NOMINE MEDIOBANCA: MAGISTRETTI E TRONCHETTI VICE, PER IL CDA IPOTESI MAURIZIO COSTA AL POSTO DI ERMOLLI - RENZI PERMETTERÀ A BANKITALIA DI RIMUOVERE I BANCHIERI “MOLESTI”? - IL BONUS MARCHIONNE SUI CONTI JUVENTUS
1.PARTERRE
Da “Il Sole 24 Ore”
MEDIOBANCA, PER IL CDA SPUNTA L'IPOTESI COSTA
Lunedì prossimo si riunirà il patto di sindacato di Mediobanca per definire la lista dei nuovi componenti del consiglio di amministrazione per il prossimo mandato. Scontata la conferma del ticket di vertice - composto dal presidente Renato Pagliaro e dall'amministratore delegato Alberto Nagel – i soci del patto hanno anche già sciolto il nodo delle due vicepresidenze: per UniCredit Elisabetta Magistretti, già nel cda di Mediobanca, mentre il gruppo Bollorè-privati confermerà il presidente di Pirelli Marco Tronchetti Provera.
Resta incerta la rappresentanza in consiglio dei soci privati, anche perchè il numero complessivo dei consiglieri è destinato a ridursi a 18. Tra le ipotesi più gettonate per i nuovi ingressi, c'è quella di Maurizio Costa (ex numero uno di Mondadori e attuale presidente Fieg) su indicazione di un gruppo di soci più ampio della sola Fininvest, finora rappresentata in Piazzetta Cuccia da Bruno Ermolli che lascia il board per limiti di età. (Al.G.)
F2I, TERZI PRESIDENTE ULTIMI CONFRONTI SUL CEO
Potrebbe essere interlocutorio il Cda di oggi di F2i, il maggior fondo infrastrutturale italiano. Propedeutico alla nomina di Vittorio Terzi, ex-McKinsey, alla presidenza del fondo. Anche per la carica di Ad, visto l'addio di Vito Gamberale, si dovrà attendere ancora un po' di tempo. I soci sembrano ormai d'accordo sul nome di Renato Ravanelli, ex-capoazienda di A2a.
Tuttavia gli azionisti di F2i starebbero ancora valutando le indicazioni dell'head hunter Korn Ferry, con qualche riflessione in più che avrebbe causato ritardi sulla nomina. I grandi soci di F2i sono le Fondazioni e grandi banche come UniCredit e Intesa Sanpaolo ma anche la Cassa Depositi Prestiti. Proprio il nome di Ravanelli ha trovato fin dall'inizio il favore delle Fondazioni, in particolare di Cariplo. Si sarebbe, alla fine, trovata d'accordo sul nome di Ravanelli anche Unicredit, che inizialmente aveva sponsorizzato altri candidati. (C.Fe.)
LA LEGGE PER RIMUOVERE I BANCHIERI «MOLESTI»
La Banca d'Italia lo chiede da tempo, il Governo potrebbe accontentarla presto. Conferendole, nell'arco dei prossimi mesi, il potere di "rimozione" dei banchieri in tutti i casi in cui «la loro permanenza in carica sia di pregiudizio per la sana e prudente gestione». La misura è contenuta nella Direttiva Crd IV, che l'Italia ha recepito con la legge di delegazione europea del secondo semestre 2013, approvata definitivamente in Senato la settimana scorsa: ora la parola passerà al Governo, chiamato a formulare un decreto legislativo ad hoc, che – si apprende – è in larga parte già pronto.
Con il via libera dell'Esecutivo, la rimozione sarà legge. Con la probabile soddisfazione del Governatore Ignazio Visco, che in passato più volte ne ha richiamato l'importanza: al momento la Vigilanza dispone soltanto di una misura "soft" come la moral suasion e della bomba atomica, che è il commissariamento. Di qui la richiesta di poter contare su uno strumento da poter utilizzare tutte le volte in cui le criticità all'interno di una banca siano circoscritte e riconducibili a uno o più amministratori. (Ma.Fe.)
IL BONUS MARCHIONNE SUI CONTI JUVENTUS
La Juventus fa i conti con il terzo scudetto consecutivo. Il cda presieduto da Andrea Agnelli alzerà oggi il velo sul bilancio al 30 giugno 2014. Nei nove mesi fino al 31 marzo i conti erano peggiorati: i ricavi diminuiti da 212,8 a 208,5 milioni (escluse le plusvalenze da calciomercato), l'utile netto si era ridotto da 13,84 a 2,88 milioni. Per questo il cda il 13 maggio aveva confermato la previsione di una perdita a fine esercizio superiore ai 15,9 milioni del bilancio 2013. Ma oggi potrebbe esserci una sorpresa.
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Dopo il terzo scudetto di fila il club ha prolungato di sei anni il contratto con Fiat come «unico sponsor di maglia», per 17 milioni l'anno contro i 13 milioni attuali, più eventuali bonus fino a 3 milioni. Il nuovo contratto decorre dal primo luglio 2015, come quello con Adidas, che potrà generare fino a 30 milioni all'anno. Alcuni effetti positivi però si vedranno già nel bilancio in approvazione oggi, perché Sergio Marchionne ha riconosciuto un «bonus straordinario» di 6 milioni. Motivo: l'«eccezionalità dei risultati» che hanno incrementato la visibilità del marchio Jeep. (G.D.)
2.ILVA APRE LA VERIFICA CON ARCELORMITTAL E MARCEGAGLIA
(f. ta. ) per il "Corriere della Sera"
I vertici di ArcelorMittal e del gruppo Marcegaglia incontrano oggi pomeriggio a Roma il commissario straordinario dell’Ilva, Piero Gnudi, e la ministra per lo Sviluppo economico, Federica Guidi. L’obiettivo è verificare se i contatti in corso possono trasformarsi in trattativa vera. Le condizioni ci sono, come conferma il programma dei lavori, che prevede la partecipazione di Aditya Mittal, giovane di età ma con incarichi di peso, numero uno operativo per l’Europa, accompagnato da uno dei vicepresidenti della multinazionale.
