la fine del contante

NO MONEY NO CRY - UN SAPIENTONE DI HARVARD SUGGERISCE DI CANCELLARE L’USO DEL CONTANTE - ROGOFF, EX FMI, PROPONE DI ELIMINARE I BIGLIETTONI E CONSERVARE SOLO BANCONOTE DI PICCOLO TAGLIO PER SIGARETTE E CARAMELLE: COSI’ SI COMBATTEREBBE EVASIONE E TRAFFICO DI DROGA

 

BANCONOTE 500 EUROBANCONOTE 500 EURO

Stefano Casini per Libero Quotidiano

 

Sbarazzarsi di quasi tutto il denaro contante «potrebbe essere molto utile, più di quanto si creda». E «porterebbe più vantaggi che svantaggi». Eliminando innanzitutto le banconote di grosso taglio, e mantenendo in circolazione solo quelle di piccolo taglio e le monete metalliche, per le esigenze di pagamento giornaliere. Gli altri pagamenti, soprattutto per le cifre più alte, avverrebbero in maniera elettronica, con carte di credito e debito, carte prepagate, transazioni con il cellulare e monete virtuali.

 

COCAINACOCAINA

A ribadire e promuovere questa soluzione è Kenneth Rogoff nel libro La fine dei soldi (Il Saggiatore, 288 pp, 22 euro), ovvero Una proposta per abolire il denaro contante, come indica il sottotitolo. Secondo Rogoff, docente all' Università di Harvard e già capo economista del Fondo monetario internazionale, «tanti degli argomenti a favore del mantenimento della moneta cartacea nella sua forma attuale sono più superficiali e meno convincenti di quel che potrebbe sembrare».

 

Il denaro contante è al centro di alcuni dei problemi di finanza pubblica e politica monetaria più intricati. Ed è alla base e favorisce un ampio ventaglio di attività illegali e criminali. Come evasione ed elusione fiscale, riciclaggio di denaro sporco, narcotraffico, associazione per delinquere, corruzione, estorsione, traffico di esseri umani, immigrazione illegale. Le banconote di grosso taglio vengono usate molto più per le attività illegali che per quelle oneste.

EURO BANCONOTE EURO BANCONOTE

 

E in campo economico e produttivo, il contante è il fattore che consente alle imprese di pagare in nero il lavoro irregolare, e spesso sottopagato, aggirare le norme sull' occupazione ed evadere i contributi previdenziali. Del resto, l' uso della moneta cartacea negli ultimi anni è sempre più sotto esame: i banchieri centrali si domandano fino a che punto si possano spingere i tassi d' interesse sotto lo zero, i governi oberati dal debito sono sempre più affamati di introiti fiscali, le forze di sicurezza cercano di prevenire le minacce terroristiche e la magistratura deve far fronte a una criminalità organizzata molto potente, innanzitutto in ambito finanziario.

 

mario  draghi janet yellenmario draghi janet yellen

Per tutti questi motivi, alcuni autorevoli economisti, tra cui Rogoff, puntano a infrangere un tabù, soprattutto psicologico e culturale, e propongono di ridurre drasticamente l' uso della moneta cartacea, a partire dai Paesi più sviluppati.

 

Dietro queste prospettive ci sono molte questioni economiche, finanziarie, filosofiche e anche morali. In primo luogo,«i profitti realizzati dalle autorità monetarie per assecondare la domanda di denaro contante non sono nulla se paragonati ai costi delle attività illegali rese possibili dalla moneta cartacea, specialmente dalle banconote di grosso taglio» rimarca l' ex capo economista del Fondo monetario internazionale: «l' effetto dell' abolizione della cartamoneta sull' evasione fiscale basterebbe probabilmente a compensare la perdita dei profitti ottenuti dalla stampa di moneta, anche se l' evasione diminuisse solo del 10-20 per cento. L' effetto sulle attività illegali sarebbe ancora più rilevante».

 

LA FINE DEL CONTANTELA FINE DEL CONTANTE

In secondo luogo, l' eliminazione della moneta cartacea sarebbe l' approccio più semplice ed efficace per consentire alle banche centrali di attuare liberamente politiche di tassi d' interesse negativi, potendo andare anche oltre la «soglia zero» dei tassi. Non c' è alcun problema nel pagare interessi negativi sulla moneta elettronica. Il maggiore ostacolo all' introduzione di tassi d' interesse negativi su grande scala è la cartamoneta già in circolazione, e in particolare le banconote di grosso taglio, che sarebbero protagoniste di una fuga generalizzata dai buoni del Tesoro verso il denaro contante, che almeno paga un interesse pari a zero.

Kenneth RogoffKenneth Rogoff

 

Il problema della «soglia zero» dei tassi d' interesse ha essenzialmente paralizzato la politica monetaria in gran parte dei Paesi più sviluppati negli anni dalla crisi finanziaria del 2008. «Una politica di tassi negativi senza limiti sarebbe stata molto utile nella fase più grave della crisi finanziaria» rimarca Rogoff, «se fosse possibile adottare liberamente una politica di tassi negativi, con tutte le necessarie misure sul piano finanziario, istituzionale e legale, le banche centrali non si troverebbero mai a corto di "munizioni", cioè impossibilitate a ridurre ulteriormente i tassi d' interesse».

soldi sotto il materassosoldi sotto il materasso

 

Nell' uso o meno dei contanti, c' è poi la questione di conciliare il diritto alla Privacy con l' esigenza dello Stato di imporre il rispetto delle leggi. Decidere dove tracciare questa linea, tra riservatezza e trasparenza, e come applicarla, è uno dei punti cruciali da affrontare. Discorso diverso per i Paesi in via di sviluppo e i mercati emergenti: per la maggior parte di essi è prematuro pensare di eliminare la moneta cartacea, anche se il ritiro delle banconote di grosso taglio probabilmente sarebbe anche lì una buona idea.

 

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