francesco milleri gaetano caltagirone alberto nagel philippe donnet mediobanca

IN MEDIOBANCA STAT VIRTUS - TRA NAGEL E IL DUPLEX MILLERI-CALTAGIRONE LA VIA DELLA PACE ORA E' PIU' PROBABILE - L’AD DI PIAZZETTA CUCCIA HA CONSEGNATO UN RAMOSCELLO D’ULIVO AI DUE SOCI FORTI: O TROVIAMO UN ACCORDO OPPURE SI VENDE IL 13% DEL LEONE (MAGARI A DELFIN?), NEL CASO DI “INVESTIMENTI PIÙ REDDITIZI E SOLIDI”. E APRE UNO SPIRAGLIO AL LORO INGRESSO NEL CDA: “FAREMO UN PERCORSO CON IL BOARD”...

ALBERTO NAGEL

1. DAGOREPORT! - SI PARLA DI UNA “PACIFICAZIONE” CHE PORTEREBBE MEDIOBANCA NELLE MANI DI MILLERI (19,8%) E DI CALTAGIRONE (5,6%) MA CON NAGEL SEMPRE AL VERTICE – ARTICOLO DEL 26 APRILE 2023

https://www.dagospia.com/rubrica-4/business/dagoreport-conquista-crt-parte-palenzona-poteri-351190.htm

 

2. MEDIOBANCA DARÀ 3,7 MILIARDI AI SOCI TRA LE OPZIONI PURE L’ADDIO A GENERALI

Estratto dell’articolo di Michele Zaccardi per “Libero quotidiano”

 

Alberto Nagel Caltagirone

Tre miliardi e 700 milioni di euro agli azionisti in tre anni e l’obiettivo di diventare leader nel wealth management, con sullo sfondo la possibilità, peraltro ancora remota, di un’uscita da Generali. Il piano industriale, “One brand- One culture”, fissale direttrici lungo le quali Mediobanca si muoverà da qui al 2026.

 

La stella polare sarà ovviamente la remunerazione dei soci, ma non sono escluse eventuali acquisizioni. Anche se, al momento, di grandi dossier non ce ne sono, non è detto che qualche occasione non si possa palesare. E per sfruttarla Piazzetta Cuccia potrebbe mettere sul piatto anche quel 13% che detiene nel Leone di Trieste. «Possiamo disporre di tutta la quota di Generali se si presentasse una grande acquisizione», ha spiegato l’amministratore delegato Alberto Nagel, durante la presentazione del piano industriale.

 

FRANCESCO MILLERI

Certo, un’uscita dal gruppo assicurativo potrebbe avvenire soltanto nel caso in cui si dovessero presentare «investimenti più redditizi e solidi». Anche perché, ha aggiunto il numero uno di Mediobanca, «dal punto di vista del contributo al nostro conto economico e stato patrimoniale», la partecipazione in Generali comporta «solo vantaggi».

 

alberto nagel palenzona

D’altronde, a sostegno di possibili acquisizioni il piano mette a disposizione un tesoretto ricavato dalla forbice da 100 punti base che si apre tra il capitale di migliore qualità (Cet1) stimato su valori superiori al 14,5% nell’arco dei tre anni e un’asticella minima fissata al 13,5%.

 

[…] Al buyback Mediobanca ha deciso di associare la distribuzione di dividendi per 2,7 miliardi di euro nel triennio, il 40% in più dei 1,9 miliardi erogati nel periodo 2020-2023, con un pay-out fissato al 70%. Viene poi introdotto anche un acconto sulla cedola (interim dividend). La prima tranche verrà pagata a maggio 2024 mentre il saldo a novembre. In seguito all’annullamento dei titoli, l’utile per azione si attesterà a 1,8 euro da 1,15 euro (+15% annuo).

 

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE PHILIPPE DONNET

A consentire una politica di remunerazione così generosa contribuiranno i risultati che Mediobanca punta a raggiungere entro il 2026. […] verrà rafforzata la divisione di wealth management, con l’obiettivo di rendere Piazzetta Cuccia leader nel settore. Va in questa direzione il rebranding di “Chebanca!” che diventerà Mediobanca premier. Sarà proprio il wealth management a spingere i ricavi del gruppo, attesi a quota 3,8 miliardi di euro nel 2026 (+6% annuo), con oltre un miliardo di euro.

 

[…] Per quanto riguarda il rinnovo del consiglio di amministrazione, Nagel ha lasciato uno spiraglio all’ingresso dei due soci forti Delfin e Caltagirone. «Faremo un percorso con il board. Riferiremo quali sono le aspettative, i giudizi e le proposte di tutti gli azionisti poi il board farà la sua sintesi».

Articoli correlati

L\'AD DI MEDIOBANCA, ALBERTO NAGEL: VENDERE IL 13% DI GENERALI? IN TEORIA E\' POSSIBILE SE...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PHILIPPE DONNET ALBERTO NAGELAlberto NagelALBERTO NAGEL

Ultimi Dagoreport

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…