bollore tim mediaset

MEDIASET-VIVENDI, CHE GRAN CASINO! - NEL GIORNO IN CUI L’AGCOM AVVIA L’ISTRUTTORIA PREVISTA DALLA NORMA SALVA-BISCIONE, IL TAR DISCUTE DEL RICORSO DEI FRANCESI SUL CONGELAMENTO DELLA LORO QUOTA IN MEDIASET – NEL FRATTEMPO IL CONSIGLIO DI STATO HA DATO RAGIONE AI FRANCESI (E TORTO ALLA CONSOB) SUL CONTROLLO DI TELECOM DA PARTE DI VIVENDI. COSÌ SI POTREBBE SPIANARE LA STRADA A UN’ INTEGRAZIONE TELECOM-MEDIASET, CON I FRANCESI SEDUTI A CAPOTAVOLA. SEMPRE CHE IL GOVERNO LO PERMETTA

berlusconi bollore vivendi mediaset

1 – MEDIASET:TAR,VERSO SOSPENSIONE IN ATTESA AGCOM

(ANSA) - ROMA, 16 DIC - E' stato discusso oggi nel merito, davanti al Tar del Lazio, il ricorso amministrativo con il quale Vivendi contesta la delibera del 18 aprile 2017 dell'Agcom che ha imposto di scegliere tra il controllo di Tim e la presenza a quasi il 30% in Mediaset.

 

DE PUYFONTAINE CATTANEO

Secondo quanto si è appreso, all'esito di una discussione che è stata molto lunga e complessa, non è escluso che il Tar, prima di emettere la sua sentenza, possa già nelle prossime ore - e comunque entro domani - emettere un'ordinanza di sospensione cautelare del provvedimento contestato, in attesa del provvedimento dell'Agcom sulla nuova norma.

 

BOLLORE' DE PUYFONTAINE

2 – CASO VIVENDI, PERCHÉ NON È PIÙ UNA PURA FANTASIA UNA FUSIONE MEDIASET-TELECOM

Antonella Olivieri per www.ilsole24ore.com

 

Il Consiglio di Stato smentisce il Tar e annulla la delibera Consob che il 13 settembre 2017 aveva stabilito la sussistenza del controllo di fatto su Telecom da parte di Vivendi. Che ai tempi non solo era, come oggi, alla soglia dell’Opa con una quota del 23,94% del capitale ordinario, ma aveva che dichiarato sull’incumbent nazionale l’avvio dell’attività di direzione e controllo col suo ceo, Arnaud de Puyfontaine, che aveva assunto i poteri ad interim in Telecom nell’interregno tra la gestione di Flavio Cattaneo e quella di Amos Genish, proveniente dalle fila dell’alta dirigenza del gruppo francese.

AMOS GENISH

 

Ma il Consiglio di Stato, che ha accolto l’appello di Vivendi e Telecom - assistita la prima da Giuseppe Guizzi, Francesco Scanzano, Giulio Napolitano e Marco Maugeri; da Luca Raffaello Perfetti, Andrea Zoppini e Giorgio Vercillo la seconda -, non è entrato nel merito.

 

piersilvio e silvio berlusconi

 Non si è addentrato nei meandri della disquisizione se l’attività di direzione e coordinamento sottintenda o meno il controllo, ma è rimasto nell’ambito di un procedimento amministrativo, contestando in sostanza alla Consob di essere andata al di là dei suoi poteri. Porterebbe lontano ricordare che questo è proprio il problema della nostra Authority di mercato, che non può contare sulle armi a della Sec. Ma tant’è.

 

Le argomentazioni

Nel caso specifico, il Consiglio di Stato ha argomentato che «la natura, al contempo individuale e generale del potere esercitato, avrebbe dovuto imporre il rispetto delle norme relative alla consultazione pubblica e alla partecipazione del procedumento (art. 23 legge 262/2005 e art.5 della deliberazione Consob 19654 della Consob)».

 

DE PUYFONTAINE BOLLORE

Con riguardo alla consultazione pubblica la Consob avrebbe dovuto «prevedere il coinvolgimento degli organismi rappresentativi soltanto relativamente agli aspetti di regolazione che attengono all’interpretazione della nozione di controllo societario in quanto essa è idonea a fornire indirizzi generali agli operatori economici del mercato.

 

bollore e de puyfontaine assemblea vivendi

Mentre a riguardo del caso oggetto di ricorso, avrebbe dovuto «dare formale avvio a un procedimento specificamente finalizzato all’esercizio della funzione di regolazione dichiarativa del rapporto controverso per assicurare l’esercizio dei diritti di partecipazione».

 

Argomentazioni molto tecniche, dunque, che, banalizzando, si traducono nella contestazione che non si poteva cambiare in questo modo l’indirizzo sull’accertamento del controllo (in precedenza per la verifica si faceva riferimento all’esito di più assemblee, ma va detto che una situazione intricata come quella di Telecom non si era mai presentata) e che alla “difesa” non è stato dato adeguato spazio. Opinabile, ma resta solo la Cassazione come ultimo grado di giudizio.

 

piersilvio e silvio berlusconi

Le implicazioni per Vivendi e Telecom

Per Vivendi e Telecom però le implicazioni sono più d’una. La media company che fa capo a Vincent Bolloré segna un punto sul fronte reputazionale, perchè questa volta è un giudice italiano che riconosce le sue istanze. Sul piano pratico, se al rinnovo del consiglio Telecom - alla prossima assemblea di aprile - Vivendi riconquisterà la maggioranza del board, questo non significherà che abbia recuperato il controllo e quindi non dovrà consolidare il debito di Telecom.

 

Colpo al golden power

Sul lato del golden power - segnalato anche in una nota dello studio Chiomenti, che è tra gli studi che hanno seguito la vicenda - viene meno un puntello (quello appunto del controllo di fatto) che era stato richiamato per l’esercizio dei poteri speciali dei Governo: non è l’unico elemento, ma la sentenza del Consiglio di Stato potrebbe scongelare un altro procedimento pendente - presso un’altra sezione dello stesso organo - e che riguarda il ricorso contro l’esercizio del golden power su Telecom avviato dalla stessa Telecom ancora sotto la presidenza di Fulvio Conti, appena insediatosi con la lista Elliott.

fulvio conti

 

Gli effetti sul caso Mediaset

Non ultimo, c’è la questione Mediaset: se la legge Gasparri è superata e Vivendi neppure controlla Telecom vengono meno in teoria gli ostacoli allo scenario di integrazione Telecom-Mediaset, con i francesi seduti a capotavola. Che questo politicamente passi, è un altro conto.

Ultimi Dagoreport

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - DA IERI SERA, CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – OGGI L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI – CAPITA L’ARIA NUOVA CHE TIRA, SULLE AGENZIE È SBUCATA UNA NOTA FIRMATA DAL “GENIO” DI FAZZOLARI, CHE AVRÀ FATTO RIZZARE I PELI DI TRUMP E PUTIN MESSI INSIEME: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - CERTO, SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO, E QUINDI DAVVERO PERICOLOSO, DI MATTEO SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA, C’È MARETTA. OGGI IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI E COORDINATORE NAZIONALE DELLA DIREZIONE DI FDI, EDMONDO CIRIELLI, HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…