carl ichan gordon gekko elon musk

CHI NON RISICA NON ROSICA - LO SPECULATORE PROFESSIONISTA CARL ICAHN DOVREBBE GUADAGNARE CIRCA 250 MILIONI DI DOLLARI DOPO LA DECISIONE DI ELON MUSK DI ACQUISTARE TWITTER - ICAHN, FONTE D'ISPIRAZIONE DEL LEGGENDARIO GORDON GEKKO, AVEVA RISCHIATO COMPRANDO 500 MILIONI DI AZIONI TWITTER ALL'INIZIO DELLA TRATTATIVE PAGANDOLE 30$ - ORA, DOPO LE VARIE PERIPEZIE DI MR. TESLA, SONO SCHIZZATE A 52$ CREANDO PER LO SPECULATORE UN MARGINE DI GUADAGNO DEL 22%

Enrico Forzinetti per www.corriere.it

 

carl icahn 6

Il clamoroso cambio di direzione da parte di Elon Musk con la decisione di acquistare Twitter alla stessa cifra offerta circa sei mesi fa, cioè 44 miliardi di dollari, ha già i suoi primi vincitori. Tra questi c’è il famoso investitore americano Carl Icahn che, come ricostruito per primo dal Wall Street Journal, dovrebbe guadagnarci una cifra attorno ai 250 milioni di dollari. Icahn era diventato anche la fonte di ispirazione per il leggendario Gordon Gekko, interpretato da Michael Douglas nel film «Wall Street» del 1987.

 

carl icahn 5

La prospettiva di un nuovo accordo per la vendita del social a due settimane dall’inizio del processo contro la decisione di Musk di tirarsi indietro rispetto alla sua stessa offerta, ha portato il titolo di Twitter a schizzare a 52 dollari per azione con un incremento del 22% in una sola seduta di Borsa. Tenendo conto che negli scorsi mesi Icahn aveva accumulato azioni del social per un valore di 500 milioni dollari, pagandole all’incirca 30 dollari l'una, ecco che si spiega un profitto potenziale di circa 250 milioni da parte dell’investitore.

 

carl icahn 1

Icahn non è nuovo a queste operazioni finanziarie spericolate che hanno caratterizzato tutta la sua carriera da guru di Wall Street rendendolo una delle 50 personalità più ricche al mondo, con un patrimonio stimato in una forchetta tra i 16 e i 21 miliardi di dollari, secondo l’ultima classifica stilata da Forbes.

 

Una vita da broker iniziata agli albori degli anni ‘60, lavorando per la Dreyfus & Co. Nel 1968 Icahn lancia la sua prima società, la Icahn & Co., comprando la possibilità di esercitare la sua attività direttamente alla Borsa di New York. Nel corso degli anni successivi Icahn si è guadagnato la fama di «corporate rider», cioè un investitore che entra in società spesso tramite scalate ostili per poi uscirne altrettanto rapidamente dopo aver realizzato i guadagni sperati.

carl icahn 4

 

Un atteggiamento spregiudicato che però lo ha anche reso celebre a Wall Street. Nel 2003 Icahn si butta nell’ennesima iniziativa raccogliendo 3 miliardi di dollari per lanciare l’hedge fund Icahn Partner con il quale si avventura in operazioni su società come Blockbuster Video e Time Warner. Ma la profonda crisi economica partita dagli Usa nel 2007 non ha lasciato immune l’impero di Icahn che ha subito ingenti perdite, arrivando poi nel 2011 chiudere il fondo agli investitori esterni.

 

carl icahn 3

Nello scorso decennio Icahn ha proseguito le sue operazioni focalizzandosi però spesso su società del mondo tecnologico, con l’acquisto di azioni di Netflix nel 2012, di Apple nell’anno successivo e spingendo poi eBay a rendere PayPal una società separata e intanto facendo anche causa a Dell per favorire una sua possibile offerta di acquisto.

 

carl icahn 2

Nel 2016 Icahn aveva dato il suo appoggio alla candidatura di Donald Trump per la presidenza degli Usa e anche per questo si era poi parlato di un suo possibile impiego come segretario al Tesoro, posizione poi andata a Steven Mnuchin. Icahn era poi stato chiamato dallo stesso Trump come consulente su questioni regolatorie a livello economico, salvo però fare un passo indietro dopo poco tempo per non incappare in un possibile conflitto di interesse.

elon musk con sergey brin elon musk art basel dicembre 2021 gordon gekko in wall street 2gordon gekko in wall street 3gordon gekko in wall street 4elon musk

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...