TRENINO A PALLINI – LO SCARPARO DELLA VALLE AUMENTA LA SUA QUOTA IN NTV AL 17% E STACCA GLI EX COMPAGNI DI CORDATA MONTEZEMOLO E PUNZO, RIMASTI ALL’11% – INTESA PRIMO SOCIO CON IL 24% DOPO L’ADDIO DEI FRANCESI DI SNCF – L’AD FLAVIO CATTANEO DIVENTA UNO DEI GRANDI AZIONISTI CON UN PACCHETTO DEL 9%
Fabrizio Massaro per "Corriere della Sera"
karolina kurkova con diego della valle
Adesso Italo è davvero un treno tutto italiano. Usciti da Ntv i francesi, l' aumento di capitale da 100 milioni, la cui prima tranche da 60 è stata appena versata, è stato sottoscritto dagli altri azionisti, e qualcuno ha anche incrementato le quote per coprire il 20% lasciato scoperto da Sncf.
Il terzetto dei fondatori - Luca Cordero di Montezemolo, Diego Della Valle e Gianni Punzo - sarebbe salito al 40% circa dal 33,5% rafforzando la presa sul gruppo. Montezemolo e Punzo hanno coperto il loro 11% circa a testa, mentre Della Valle si sarebbe portato attorno al 17% e di conseguenza il patron della Tod' s è ora il primo socio individuale. Anche Intesa Sanpaolo ha sottoscritto parte dell' inoptato salendo dal 20 al 24% circa, e così pure Isabella Seragnoli (passata dal 5 al 7%).
Tra i grandi soci spunta con il 9% l' amministratore delegato Flavio Cattaneo, che al suo 5% assegnatogli gratuitamente ha aggiunto un altro 4% sottoscritto personalmente. Stabili le quote di Generali (15%) e Alberto Bombassei (5%), mentre esce dall' azionariato Giuseppe Sciarrone, che aveva l' 1,5%.
La sottoscrizione dell' aumento di capitale è un segnale di fiducia al piano industriale di Cattaneo, che dopo la ristrutturazione del debito da 600 milioni (con l' advisor Lazard) sta implementando la strategia di rilancio che comprende nuovi treni - dai previsti 7 a 10-11 - nuove linee e corse e la riorganizzazione delle stazioni, in particolare Roma Termini e Milano Centrale (dove Italo arriverà a inizio 2016 con l' apertura di Casa Italo e della biglietteria) e poi Verona, che da fine anno sarà collegata con Roma.
Saranno poi rafforzate le presenze a Napoli, Salerno, Bologna, Firenze e Padova, e sviluppati i collegamenti su strada (con il varo di Italobus, dal 2016) tra la stazione di Reggio Emilia e la Pianura padana e tra quella di Salerno e la Calabria e la Lucania: investimenti che quasi certamente necessiteranno della tranche di aumento da 40 milioni, già garantita dai soci.
Anche la governance sarà rivista, con un consiglio più snello di 8-9 amministratori rispetto ai 15 attuali, con Antonello Perricone che dovrebbe lasciare la presidenza. Al posto della francese Alstom i treni dovrebbe fornirli la svizzera Stadler ma un ruolo potrebbe averlo anche AnsaldoBreda.
E l' esperienza di Ntv potrebbe essere replicata all' estero. Secondo fonti a conoscenza del dossier, Cattaneo avrebbe contatti con fondi interessati a sviluppare l' Alta Velocità nei Paesi che la stanno liberalizzando, come la Spagna: il gruppo potrebbe essere coinvolto nella gestione.
FLAVIO CATTANEO CON PIPPO BAUDO FOTO ANDREA ARRIGA
Nel frattempo appaiono più distesi i rapporti con l' ex monopolista FS. Ieri le Ferrovie hanno proposto all' Antitrust e al garante dei Trasporti l' istituzione di un abbonamento unificato Trenitalia-Ntv per i pendolari sulla tratta Milano-Torino. Un dossier che da Ntv sono disposti ad aprire, nell' ambito di una normalizzazione delle relazioni tra i due gruppi.