MERIDIANA DÀ L’ULTIMATUM AI SINDACATI: SE OGGI NON SI TROVA L’ACCORDO, È FINITA - LA FRANCESE ALSTOM PAGA UNA MEGA MULTA DA 772 MILIONI AGLI STATI UNITI PER TANGENTI IN ASIA

1. SUSSURRI & GRIDA

Dal “Corriere della Sera

 

F2I SCEGLIE I FRANCESI DI ARDIAN PER CRESCERE NEGLI AEROPORTI

Renato Ravanelli Renato Ravanelli

(fr.bas.) Il closing potrebbe arrivare nel mese di gennaio. Intanto F2i ha attribuito al fondo di private equity francese Ardian, in partnership con Crédit Agricole Assurances, l’esclusiva a trattare l’acquisizione del 49% del capitale di F2i Aeroporti, la holding che possiede le quote di controllo degli scali di Torino Caselle (50,8%) e di Napoli Capodichino (70%) e una partecipazione in Sea (44,31%). Un’operazione da oltre 400 milioni, la prima importante da quando il fondo è guidato da Renato Ravanelli.

 

La cordata francese ha battuto Deutsche Bank e il fondo australiano Ifm. F2i da tempo stava cercando un partner che gli permettesse di ridurre la concentrazione nel settore in vista di nuovi investimenti sempre nella filiera. In più è un buon momento per il mercato degli aeroporti. Appena venerdì scorso si sono fusi in un’unica società — la Toscana Aeroporti controllata da Corporacion America Italia di Martin Eurnekian — gli scali di Firenze e Pisa. La forma dell’alleanza tra F2i e Ardian sarà quella della partnership, tenuto conto della quota di peso che sarà rilevata dal fondo francese, che ha tutte le intenzioni di fare il socio «industriale» e di partecipare alla governance.

 

aeroporto-firenzeaeroporto-firenze

In pratica gestione condivisa, consigli al 50% e nomi degli amministratori delegati delle società controllate graditi ad entrambi i soci. F2i è stata assistita da Unicredit, Hsbc e dallo studio Giliberti Pappalettera Triscornia, mentre gli advisor di Ardian sono Mediobanca, Société Générale e lo studio Bonelli Erede Pappalardo. Per F2i non si tratta, comunque, di un salto nel buio, dal momento che il fondo francese è già socio al 25% di F2i Reti Gas.

 

APPALTI CONGELATI, SIRAM IN CRISI

(f.ta.) Momento delicato per Siram, la società di servizi energetici controllata dal colosso francese Veolia. Consip, la centrale acquisti nazionale della Pubblica amministrazione italiana, ha congelato l’approvazione definitiva di appalti per tre aree regionali: la Lombardia, il Nordest (Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige), Calabria-Basilicata. In totale si tratta di contratti che valgono fino a 400-500 milioni di euro. La motivazione è che Consip intende fare chiarezza sul possesso da parte di Siram delle attestazioni Soa, documenti che certificano i requisiti previsti dalla legge per la partecipazione alle gare indette da soggetti pubblici.

veolia environnement veolia environnement

 

La perdita delle attestazioni obbligatorie segue la sentenza del 12 novembre scorso con cui il Consiglio di Stato ha stabilito che la cessione di un ramo d’azienda, effettuata dalla Siram, «ha definitivamente comportato il trasferimento dei requisiti connessi alle attestazioni Soa». La questione, per la società che occupa 2.300 dipendenti e ha ricavi per quasi 800 milioni di euro, è d’importanza vitale perché sta tentando di uscire da una crisi drammatica che, negli anni scorsi, ha provocato perdite per centinaia di milioni.

 

Ora il vertice aziendale annuncia il ritorno ad un margine positivo della gestione industriale, ma il passato continua a pesare sull’ultima riga del conto economico e l’eventuale perdita dei contratti sarebbe l’ennesimo duro colpo. L’intero settore, del resto, è in forte difficoltà. Tanto che al ministero per lo Sviluppo economico sono state avviate le verifiche per l’apertura dello stato di crisi.

 

 

2. PANORAMA

Da “La Stampa

 

TROVATO L’ACCORDO PER TERMINI

termini imerese fiattermini imerese fiat

L’intesa per Termini Imerese con la newco Blutec (controllata da Metec) «è a portata di mano». Così il ministero dello Sviluppo economico: «Si è registrato un consenso di massima su un’ipotesi di accordo che domani (oggi, ndr) verrà sottoposta ai lavoratori e,se approvata, dovrebbe essere ratificata già in serata o, al massimo, mercoledì mattina».

