MILLERI NON VA ALLA GUERRA PER MEDIOBANCA (PER ORA) - IL PRESIDENTE DI DELFIN, LA HOLDING DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO, PRIMA AZIONISTA DI PIAZZETTA CUCCIA COL 19,8%, APRE A NAGEL IN VISTA DELLA PRESENTAZIONE DEL PIANO 2023-2026 E DEL RINNOVO DEL CDA: “SIAMO SOLO DEGLI AZIONISTI DI LUNGO PERIODO E ANCHE CONTENTI, LEGGEREMO IL PIANO” – MILLERI E CALTAGIRONE SI MUOVERANNO INSIEME? CERCHERANNO UN ACCORDO CON NAGEL O PRESENTERANNO UNA LORO LISTA?
Estratto dell'articolo di Francesco Spini per “La Stampa”
C'è prima di tutto l'omaggio a Leonardo Del Vecchio, alla prima assemblea di EssilorLuxottica senza il suo fondatore. […] Ai soci riuniti a Parigi – con in prima fila rappresentanti dei tre rami della famiglia ancora alle prese con questioni ereditarie: ci sono alcuni figli come Claudio e Paola Del Vecchio, Leonardo Maria Del Vecchio, e poi Luca Del Vecchio, con sua madre Sabina Grossi – Milleri illustra i risultati dei primi 5 anni di EssiLux da che, nel 2018, è partita la fusione sull'asse italo-francese.
FRANCESCO MILLERI LEONARDO DEL VECCHIO
Nonostante la pandemia e la guerra «siamo riusciti quasi a raddoppiare il valore della società», da 46 a oltre 80 miliardi di euro di capitalizzazione. E ancora: «Abbiamo accresciuto del 51% i ricavi», ricorda il presidente e ad, mentre «la redditività (+61% gli utili dal 2018, ndr) sta crescendo e sta dando forza non solo a noi per dare dividendi» […]
In assemblea emerge qualche mal di pancia francese, ma passano tutti i punti all'ordine del giorno, inclusa la remunerazione di Milleri (3,9 milioni tra fisso e variabile nel 2022) accresciuta con la nomina anche a presidente.
A margine della riunione dei soci, Milleri parla anche come presidente di Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio prima azionista col 19,8% di Mediobanca, di cui tra una settimana è atteso il nuovo piano.
«Lo leggeremo, lo faremo analizzare: se ce li chiederanno daremo dei suggerimenti, anche se noi non siamo degli esperti di banche, questo deve essere chiaro a tutti. Siamo solo degli azionisti di lungo periodo e anche contenti: il titolo sta andando abbastanza bene, poi se cresce un po'di più siamo ancora più contenti», dice il manager.
Toni distesi sebbene la guardia resti alta. In ogni caso Milleri nota che «i dividendi sono dividendi importanti, quindi questa è la nostra posizione che poi è stata quella fin dall'inizio. Vedremo quello che ci presenteranno».
Da questo probabilmente dipenderà l'atteggiamento sul rinnovo a ottobre di cda e vertici. «Vedremo anche lì se ci chiederanno qualcosa o meno». «Noi – puntualizza – siamo veramente azionisti di lungo periodo, interessati che questo nostro investimento cresca e continui a essere profittevole.
A queste due condizioni noi manteniamo questa nostra posizione». A chi chiede se con gli altri grandi soci, come Caltagirone (9,9%), ci siano consultazioni, Milleri spiega che i contatti non avvengono «su questi temi in particolare». «Abbiamo qualche frequentazione, più di cortesia. Però vista l'attenzione anche dei media, l'attenzione che c'è stata in passato dalla Consob, visto che non c'è necessità, difficilmente discutiamo di argomenti così specifici. Ci si vede per capire come pensiamo che andrà il mondo, come pensiamo andrà il nostro Paese, tutto ha influenza. Ma mai su argomenti specifici».
FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONEAZIONARIATO DI MEDIOBANCA E GENERALI AL 3 MAGGIO 2023 ALBERTO NAGEL