roaming telefono telefonate

CONTRORDINE. NIENTE RINVIO DI UN ANNO PER IL ROAMING EUROPEO – DAL 15 GIUGNO, I GESTORI PIU’ GRANDI NON POTRANNO PIU’ APPLICARE COSTI EXTRA PER CHIAMATE ED SMS DALL’ESTERO – LA DEROGA RIGUARDERA’ SOLO LE COMPAGNIE PIU’ PICCOLE – I CONTI DEI GESTORI: GLI ITALIANI VIAGGIANO DUE VOLTE ALL’ANNO E STANNO FUORI AL MASSIMO PER 8 GIORNI

 

Alessandro Longo per la Repubblica

 

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Il rinvio di dodici mesi al roaming cellulare gratuito in Europa potrebbe essere in ballo solo per gli operatori minori, mentre per gli altri - Tim, Vodafone, Wind 3 - è "molto poco probabile" che scatteranno le condizioni per la deroga prevista dalle linee guida Berec. È quanto ha chiarito il direttore generale della Dg Connect della Commissione Ue Roberto Viola, dopo che la pubblicazione delle linee guida aveva lanciato un'ombra su questa novità molto attesa dai consumatori.

 

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Resta un punto fermo, insomma, che dal 15 giugno in linea di massima non pagheremo più un costo extra per chiamate, sms e internet quando viaggiamo all'interno dell'Unione europea. Potremo sfruttare il monte di traffico incluso nella tariffa che abbiamo attivato. Le eccezioni a questa svolta ci sono - come appunto descritto dal Berec - ma saranno minoritarie. Viola ha specificato che la possibilità di chiedere 12 mesi di deroga riguarda solo quegli operatori che (applicando la gratuità del roaming) avessero perdite complessive superiori al 3 per cento.

 

"In Italia la valutazione spetta all'Agcom", ha detto Viola, ma "dai dati in nostro possesso è poco probabile che gli operatori italiani medio-grandi si trovino in questa situazione", in quanto "in Italia il traffico è molto bilanciato" dato che in media gli italiani viaggiano poco, appena 2,2 giorni l'anno e anche tra chi viaggia, il numero medio di giorni passati all'estero è di 8, ha aggiunto il direttore generale della Commissione Ue. Quindi "l'impatto complessivo sugli operatori è bassissimo", ha sottolineato, ricordando che quelli più a rischio sono al contrario gli operatori dei Paesi del Nord Europa.

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Solo per gli operatori che ci rimetterebbero troppo, quindi, è prevista una deroga, e solo dopo un'attenta valutazione di Agcom. Gli operatori non possono certo sfuggire al taglio del roaming semplicemente dichiarandosi non pronti al passaggio. "Non si può chiedere una deroga se non si è pronti, questo non è possibile", ha ricordato Viola.

 

Tutto bene quindi per i consumatori? Non proprio. In realtà qualche rischio di conseguenze negative è ancora nell'aria. La deroga di dodici mesi, prevista dal Berec, serve proprio per tutelare gli operatori minori, soprattutto quelli virtuali, che al momento non sarebbero in grado di "regalare" il roaming (non avendo una propria rete mobile e dovendo appoggiarsi su quella altrui). Gli utenti che hanno una sim di un virtuale - che per altro spesso si accompagna alle offerte più economiche - potrebbero quindi restare con la bocca asciutta quest'estate. Lo scopriremo entro il mese prossimo, quando scade il termine utile per chiedere la deroga.

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Si profila inoltre un rischio di sistema. Il rischio che i virtuali, non potendo offrire il roaming gratis per un anno, diventeranno meno competitivi; si ridurrà quindi la loro pressione sui prezzi: è quanto denunciato dall'associazione europea degli operatori mobili virtuali e da varie associazioni dei consumatori (in Italia, da Adiconsum). Teniamo conto che gli operatori virtuali in Italia sono già stati penalizzati in passato, per un paio di anni e fino a pochi mesi fa, dall'impossibilità di offrire servizi 4G. Non riuscivano a ottenere l'accesso a questa rete dagli operatori "reali" con cui erano in accordo.

 

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"Il problema è che le istituzioni Ue, nel togliere i costi di roaming al consumatori, hanno lasciato quelli all'ingrosso. Cioè quelli che un operatore deve pagare ogni volta che un suo utente usa una rete all'estero", dice Mauro Vergari, di Adiconsum. "Si crea quindi una situazione asimmetrica, in cui gli operatori saranno costretti a dare roaming gratuito in perdita; una prima conseguenza è che i minori non saranno in grado di farlo", aggiunge. "Un'altra conseguenza è che tutti gli operatori, per compensare, potrebbero aumentare le tariffe domestiche, cosa che stanno già facendo da un po', per esempio con il passaggio a canoni di 28 giorni", aggiunge.

 

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A un'analisi delle attuali tariffe roaming degli operatori italiani, risulta che la data del 15 giugno sarà una svolta per molti di loro. Solo Vodafone include già roaming gratuito in tutti gli abbonamenti (ma non nelle ricaricabili), mentre Tim lo dà nell'offerta più costosa. Per il resto si può attivare un'opzione da 15-20 euro in su per una settimana-dieci giorni. Tutti soldi che i consumatori risparmieranno, per la prima volta, a partire dal 15 giugno; anche se non è detto che sarà così per gli utenti degli operatori mobili virtuali, come detto.

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