L’intesa è arrivata sul filo di lana, visto che il 31 dicembre scade la cassa integrazione in deroga per gli addetti. Si profila dunque un futuro occupazionale per i 760 lavoratori, e un futuro produttivo per una zona già duramente colpita dalla crisi.

[r. e.]

 

MERIDIANA: INTESA ENTRO OGGI O È FINITA

Meridiana lancia l’ultimatum ai sindacati perché trovino un accordo entro oggi sulla procedura di mobilità, «perché soltanto questo potrebbe salvare una parte dei 1634 lavoratori e l’azienda stessa». Per le organizzazioni sindacali «se l’azienda ha una proposta da discutere, ci convochi, anche alla vigilia di Natale, ma su basi diverse altrimenti sarà un altro no». Mentre il governo ripete che la soluzione alla vertenza è possibile. Le sorti della compagnia aerea sono in bilico: in sospeso c’è anche la possibilità di garantire ai lavoratori prepensionabili e a quelli disposti ad andarsene volontariamente il massimo degli ammortizzatori sociali.

meridianameridiana

[r. e.]

 

 

3. PARTERRE

Da “Il Sole 24 Ore

 

HERA, IL PATTO DEI COMUNI ALLA PROROGA DI SEI MESI

In attesa di limare un po’ la quota, e nonostante l’uscita di Forlì e di qualche piccola municipalità, i quasi duecento Comuni che controllano l’utility emiliana Hera hanno deciso di blindare per altri sei mesi il controllo del gruppo. Il patto parasociale che controlla attualmente al 51% del capitale è stato rinnovato a scadenza per altri sei mesi. Il blocco di Comuni soci - quelli della Romagna (19,8%), della provincia di Bologna (13,3%), di Modena (9,5%), seguiti da Trieste, Padova, Udine e Ferrara - hanno trovato l’accordo per il rinnovo a breve termine.

hera jpeghera jpeg

 

A marzo-aprile si aprirà un’ampia discussione sull’entità della limatura al controllo di Hera, in ottemperanza alle normative sul controllo degli enti pubblici, in modo che a fine giugno gli azionisti possano arrivare con un accordo comune alla costituzione del nuovo Patto. La riduzione del controllo - si parla già di una discesa al 35% - comporterà una diluizione delle quote dei soci, consentendo ai Comuni interessati di liberare sul mercato milioni di euro in azioni svincolate dal Patto e ad altri di limare solo in parte le rispettive partecipazioni, mantenendo il controllo sul territorio. (R.Fi.)

 

IL PRIVATE EQUITY INVESTE SUI PANNOLINI PANTEX

Il private equity investe sempre più su settori anti-ciclici. Questa volta ad attivarsi è stato infatti il fondo Quadrivio guidato da Walter Ricciotti che ha acquistato il gruppo Pantex, azienda di Sulmona attiva nella produzione di materiali di nicchia per il mercato dell’igiene personale e nella produzioni di pannolini per neonati.

 

alstomalstom

A vendere il 100% del gruppo Pantex è stata la Bormioli Rocco Holdings Sa, riconducibile al fondo di investimento Vision Capital, ma anche la Banca Nazionale del Lavoro. L’operazione, che vedrà il coinvolgimento nell'azionariato anche del management della società, è funzionale a proseguire lo sviluppo internazionale dell’azienda nel mercato europeo, mediorientale e africano e nel suo sviluppo negli Stati Uniti. Il gruppo Pantex chiuderà il 2014 con un fatturato di circa 43 milioni di euro, in continua crescita dal 2008. Con questa operazione Quadrivio Sgr completa la nona operazione di investimento del suo secondo fondo e lancia il fund raising del suo terzo fondo da 300 milioni di euro dedicato agli investimenti in Pmi italiane. (C.Fe.)

 

ALSTOM PATTEGGIA E CHIUDE LA VENDITA IN USA

La francese Alstom ha patteggiato con le autorità americane e si è impegnata a pagare una multa da 772 milioni di dollari per risolvere una disputa sulle accuse di tangenti per impianti energetici in Indonesia e in altri paesi. Il colosso dei treni e degli impianti energetici, nel dettaglio, si è dichiarato colpevole - ha affermato il Dipartimento di Giustizia - di aver violato le norme sulle tangenti Usa. La sanzione comminata ad Alstom è la più alta mai pagata al Dipartimento di Giustizia in base al Foreign Corrupt Practices Act.

