jean pierre mustier

MUSTIER, OGGI E DOMANI – SE TRE INDIZI FANNO UNA PROVA, ALLORA L’OPERATO DELL’EX PARÀ FRANCESE DA LUGLIO 2016 SULLA TOLDA DI COMANDO DI UNICREDIT, PARE ANDARE IN UN’UNICA DIREZIONE. QUELLA DI SGANCIARE DEFINITIVAMENTE L’ISTITUTO DI PIAZZA AULENTI DALLA SUA “ITALIANITÀ”, PER FARNE LA BANCA EUROPEA PER DEFINIZIONE. LA SPOSA PERFETTA C’È GIÀ. DA TEMPO. QUELLA SOCIÈTE GÈNÈRALE DA CUI LO STESSO MUSTIER PROVIENE….

Fabio Pavesi per Dagospia

 

Mustier

Un indizio è solo un indizio, ma se tre indizi fanno una prova, allora l’operato di Jean Pierre Mustier, l’ex parà francese da luglio 2016 sulla tolda di comando di UniCredit, pare andare in un’unica direzione. Quella di sganciare definitivamente la banca dalla sua “italianità”, per correre decisamente sulle frontiere trans-europee.

 

Il primo indizio che reca la sua firma, appena arrivato sullo scranno più alto della prima banca italiana per attivo, è stato il maxi-aumento di capitale da 13 miliardi. Serviva a due scopi: ammortizzare le perdite che sarebbero derivate dalla maxi-pulizia delle sofferenze con l’operazione di vendita di 17 miliardi di crediti malati in un colpo solo e scompaginare il vecchio azionariato in cui le Fondazioni avevano ancora un ruolo rilevante. Dopo quella maxi-richiesta di denaro al mercato, Mustier si è ritrovato a capo di una public company, con i fondi che coprono l’80% dell’azionariato e lui che può governare come uomo solo al comando.

 

JEAN PIERRE MUSTIER

La seconda mossa è stata quella di procedere come un fulmine sulla strada della pulizia ossessiva dal bilancio della zavorra di sofferenze & C. Di fatto tra il 2017 e il 2018 ha quasi dimezzato la quota dei crediti marci sul totale degli impieghi e nei primi 9 mesi del 2019 ha portato il livello lordo a soli 28 miliardi su un portafoglio di 501 miliardi, quando nel 2015 il peso dei crediti malati valeva 80 miliardi. Una pulizia per oltre 50 miliardi in poco più di mille giorni di governo della banca.

 

Ma la prova decisiva è nella continua cessione di attività considerate non strategiche. Prima la Polonia con Pekao, poi il risparmio gestito con Pioneer; e a seguire con Fineco, infine due giorni fa l’uscita in blocco da Mediobanca, dove per decenni UniCredit ha avuto il ruolo di primo azionista.

mustier

 

Come intermezzo, più come nota di colore che altro, la cessione anche delle collezioni d’arte.

Se si fa la somma, in soli 3 anni con la decisa campagna di dismissioni (tutte con plusvalenze) Mustier ha incassato oltre 8,8 miliardi di euro. Denaro sonante, liquido che ha portato nelle casse della banca. Certo si è privato di asset redditizi, ma anziché attendere ogni anno il suo carico di dividendi ha preferito portare a casa subito tutto il contante. Quei quasi 9 miliardi di liquidità non sono noccioline. Valgono un terzo dell’attuale valore di borsa della banca, una mezza annualità di ricavi e un paio d’anno cumulati di profitti netti.

bini smaghi presidente SocGen

 

COSA DICONO I TRE INDIZI

Se sommiamo i tre indizi ecco che abbiamo un capo-azienda che fa tre cose. Pulisce a più non posso la sua banca dalle scorie delle sofferenze; la rafforza patrimonialmente, la riempie di liquidità. Per fare cosa? Per fare più ricavi? Per dare più credito ai clienti? Per rendere la banca più efficiente?

