al mancato acquisto di Premium, cedendo Mediaset a Vincent Bolloré. I contatti tra gli avvocati non si sono in realtà mai interrotti e tutto ancora è possibile, anche un accordo per la vendita.
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Intanto però il Biscione ha sistemato la partita su Premium chiudendo un accordo con Sky sui contenuti, che a novembre dovrebbe completarsi con il passaggio della piattaforma pay di Mediaset alla tv satellitare. Motivo per cui Fininvest e il Biscione avrebbero deciso di rinunciare a chiedere al Tribunale l' esecuzione del contratto con Vivendi, dando così l' impressione di voler superare il contenzioso. In realtà la strategia legale punterebbe tutto sulla richiesta di danni, che potrebbe superare i 3 miliardi.
Il gruppo media controllato da Vincent Bolloré due anni fa ha rastrellato sul mercato il 19,9% dei diritti di voto di Mediaset, poi congelati per la parte eccedente il 10%, visto che la contemporanea presenza in Tim con il 24% rende incompatibili le posizioni. Il 4 dicembre ci sarà l' udienza in Tribunale. Nel frattempo la pratica è passata al giudice Daniela Marconi, visto che Gerardo Perozziello, incaricato precedentemente, è andato in pensione.
PIERSILVIO BERLUSCONI E FEDELE CONFALONIERI
Dal canto suo Vivendi resta convinta che comprare Mediaset sia la migliore soluzione per arginare la «minaccia» americana sui media (Netflix) e quella potenziale che potrebbe arrivare dalla Cina, creando una piattaforma europea della pay-tv. Amos Genish, il ceo di Tim (di cui Vivendi è primo azionista) lo avrebbe anche ribadito al premier Giuseppe Conte quando insieme al presidente Fulvio Conti è stato a Palazzo Chigi.
Ma a quanto risulta, Mediaset ha deciso di prendere un' altra strada stringendo intanto un' alleanza strategica per l' Europa con la tedesca Prosieben e la francese Tf1.
2. MEDIASET NON È IN VENDITA. E IL TITOLO VA GIÙ
Nino Sunseri per ''Libero Quotidiano''
Fedele Confalonieri spegne le voci sulla possibile vendita di Mediaset. Il titolo, complice anche una pessima giornata di Borsa, lascia sul terreno il 4,08% a 2,58 euro. A diffondere le voci, nei giorni scorsi, era stato Dagospia.
Il più noto dei siti di gossip italiani aveva parlato di un confronto molto franco all' interno della famiglia Berlusconi. Protagonista Marina in pressing sul padre per spingerlo a vendere il gruppo. A motivarne le preoccupazioni due ordini di motivi: da una parte la sfiducia nei confronti del governo gialloverde che (nel silenzio della Lega) minaccia una revisione complessiva delle concessioni (compresa anche quella tv).
Dall' altra l' avanzata di nuovi protagonisti come Netflix e Amazon Prime che potrebbero erodere ascolti e quindi la redditività dell' azienda. Secondo Marina (riferiva Dagospia) sarebbe questo il momento giusto per vendere considerando che il gruppo gode di un periodo di grande salute. A consolidarlo il successo dei Mondiali e la tenuta di ascolti e conti dopo qualche anno dal passaggio al digitale terrestre.
Per il momento questa ricostruzione ha ottenuto solo smentite. La dichiarazione di Confalonieri è l' ultima dopo quella della stessa Marina Berlusconi e dell' ufficio stampa di Mediaset.
Restano, ovviamente, le dichiarazioni di Pier Silvio Berlusconi che vede, nel futuro di Mediaset una grande integrazione a livello europeo.
L' ingresso di Vivendi sembrava il primo passo in questa direzione. Poi la lite e le carte bollate. La decisione vendere Premium a Sky ha chiuso definitivamente il fronte. Il tema dell' alleanza strategica però resta sul tavolo.
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