 

General ElectricGeneral Electric

 Le pratiche di «corruzione di Alstom» sono durate più di un decennio, ha spiegato il vice ministro della Giustizia, James Cole, definendo l’atteggiamento «sorprendente nella portata, nella sfacciataggine e nelle conseguenze a livello mondiale». Il patteggiamento pone fine all’incertezza che pendeva sulla vendita degli asset energetici di Alstom alla statunitense General Electric. Un portavoce ha detto che la conglomerata aveva valutato i potenziali oneri legati all’indagine prima di raggiungere l’accordo da 17 miliardi di dollari messo a segno con Alstom la scorsa estate. (R.Fi.)

 

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen giorgia meloni elon musk donald trump

DAGOREPORT – IL CAMALEONTISMO DELLA DUCETTA FUNZIONA IN CASA MA NON PAGA QUANDO METTE I BOCCOLI FUORI DAI CONFINI NAZIONALI - MELONI PRIMA SI VANTAVA DELL’AMICIZIA CON MUSK E STROPPA E DELLA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON TRUMP, ORA È COSTRETTA A TACERE E A NASCONDERSI PER NON PASSARE COME "AMICA DEL GIAGUARO" AGLI OCCHI DELL'UE. E, OBTORTO COLLO, E' COSTRETTA A LASCIARE A STARMER E MACRON IL RUOLO DI PUNTO DI RIFERIMENTO DELL'EUROPA MENTRE SALVINI VESTE I PANNI DEL PRIMO TRUMPIANO D’ITALIA, L'EQUILIBRISMO ZIGZAGANTE DELLA GIORGIA DEI DUE MONDI VIENE DESTABILIZZATO ANCOR DI PIU' DAL POSIZIONAMENTO ANTI-TRUMP DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO MERZ CHE FA SCOPA COL POLACCO TUSK, E LEI RISCHIA DI RITROVARSI INTRUPPATA CON IL FILO-PUTINIANO ORBAN - IL COLPO AL CERCHIO E ALLA BOTTE DEL CASO STARLINK-EUTELSAT...

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

emmanuel macron donald trump keir starmer xi jinping elon musk

DAGOREPORT – COME MAI LA GRAN BRETAGNA, PAESE STORICAMENTE GEMELLATO CON GLI STATI UNITI, SI E' RIAVVICINATA DI COLPO ALL'EUROPA, DIMENTICANDO LA BREXIT? DIETRO LA SORPRENDENTE SVOLTA DI KEIR STARMER CI SONO STATI VARI INCONTRI TRA I GRANDI BANCHIERI ANGLO-AMERICANI SPAVENTATI DAL CAOS ECONOMICO CREATO DAI DAZI DI TRUMP E DALLE CRIPTOVALUTE DI MUSK - DI QUI, SONO PARTITE LE PRESSIONI DEL CAPITALISMO FINANZIARIO SU KEIR STARMER PER UNA SVOLTA EUROPEISTA SULL'ASSE PARIGI-LONDRA CHE OPPONGA STABILITÀ E RAGIONEVOLEZZA ALLE MATTANE DELLA CASA BIANCA – ANCHE LA CINA, CHE HA RIPESCATO I VECCHI CAPITALISTI COME IL FONDATORE DI ALIBABA JACK MA, SI STA PREPARANDO A RISPONDERE ALLA DESTABILIZZAZIONE TRUMPIANA (XI JINPING HA NELLA FONDINA UN'ARMA MICIDIALE: 759 MILIARDI DI TITOLI DEL DEBITO USA. UNA VOLTA BUTTATI SUL MERCATO, SALTEREBBE IN ARIA TUTTO...)

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA DAGLI UCRAINI È IL FRUTTO DELLO STOP AMERICANO ALLA CONDIVISIONE DELL’INTELLIGENCE CON KIEV: SENZA L’OCCHIO DELLO ZIO SAM, LE TRUPPE DI ZELENSKY NON RESISTONO – IL TYCOON GODE: I SUCCESSI SUL CAMPO DI PUTIN SONO UN’ARMA DI PRESSIONE FORMIDABILE SU ZELENSKY. MESSO SPALLE AL MURO, L’EX COMICO SARÀ COSTRETTO A INGOIARE LE CONDIZIONI CHE SARANNO IMPOSTE DA USA E RUSSIA A RIAD…

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…