 

JEAN PIERRE MUSTIER

Queste cose si fanno se vuoi presentarti attraente non al cliente, ma a un futuro pretendente. Pulito, forte sul capitale e pieno di cassa. Quale migliore biglietto da visita per puntare a un grande matrimonio transfrontaliero? Ora che i due colossi tedeschi sono alla frutta; ora che qualsiasi consulente sussurra ai Ceo delle banche che il problema degli istituti europei è la bassa profittabilità e che solo le dimensioni con le sinergie di costo possono far risplendere di nuovo i Roe. Ora e non da ieri che la Bce e i regolatori spingono sulla leva delle mega-fusioni? Del resto UniCredit il marchio di fabbrica della transnazionalità ce l’ha nel Dna, da quando Profumo andò alla conquista dell’Europa. Corretti i passi falsi (il buco in Kazakhistan ad esempio) la banca di Piazza Aulenti è l’unica banca sistemica italiana; sta in 14 paesi; ha un caposaldo storico in Germania con Hvb e una presenza che spazia dalla Russia, alla Turchia, ai paesi dell’Europa dell’Est in forte crescita. E non è un caso che in ogni comunicazione della banca dell’era Mustier la parola chiave è diventata l’”unica banca pan-europea”.

 

BANCA PAN-EUROPEA SI’ MA VALUTATA DAL MERCATO COME UNA MEDIA BANCA TRICOLORE

carlo messina

Tutto si tiene. Con in più un unico neo che probabilmente disturba i sonni dell’ex parà francese. UniCredit sarà anche una banca pan-europea, ma il mercato la valuta come una media banca italica.

 

IL CONFRONTO CON LA “DOMESTICA” INTESA

Già mentre l’altro big italiano, Intesa, viene trattato in borsa con un multiplo pari a oltre l’80% del patrimonio, UniCredit pur con il recente balzo in Borsa viene valutata la metà del suo capitale. Come una banca media qualsiasi avvolta nel tricolore. In Borsa UniCredit vale 28 miliardi su un patrimonio netto di 60 miliardi. Intesa capitalizza 41 miliardi, mentre UniCredit viene valutata solo 28 miliardi, il 30% in meno della grande rivale.

 

JEAN PIERRE MUSTIER

Chissà cosa può pensare mr. Mustier? Tutto questo gran daffare e la Borsa continua a preferire Intesa che non ha mai vantato le sue velleità pan-continentali. Nonostante sia la banca più globalizzata, il mercato la tratta come una banca tricolore con tutti gli handicap del caso. Bassa crescita; troppe sofferenze, dipendenza troppo stretta dal rating sovrano e via dicendo. La strada allora è quella di fare davvero la banca europea, sciogliere in un maxi-matrimonio al di là delle Alpi, l’italianità della banca che italiana di fatto lo è solo per metà delle sue attività.

 

Mustier non lo dirà mai, ma tutti i suoi passi come si è visto vanno in quella direzione: fare di UniCredit la banca europea per definizione. E l’idea di fare una sub-holding in cui far confluire tutte le attività estere, esclusa solo l’Italia, cosa non è se non un altro indizio in questa direzione.

 

LA SPOSA PERFETTA? SOCIETE GENERALE

La sposa perfetta c’è già. Da tempo. Quella Sociète Gènèrale da cui lo stesso Mustier proviene. Per lungo tempo hanno capitalizzato la stessa cifra. Oggi Unicredit vale in borsa qualche miliardo in più. 28 miliardi, contro i 24 miliardi di SocGen. I francesi hanno storicamente più derivati e titoli tossici di UniCredit, mentre UniCredit ha meno derivati ma sofferenze in più.

CARLO MESSINA

 

Un matrimonio perfetto: poche sovrapposizioni geografiche, più o meno lo stesso valore di mercato; vizi e virtù che si compensano a vicenda. E sommate insieme balzerebbero al primo posto per capitalizzazione di mercato in Europa. Ecco il campione europeo bello e pronto da scodellare per la gioia di investitori, regolatori e mercato. Sempre che la politica non si frapponga. E la finestra temporale con la Lega sovranista fuori dal Governo si è riaperta da poco. Ma è anche una finestra che si può chiudere anche molto in fretta. Le sue carte, se Mustier vuole le grandi nozze, le deve giocare presto. Molto presto.      

mustierbini smaghilorenzo bini smaghiMUSTIERJEAN PIERRE MUSTIERMUSTIERmustier prima e dopoJEAN PIERRE MUSTIER

Ultimi Dagoreport

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - DA IERI SERA, CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – OGGI L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI – CAPITA L’ARIA NUOVA CHE TIRA, SULLE AGENZIE È SBUCATA UNA NOTA FIRMATA DAL “GENIO” DI FAZZOLARI, CHE AVRÀ FATTO RIZZARE I PELI DI TRUMP E PUTIN MESSI INSIEME: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - CERTO, SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO, E QUINDI DAVVERO PERICOLOSO, DI MATTEO SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA, C’È MARETTA. OGGI IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI E COORDINATORE NAZIONALE DELLA DIREZIONE DI FDI, EDMONDO CIRIELLI, HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…