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ASPI E SPERA – ORMAI LA FRATTURA TRA I VERTICI DI ATLANTIA E LA FAMIGLIA BENETTON È APERTA. CERCHIAI E BERTAZZO REPLICANO PICCATI ALLA LETTERA DI “EDIZIONE” IN CUI SI CHIEDEVA UN APPROCCIO PIÙ MORBIDO SULL’OFFERTA DI CDP - LA SOCIETÀ RIVENDICA DI AGIRE NELL’INTERESSE DELLA SOCIETÀ E NON SOLO DEL SOCIO DI MAGGIORANZA. TRADOTTO: I FONDI NON HANNO ANCORA SCIOLTO IL NODO DEL PREZZO
Teodoro Chiarelli per "La Stampa"
Alla fine, quello che sembrava una semplice dialettica fra management e primo azionista si è rivelata una vera e propria frattura. Da una parte il presidente e l' amministratore delegato di Atlantia, Fabio Cerchiai e Carlo Bertazzo, dall' altra la famiglia Benetton che attraverso Edizione e Sintonia controlla il 30% della holding infrastrutturale che ha in pancia l' 88% di Autostrade per l' Italia. Prendendo spunto da un articolo di Affari e Finanza di Repubblica, i vertici di Atlantia hanno colto l' occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe.
Tutto ha inizio dalle trattative che da lunghi mesi Cerchiai e Bertazzo, con i loro advisor, stanno portando avanti con Cdp e i fondi Blackstone e Macquarie per la vendita di Aspi. Il consorzio ha presentato un' offerta vincolante che valorizza Aspi 9,1 miliardi: troppo poco secondo Atlantia.
Perciò al consorzio è stato concesso fino al 27 marzo per introdurre dei miglioramenti. Ma la famiglia Benetton, finita nel tritacarne per il ponte Morandi, sarebbe incline a mollare la presa su Aspi, anche di fronte a un' offerta che in un primo momento aveva respinto.
L' arrivo del professor Enrico Laghi alla presidenza di Edizione avrebbe ricompattato i quattro litigiosi rami della famiglia. Da qui la lettera, firmata proprio da Laghi e dall' amministratore unico di Sintonia, Sandro Saccardi, inviata ad Atlantia in cui si chiede un approccio più morbido nei confronti dell' offerta di Cdp.
Una missiva letta da più parti come un segnale di implicita sfiducia del primo azionista nei confronti dei manager. La replica di Cerchiai e Bertazzo, resa nota ieri, è stata piccata. La società fa sapere di aver risposto a Edizione il 15 marzo, ricordando che «tutte le determinazioni del cda trazione di Atlantia sono state governate dagli inderogabili principi dell' indipendenza di giudizio e che tutte le determinazioni sono state inoltre sempre condotte con piena e assoluta trasparenza e rigore». I manager rivendicano di agire nell' interesse della società e non solo del socio di maggioranza.
le carcasse delle auto sotto il ponte morandi
Nella nota si spiega che il Piano economico-finanziario, che avrebbe potuto sbloccare investimenti importanti, nonostante sia stato definito con il Mit a novembre 2020, «non ha nemmeno inspiegabilmente iniziato il suo iter autorizzativo formale» e non è quindi ancora arrivato al primo step di questo percorso, cioè al Cipe.
ruspe al lavoro per spezzare i blocchi del ponte morandi
A questo proposito, tornando a Cdp, la holding puntualizza: «Atlantia ha manifestato disponibilità a vendere, ma non vi è alcun obbligo a carico di Cdp ad acquistare».E aggiunge: «Atlantia non ha ricevuto offerte alternative o manifestazioni di interesse concrete da nessun altro investitore». Il 27 è attesa l' offerta di Cdp, il 29 l' assemblea di Atlantia per la scissione. La conta in assemblea potrebbe avere esiti clamorosi.
CHRISTOPHER HOHN
ENRICO LAGHI 2
una veduta del moncone del ponte morandi da una finestra di via fillak
ENRICO LAGHI
elicoidale ponte morandi
elicoidale ponte morandi
il crollo del ponte morandi