Al loro fianco ci saranno Antonio ed Emma Marcegaglia, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’azienda di famiglia, in cordata con ArcelorMittal. La marcia di avvicinamento all’Ilva della multinazionale, controllata da capitale francese e indiano, è durata quasi quattro mesi, compresa la pausa estiva. Ora è arrivato il momento di verificare l’interesse reale. La richiesta di ArcelorMittal e dei Marcegaglia è di avere garanzie sulle condizioni dell’operazione, evitando che i risultati delle inchieste giudiziarie in corso possano trasformarsi per gli acquirenti in costi aggiuntivi, la cui rilevanza potrebbe essere elevata. L’obiettivo della ministra e di Guidi è ottenere una manifestazione d’interesse, o perfino offerta, vincolante.
Lo schema possibile passa attraverso la nascita di una nuova Ilva, in cui entrerebbe la cordata in arrivo senza i rischi di natura giudiziaria che resterebbero in capo alla società attuale. Potrebbe aiutare l’entrata in campo di Jindal, un’altra multinazionale indiana che, proprio in questi giorni, sta visitando gli impianti dell’Ilva. Jindal è candidata all’acquisto degli impianti dell’ex gruppo Lucchini, ma si è fatta avanti anche per il centro siderurgico di Taranto.
3.IL FONDO STRATEGICO E L’INGRESSO IN TREVI SENZA OPA
(f.ch. ) per il "Corriere della Sera"
Quando, entro fine anno come prevede l’accordo, il Fondo Strategico Italiano sarà entrato nel capitale sociale di Trevi, non ci sarà un obbligo di offerta pubblica d’acquisto. È quanto si desume da un parere della Consob contenuto nella newsletter settimanale della Commissione, dove non è espressamente menzionato il nome della società. L’accordo sul gruppo di Cesena prevede il trasferimento da Trevi Holding e da Davide Trevisani a Fsi di parte delle opzioni per un aumento di capitale fino a 200 milioni che dovrebbe essere effettuato in novembre. In caso di sottoscrizione integrale, il fondo della Cdp avrà non meno del 15,8% di Trevifin, mentre a Trevi Holding e Davide Trevisani rimarrà il 34,85%.
Consob chiarisce che non si applica la disciplina sull’Opa, anche con la firma — come è previsto dall’accordo — di un patto parasociale. Nella lettura dell’operazione sarebbe infatti confermato il «ruolo centrale dell’attuale controllante di fatto ai fini della definizione degli indirizzi strategici e della gestione dell’attività industriale, nonché nella gestione del processo di crescita del gruppo, senza alterazione degli attuali assetti di controllo dell’emittente».
L’azionista di controllo manterrebbe comunque la posizione di influenza dominante con una partecipazione superiore al 30%. In base al patto, al Fondo spetteranno due consiglieri. Il board sarà portato da nove a undici membri.
4.BLACKSTONE DICE ADDIO ALLA RUSSIA
(f.ch. ) per il "Corriere della Sera"
Blackstone si prepara a lasciare la Russia. Come riporta il «Financial Times», il gruppo Usa di private equity ha deciso di abbandonare ogni progetto di investimento a causa del clima di tensione e assenza di opportunità causato dalla crisi in Ucraina e dalle pressioni generate dalle sanzioni dichiarate dal governo americano e dall’Unione Europea. Il nuovo pacchetto di sanzioni in vigore dal 12 settembre comprende anche le banche.
Lo scorso aprile, a crisi scoppiata da poco, era stato il Giappone a fare da apripista, con la sospensione di linee di credito e accordi: si sono chiamate fuori due delle maggiori banche nipponiche, Sumitomo Mitsui Banking Corporation (Smbc) e Bank of Tokyo-Mitsubishi UFJ. Smbc si è ritirata all’ultimo momento da un accordo finanziario su Metalloinvest, un gruppo metallurgico di proprietà dell’uomo più ricco della Russia, Alisher Usmanov, annunciato nei giorni successivi all’annessione della Crimea alla Russia.
5.LA RUSSIA È DI MODA ANCHE CON LE SANZIONI
Da "il Giornale"
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Le sanzioni non fermano la moda: gli stilisti russi, coordinati dal numero uno Alexander Shumsky, sponsor d'eccezione il ministro del Commercio moscovita, sbarcano con successo a Milano. Un segnale di distensione, accolto favorevolmente dai produttori italiani, griffe, ma soprattutto Pmi, preoccupati di perdere, a causa delle tensioni politiche. un mercato chiave: nel 2013, ricorda il presidente di Assomoda, Giulio Di Sabato, l'export in Russia di abbigliamento e accessori per signora è arrivato a 2 miliardi. Guai se decidessero di farsi la moda in casa.
6.LA LOBBY ROSA DEGLI AEROPLANI
Da "il Giornale"
Anche l'aeronautica ha la sua «lobby rosa», costituita nel 1988 a livello mondiale per riunire le donne-manager del settore, impegnate in compagnie, aeroporti e costruttori. La Iawa (International aviation women association) domani farà scalo a Milano. Le padrone di casa saranno Anna Masutti, docente di diritto della navigazione, e Donatella Catapano, manager di AgustaWestland. Lo scopo è quello di rafforzare l'associazione in tutti gli ambiti: dal manifatturiero al legale, dall'ingegneria alla ricerca, in una sorta di Linkedin al femminile. Gli uomini sono avvisati.