christine lagarde jerome powell

IN CATTIVA FED – OGGI LA FEDERAL RESERVE ANNUNCERÀ UNA NUOVA STRETTA MONETARIA: SECONDO GLI ANALISTI, IL COSTO DEL DENARO SARÀ PORTATO AL 5% ENTRO LA FINE DEL PRIMO TRIMESTRE 2023 – ANCHE LA BANCA CENTRALE EUROPEA CONTINUERÀ LA POLITICA DI RIALZO DEI TASSI. LAGARDE SPERA DI FAR RIENTRARE L’INFLAZIONE INTORNO AL 2%. MA C’È IL RISCHIO DI FAR PRECIPITARE L’UE NEL BARATRO DELLA RECESSIONE

CHRISTINE LAGARDE JEROME POWELL

1. BORSA: EUROPA FIACCA DOPO WALL STREET IN ATTESA DELLA FED

(ANSA) - Mercati azionarti del Vecchio continente generalmente di qualche frazione sotto la parità dopo l'avvio di Wall street, con gli operatori che sembrano chiaramente attendere le decisioni della Federal reserve sulla politica monetaria, che saranno pubblicate dopo la chiusura dei listini azionari europei.

 

In questo contesto la Borsa peggiore è quella di Amsterdam, che cede lo 0,7%, seguita da Parigi in calo di mezzo punto percentuale. Piazza Affari oscilla attorno alla parità, con Prysmian che è il titolo peggiore tra i principali in ribasso del 3,8%. Bene invece Leonardo (+2%), con Tim che lima i guadagni del mattino e ora sale dell'1,7%.

 

JEROME POWELL JACKSON HOLE 2

 In calo di oltre due punti percentuali in un clima instabile Ferrari dopo la trimestrale, con gli analisti che non premiano la riduzione dei margini anche a causa dell'inflazione. Qualche tensione sui titoli di Stato, con il rendimento del Btp a 10 anni che sale di sei punti base al 4,31% e lo spread nei confronti del Bund tedesco a 216 'basis point' rispetto ai 212 dell'avvio della seduta. (ANSA).

 

2. FRANCOFORTE NON SI FERMERÀ OGGI SCATTA LA STRETTA DELLA FED

Fabrizio Goria per “La Stampa”

 

CHRISTINE LAGARDE

Christine Lagarde è determinata a riportare il tasso d'inflazione intorno al 2%, lo storico parametro della Banca centrale europea (Bce). E per farlo, altri incrementi del costo del denaro arriveranno, dopo quelli di luglio, settembre e ottobre, per complessivi 200 punti base. Ogni decisione, tuttavia, sarà calibrata di volta in volta.

 

Approccio analogo per la Federal Reserve, che oggi opterà per la nuova stretta. Salvo sorprese, tre quarti di punto anche per la Fed. Lo aveva detto, lo ha confermato. Lagarde preferisce contrastare le fiammate dei prezzi che preoccuparsi di una recessione che, per ora, non si è ancora materializzata nell'area euro.

JEROME POWELL

 

«Decideremo il percorso futuro e il ritmo dei nostri aumenti dei tassi riunione per riunione» . Lo dice la presidente della Bce, Christine Lagarde in un'intervista alla testata lettone Delfi. «Puntiamo a un tasso di interesse che consenta di raggiungere l'obiettivo di inflazione a medio termine del 2%. La meta è chiara, ma non siamo ancora arrivati. Avremo ulteriori aumenti dei tassi in futuro», ribadisce Lagarde.

 

L'ipotesi che circola negli ambienti finanziari è di un incremento di 50 punti base a dicembre, ma Germania, Paesi Bassi e Baltici chiedono più incisività contro prezzi al consumo a doppia cifra, per evitare di una spirale tra inflazione e salari. Analoga preoccupazione per la Fed di Jerome Powell, che è chiamata a ulteriori rialzi. Specie in vista di due appuntamenti cruciali per le dinamiche dei prezzi, il Black Friday e le festività natalizie.

jerome powell

 

Secondo Goldman Sachs, Pennsylvania Avenue porterà il costo del denaro al 5% entro la fine del primo trimestre 2023. Un parziale "pivot", ovvero un rallentamento della normalizzazione della politica monetaria, potrebbe essere annunciato già oggi, per poi essere adottato nel corso del prossimo anno. Importante, alla luce dell'incertezza corrente e della forza del dollaro statunitense sulle altre valute internazionali, sarà un coordinamento con le altre banche centrali. Richiesto a gran voce da Lagarde, ma non ancora attuato da Powell.

JEROME POWELL A JACKSON HOLE

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…