MEDIOSBANCA IMPIRELLATA - “ADERITE ALL’OPA SCONTATA DI TRONCHETTI” (MEGLIO DI NIENTE)

1. CAMFIN: MEDIOBANCA, ADERIRE A OPA NONOSTANTE SCONTO 12% NAV
(ANSA) - Mediobanca suggerisce agli azionisti di Camfin di aderire all'opa che Marco Tronchetti Provera e i suoi alleati lanceranno sulla holding "nonostante il prezzo offerto (0,8 euro ad azione, ndr) implichi uno sconto di circa il 12% sul nav" cioé sul valore dell'attivo della società (sostanzialmente la quota in Pirelli) al netto dei debiti. "Consigliamo di aderire in quanto non riteniamo probabile una controfferta" scrivono gli analisti di Piazzetta Cuccia.

"Il venir meno di qualsiasi appeal speculativo sull'azione probabilmente porterebbe Camfin a scambiare con uno sconto ancora più alto sul Nav" afferma Mediobanca, ricordando che lo sconto medio per le holding italiane si aggira attorno al 40%. "Neutro" l'effetto del riassetto su Pirelli dove si ritiene "improbabile" il rafforzamento di posizioni e "ridotti" i rischi di da liquidazioni di partecipazioni.

"Il controllo - si legge - è saldamente nelle mani di Tronchetti e dunque non c'é alcun appeal speculativo. Il focus dovrebbe tornare sui fondamentali". In borsa Camfin viaggia allineata al prezzo dell'opa (+0,13% a 0,794 euro) mentre Pirelli cede lo 0,62% a 8,75 euro.


2. PIRELLI, I MALACALZA COMPRANO IL 7%
Cinzia Meoni per "Il Giornale"

Dopo l'accordo tra Marco Tronchetti Provera e i Malacalza sul futuro della Bicocca, l'appeal speculativo si sposta da Camfin a Pirelli. E alla fine della tenzone è arrivata anche la Consob, che ha aperto un dossier per accertare eventuali irregolarità, fughe di notizie, movimenti sospetti.

Comunque solo ieri si sono conosciuti i dettagli ufficiali del riassetto. La quota detenuta in Camfin dalla famiglia genovese sarà liquidata per 160 milioni da una newco che lancerà un'opa (volta al delisting) sulla holding, a 0,8 euro per azione. I Malacalza poi hanno investito 260 milioni sul 6,98% di Pirelli rilevando a 7,8 euro per azione il 4,41% del capitale in mano ad Allianz (che esce dal patto della Bicocca) e il 2,57% in mano a Fonsai (che rimane vincolata con l'1,85% del capitale), operazioni ovviamente autorizzate dal sindacato di Pirelli che, da ieri, vincola il 31,5% del capitale.

Non è dato sapere cosa intendano fare i Malacalza della partecipazione. Si sono sempre detti «soci industriali» e possono contare su un tesoretto di un miliardo di liquidità. Si vedrà. A Piazza Affari, dopo giorni sulle montagne russe Pirelli ha chiuso a 8,81 euro (-1,2%, ma pur sempre il 13% in più del prezzo pagato dai Malacalza) e Camfin a 0,79 euro (-7,36%).

Per Camfin è proprio il caso di dire «game over»: sulla finanziaria sarà lanciata un'opa da Lauro Sessantuno, newco che tramite varie operazioni arriverà a detenere il 60,99%. Lauro Sessantuno è partecipata per il 54,8% da Nuove Partecipazioni (da Gpi, Marco Tronchetti Provera partecipazioni, Yura International, Vittoria Assicurazioni della famiglia Acutis e Fidim dei Rovati), per il 23,8% dal fondo Clessidra e per il 10,7% ciascuno dalle banche Intesa e Unicredit. «Anche se il prezzo offerto è più basso rispetto al nav (net asset value) consigliamo di consegnare le operazioni all'Opa visto che il delisting è ormai altamente probabile» scrive Intermonte.

Nell'operazione Clessidra, Intesa Sanpaolo e Unicredit investiranno inizialmente nella newco rispettivamente 91 milioni e 41 milioni ciascuna, una cifra che potranno aumentare a 150 milioni e a 115 milioni in caso di piena adesione all'Opa. Per Tronchetti l'impegno sarà fino a 30 milioni. Diverso è il caso di Pirelli di cui Lauro Sessantuno continuerà a detenere il 26% del capitale.

I soci della Newco, vincolati per quattro anni da un nuovo patto di sindacato, prevedano a chiare lettere che l'obiettivo da perseguire è quello dello «sviluppo e dell'accrescimento del valore di Pirelli». Un obiettivo che, stando a Intermonte, potrebbe essere perseguito anche attraverso cessione di asset non strategici. Peraltro i nuovi soci parlano apertamente di uno scenario di «progressivo accrescimento della contendibilità di Pirelli».

Insomma, a prescindere dai Malacalza, non è escluso che la quota di riferimento di Pirelli passi di mano. Al termine del quarto anno, potranno essere avviate procedure di «exit», per cui sono stabiliti diritti di trascinamento «in virtù dei quali - spiega una nota - si può forzare la vendita in blocco di tutte le azioni a favore, prima, di Nuove Partecipazioni e, successivamente, di Lauro Cinquantaquattro (Clessidra) e finalizzate alla dismissione integrale delle partecipazioni da parte di tutti i soci».

 

PAGLIARO NAGEL Alberto Nagel e Renato Pagliaro VITTORIO MALACALZA E MARCO TRONCHETTI PROVERA IN TRIBUNA ALLO STADIO MEAZZA Pirelli re - marchioCLAUDIO SPOSITOENRICO CUCCHIANI A BAGNAIA Federico Ghizzoni Unicredit

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