andrea orcel ilaria dalla riva mps monte paschi

ORCEL SI È GIÀ PRESO UN PEZZO DI MPS - IL BOSS DI UNICREDIT GIOCA D’ANTICIPO E PORTA A PIAZZA GAE AULENTI ILARIA DALLA RIVA COME RESPONSABILE “PEOPLE & CULTURE” ITALIA. LA PROFESSIONISTA HA GESTITO LA STRUTTURA DEL PERSONALE DAL 2012 AL 2019 E DI ROCCA SALIMBENI CONOSCE OGNI SEGRETO - IL NODO FILIALI E QUELLO DEL MARCHIO: ORCEL NON HA INTENZIONE DI STRACCIARSI LE VESTI PER SALVARLO, MA…

andrea orcel

1 - ORCEL PORTA IN UNICREDIT L'EX MANAGER MPS

Vittoria Puledda per “la Repubblica”

 

La due diligence su Mps non è stata ancora ultimata e di conseguenza non c'è ancora un'offerta sul tavolo del Mef, ma intanto Andrea Orcel sembra giocare d'anticipo: da ieri, nella squadra Unicredit, è entrata a far parte Ilaria Dalla Riva, come responsabile "People & Culture" Italia.

 

La professionista, molto apprezzata nel settore, dal 2019 è il direttore risorse umane di Vodafone Italia. Ma è probabile che Orcel, nella sua scelta, abbia tenuto in parte conto anche dell'incarico svolto subito prima, la lunga permanenza, sempre a capo del personale, proprio nel Montepaschi, fin dal 2012.

Ilaria dalla Riva

 

Insomma, ha gestito la struttura durante la realizzazione di tre piani industriali, due aumenti di capitale e una procedura di bail-out (che ha visto l'ingresso del Mef come principale azionista). Una che di Rocca Salimbeni conosce anche le singole scrivanie, oltre ai nomi dei colleghi e alle caratteristiche di ognuno.

 

Un'esperienza che potrebbe rivelarsi preziosa se, come tutto porta a pensare, alla fine Unicredit presenterà un'offerta che il Tesoro riterrà congrua (magari dopo una negoziazione non rapidissima). Non è detto che le due cose siano legate, ma certo in caso di fusione aiuterebbe.

ILARIA DALLA RIVA

 

2 - UNICREDIT-MPS, IL NODO DEL MARCHIO

Fabrizio Massaro per il “Corriere della Sera”

 

Quando bisognerà affrontare il tema degli esuberi del personale tra Unicredit e Montepaschi - se la trattativa tra il ceo Andrea Orcel e il Tesoro andrà a buone fine - i sindacati negozieranno con una responsabile del personale che conoscono bene: Ilaria Dalla Riva, neoacquisto di Unicredit a capo delle risorse umane per l'Italia.

andrea orcel di unicredit

 

La manager, a lungo direttrice del personale proprio in Mps , lascerà Vodafone e a ottobre si insedierà in piazza Gae Aulenti. La nomina della top manager voluta da Orcel (che ha composto una squadra con diverse figure femminili) - che riporterà al capo di Unicredit Italia Niccolò Ubertalli e ad Annie Coleman, group people & culture officer - non è da ricollegare al tavolo con il Tesoro, precisano fonti vicine a Unicredit, ma ci sarà anche lei a discutere sugli esuberi di un personale, quello senese, che conosce bene avendo già firmato precedenti piani di uscite volontarie nell'istituto.

 

MONTE DEI PASCHI DI SIENA MPS

L'eccesso di personale - e del relativo costo di assorbimento - in Mps è uno dei nodi della trattativa con il governo, in un'operazione che - precisano le stesse fonti - è ancora tutta da costruire e dall'esito non scontato. Le stime di fonte sindacale parlano di poco meno di seimila dipendenti Mps (su 21.388 totali) che maturano i requisiti per il prepensionamento volontario in sette anni, ai quali Unicredit potrebbe aggiungere 1-2 mila suoi dipendenti. Oggi Mps dispone di 1.418 filiali dopo averne chiuso più di 600 negli ultimi anni.

MONTE DEI PASCHI DI SIENA

 

Una parte delle filiali al Sud, circa 80, andrebbe a Mcc-Popolare Bari, con relativo personale. Il costo degli esuberi dovrebbe essere sostenuto dal Tesoro nell'ambito del rafforzamento patrimoniale da 2-2,5 miliardi (secondo le stime) propedeutico all'integrazione. Il Tesoro si ritroverebbe con azioni Unicredit che non dovrebbero disporre dei diritti di voto ma solo dei diritti patrimoniali.

 

ILARIA DALLA RIVA 2

Sarebbe un modo per evitare influenze di un socio pubblico nella gestione. Altro tema oggetto in questi giorni della due diligence sono le attività commerciali che Orcel vuole acquisire, lasciando al Tesoro bad bank e crediti deteriorati. Un primo rapporto intermedio potrebbe arrivare sul tavolo di Orcel entro la fine di questa settimana.

 

Svuotare l'istituto di tutti gli npl - ora ridotti a 4,2 miliardi lordi (2,2 netti), pari al 3,7% dei prestiti - comporterebbe un esborso elevato per il Tesoro, che li acquisterebbe attraverso Amco. C'è poi il tema del marchio, caldo dal punto di vista politico, dato che a Siena si vota per le suppletive della Camera ed è candidato il segretario del Pd Enrico Letta. In città si punta a salvare il marchio in una banca locale al 100% di Unicredit.

 

Ma su questo i precedenti della Bce vanno nella direzione di un consolidamento effettivo (un solo marchio quindi). Né Orcel si straccerà le vesti per salvarlo. L'idea alternativa raccolta in ambienti governativi è di rafforzare il marchio nella fondazione omonima (in Unicredit sono forti CariVerona o Crt, anche se la Fondazione Mps non dovrebbe diventare socio della nuova Uni-Mps). L'ente potrebbe avere un ruolo nelle attività culturali: Siena ha un immenso patrimonio artistico e Unicredit ha appena annullato il programma di vendita delle opere d'arte.

Andrea Orcel

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…