ULTIME DAL MONTE DEI PACCHI DI SIENA – CON IL TITOLO CHE CROLLA IN BORSA L’AUMENTO DI CAPITALE DA 2,5 MILIARDI RISCHIA DI NON BASTARE – CERCASI UN SOCIO FORTE – LO SPETTRO DELLA NAZIONALIZZAZIONE

Camilla Conti per “il Fatto Quotidiano

alessandro profumoalessandro profumo

 

   Nuovo minimo storico a 46 centesimi per il titolo Mps che ieri a Piazza Affari ha perso un altro 6,8% dopo essere stato sospeso più volte. Con il risultato che oggi la banca vale come quei 2,5 miliardi dell'aumento di capitale da varare entro primavera, una volta incassato il via libera definitivo dalla Bce. E che potrebbe non bastare a rimettere in carreggiata l’istituto senese.

   

SONO DUE, infatti, gli scenari che secondo fonti finanziarie si aprono per il futuro prossimo del Monte dei Paschi: il primo, vede all’orizzonte una nuova ricapitalizzazione, oltre a quella da 2,5 miliardi, che potrebbe rendersi necessaria se dovessero peggiorare i conti dell’ultimo trimestre e soprattutto se la Bce vorrà una stretta sulle rettifiche dopo la bocciatura agli stress test.

 

L’ennesima iniezione di liquidità sarebbe inoltre accompagnata dalla cessione di controllate come Mps Capital Service e Mps Fiduciaria oltre al collocamento sul mercato di una parte del corporate e del private banking e alla possibilità di vendere anche la nuova banca online Widiba. L’unica soluzione alternativa è chiudere con successo l’aumento di capitale da 2,5 miliardi già definito e procedere con una fusione già entro l’estate 2015. Ma il partner va ancora trovato.

   

fabrizio viola (2)fabrizio viola (2)

Nel frattempo, i soci sudamericani Btg Pactual e Fintech con la Fondazione Mps nel patto che custodisce il 9% del Monte – avrebbero manifestato qualche perplessità per alcune scelte del management chiedendosi ad esempio perché non sia stata fatta una svalutazione totale delle perdite fin da subito dopo l'approvazione dell'ultimo bilancio della gestione Mussari.

 

Pare, inoltre, sia stato più volte invocato dai soci stranieri un rinnovamento totale nella struttura del gruppo che conta ancora numerosi manager della “vecchia guardia” mussariana come i due “Fanti”: Valentino (ex segretario del passato cda di Mps e oggi a capo della segreterie riunite di amministratore delegato e presidente) e Francesco, ex responsabile dell’area Sud-Ovest (a maggio il suo nome è finito nell’elenco degli indagati dalla procura di Salerno nell’ambito di un’inchiesta sugli interessi passivi applicati in quegli anni da Mps e altre banche) e oggi al timone del private banking. O come Antonio Marino (ex vicedirettore generale del gruppo poi nominato presidente della controllata Mps Leasing dal tandem Profumo-Viola).

   

Giuseppe Mussari arriva al Tribunale di SienaGiuseppe Mussari arriva al Tribunale di Siena

A PREOCCUPARE i membri del patto, però, sono soprattutto l’andamento del titolo in Borsa e l’aumento dei crediti deteriorati che solo nel terzo trimestre sono saliti dell’8,3% a 24,3 miliardi. Ieri Mps ha ceduto a Fortress Investment un portafoglio di quasi 4 mila crediti in sofferenza con un valore lordo di bilancio di circa 380 milioni, comprendente prestiti garantiti e non garantiti a medio e lungo termine. Ma in futuro potrebbe presentarsi un problema di natura politica sull’origine di alcuni di questi prestiti. In particolare di quelli legati al mondo delle cooperative che in passato avevano il Monte come banca di riferimento grazie anche al ruolo del patron di Unicoop Firenze, Turiddo Campaini, per anni azionista nonché vicepresidente del gruppo.

 

Sede MPSSede MPS

   Intanto, di fronte all’ennesimo crollo in Borsa del titolo Mps, i gufi senesi temono che sul tavolo del governo possa tornare una soluzione estrema già prospettata ai tempi di Enrico Letta: la nazionalizzazione.

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…