senard elkann saikawa fiat fca renault

ARTICOLO QUINTO: CHI HA LA TECNOLOGIA HA VINTO - IL MERCATO DELL'AUTO IN EUROPA SI RIPRENDE MA FCA AFFONDA NELLE VENDITE, VISTO CHE NON HA NUOVI MODELLI NÉ MOTORI AL PASSO COI TEMPI - L'IPOTETICA FUSIONE CON RENAULT, MESSA IN FREEZER, SI RIBALTA: I GIAPPONESI DI NISSAN SANNO DI AVERE L'INNOVAZIONE CHE SERVE AGLI EUROPEI E VOGLIONO RIDEFINIRE I RAPPORTI DI FORZA COI FRANCESI. A QUEL PUNTO NON SAREBBE UNA FUSIONE A DUE, MA A TRE, CON IL RUOLO DEGLI ITALIANI ANCORA PIÙ COMPRESSO

Paolo Griseri per “la Repubblica

 

I dati del mercato europeo dell' auto dicono che dopo otto mesi di calo le vendite sembrano stabilizzate sui livelli dello scorso anno. E questo è certamente un fatto positivo per un' industria che vive di crisi cicliche. Il confronto tra maggio 2018 e il mese appena trascorso dice che la variazione è minima: +0,04 per cento. Il 2019 si chiuderà, secondo Gian Primo Quagliano del Centro studi Promotor, poco sopra il 15 milioni di immatricolazioni un milione sotto il record del 2007.

fca renault

In questo contesto il dato Fca è dunque particolarmente negativo.

 

Il gruppo del Lingotto scende infatti dell' 8,3 per cento, trascinato in basso dal dimezzarsi delle vendite del marchio Alfa e nonostante gli incrementi di Jeep e, soprattutto, Lancia (+30,8 per cento). La difficoltà del brand del biscione è certamente un problema per Fca. Perché sul prestigioso marchio il gruppo aveva puntato molte delle sue carte. Ma i nuovi modelli finora usciti sono la Giulia e lo Stelvio mentre gli altri in programma non sono ancora in produzione.

 

Non è solo una questione di tempi. All' indomani dello stop alla trattativa per la fusione con Renault, il gruppo sa che lo stallo nella ricerca di un nuovo partner potrebbe durare mesi. E che se non si accelererà l' uscita di nuovi modelli la perdita di quote di mercato potrebbe ritorcersi anche sulle trattative per future fusioni. Un periodo di transizione molto delicato dunque per il gruppo di Torino. Alcuni segnali in questi giorni fanno capire che per il momento Fca intende ballare da sola.

 

mike manley

Come dimostra l' accordo con Enel per installare le colonnine di ricarica elettrica negli stabilimenti. È noto infatti che il settore dell' auto elettrificata è quello nel quale il Lingotto spera di ottenere i maggiori vantaggi da un' eventuale fusione. Qualche chiarezza in più si avrà a fine mese. Dopo l' assemblea degli azionisti Nissan, in programma il 25 giugno, anche il nodo del rapporto tra Renault e la casa nipponica (ancora ieri utilizzato dal ministro francese Le Maire per mettere in stand by la trattativa con Fca) dovrebbe sciogliersi.

mike manley john elkann

 

Si capirà se l' attuale vertice della casa giapponese sarà riconfermato e se Nissan otterrà soddisfazione dai francesi nella sua richiesta di riequilibrio delle partecipazioni incrociate tra le due società. Ma il vero nodo da sciogliere è quello politico.

 

Mentre ancora l' ex numero uno di Renault, Carlos Ghosn, sconta gli arresti domiciliari a Tokyo, è il rapporto diretto tra Emmanuel Macron e il premier Shinzo Abe che deve decidere quale sarà il destino dell' alleanza franco-nipponica e, indirettamente, anche quello dell' alleanza con Fca. I due si incontreranno il 28 giugno al G-20 di Osaka. Improvvisamente i giapponesi, che nello schema iniziale sembravano spettatori della fusione tra Parigi e Torino, stanno infatti diventando la chiave decisiva per comprendere se e con quali caratteristiche potrà nascere il più grande conglomerato mondiale delle quattro ruote.

CARLOS GHOSN NISSAN RENAULTnissanNissan Brain-to-Vehiclehiroto saikawa

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…