UNA PAROLINA MAGICA (INTERVENTO PUBBLICO) FA VOLARE MONTEPASCHI - IN BORSA SEGNA UN +10,79% - BENE ANCHE UNICREDIT, +9,42% - MUSTIER: “NON CHIEDEREMO SOSTEGNO DALLO STATO PER AUMENTO CAPITALE” - CALA LO SPREAD, MA SOLO PERCHE’ CRESCONO I TASSI IN GERMANIA PER PAURA DELL’INFLAZIONE
GABRIELE BASILICO FOTOGRAFA CATTELAN IN PIAZZA AFFARI
Ancora una giornata da protagonisti per i titoli del settore bancario che hanno spinto al rialzo Piazza Affari e le altre principali Borse europee. Dopo un avvio incerto anche Wall Street ha girato in positivo aggiornando nuovi record e dando ulteriore spunti rialzisti al mercato. A Milano il Ftse Mib ha chiuso a +2,1%. Bene anche Parigi, Londra e Francoforte che hanno tutte mostrato progressi superiori al punto percentuale. L'attenzione degli investitori è rivolta alla riunione della Bce di domani che potrebbe decidere un prolungamento del piano di acquisti di titoli oltre il marzo 2017.
A Milano, protagonista di giornata è stata ancora Mps (+10,79%) nel giorno in cui si riuniva il cda per fare il punto sulla ricapitalizzazione. La partita si gioca su due fronti: da un lato l'istituto avrebbe chiesto più tempo alla Bce per effettuare l'operazione andando oltre la scadenza prevista del 31 dicembre, dall'altro si ragiona di ipotesi alternative se la ricapitalizzazione non dovesse andare in porto. Bene anche Unicredit (+9,42%) che potrebbe decidere di vendere un ulteriore quota di Fineco (+1,2%) che oggi è stata fra i titoli meno brillanti del settore bancario.
In coda al listino principale Luxottica (-1,39%) e A2a (-1,35%). Sul mercato valutario, l'euro resta stabile a 1,076 dollari (1,072 ieri sera) e a 122,29 yen mentre il raporto fra la divisa Usa e quella giapponese si attesta a 113,63. In calo il petrolio dopo i dati sulle scorte Usa: il Brent perde lo 0,63% a 53,59 dollari al barile e il Wti lo 0,88% a 50,48 dollari. Lo spread scende ulteriormente a 156 punti base con il rendimento del Btp decennale che si attesa all'1,91%.
IL MERCATO SCOMMETTE SU UN «PIANO B» PER MPS
Borse europee tutte in rialzo (segui qui l'andamento dei principali indici) dunque con i finanziari e le materie prime in luce. Balza il Credit Suisse a Zurigo dopo l'annuncio di ulteriori tagli dei costi per oltre 1 miliardo di franchi svizzeri (991 mln di dollari). A Piazza Affari il FTSE MIB, che ieri era volato sui massimi dal post Brexit, mette a segno oggi un solido rialzo anche oggi sempre con le banche sotto i riflettori.
Corre Mps, nel giorno del cda della banca, mentre il mercato scommette su un intervento pubblico nel capitale con modalità ancora da definire ma che potrebbero includere il riacquisto da parte dello Stato dei titoli in mano ai risparmiatori. Intanto la banca senese tratta con la Bce per una proroga sulla scadenza per la ricapitalizzazione, fissata a fine anno. Premiati anche tutti i bancari con Bper in grande spolvero, ma corrono anche Mediobanca, Unicredit (con indiscrezioni di stampa che parlano della cessione di un'ulteriore quota Finecobank), Banco Popolare, Intesa Sanpaolo, Bpm, Ubi Banca. Ben comprate le Telecom Italia dopo che Vivendi ha annunciato di essere salita al 23,9% del capitale ordinario. In coda al listino i titoli del lusso.
SPREAD ANCORA IN RIDUZIONE
Prosegue anche oggi la fase di riduzione dello spread tramite un andamento dicotomico dei tassi: in rialzo quelli tedeschi e in direzione opposta quelli italiani sul segmento decennale (segui qui l'andamento del BTp 10 anni). Da un lato, sottolineano gli analisti di Mps Capital Services, incide l’intervento (effettivo o minacciato) della Bce e dall’altro il drastico recupero dei listini azionari.
Sul rialzo dei titoli tedeschi sta avendo impatto anche il marcato aumento delle aspettative di inflazione che, ancora oggi, per il settimo giorno consecutivo, sono in rialzo. Il tasso decennale tedesco si è portato in prossimità dello 0,4% in un contesto di forti rialzi sui listini azionari. Non si arrestano le aspettative di inflazione, salite oltre l’1,7%. Il dato assume una rilevanza elevata in vista della riunione della Bce di domani, quando sono attese modifiche all’attuale Qe.
L'EURO SI MANTIENE SOPRA LA SOGLIA DI 1,07 DOLLARI IN ATTESA DELLA BCE
Sul mercato valutario, l'andamento delle ultime sedute ha confermato la resilienza dell'euro (segui qui l'andamento della moneta unica contro le principali valute) che, nonostante un breve scivolone lunedì mattina post referendum, ha mantenuto la soglia di 1,05 dollari, rimbalzando poi a 1,08 prima di stabilizzarsi in area 1,07. Inoltre, sottolineano gli analisti di Unicredit, l'euro ha guadagnato anche contro yen, confermando che l'instabilità politica dell'Italia non ha fatto scattare la corsa ai beni rifugio, e contro sterlina, nonostante nel frattempo il cambio sterlina dollaro si sia rafforzato oltre quota 1,27. Questa resilienza, concludono gli esperti di Unicredit, suggerisce che nonostante ci si possa aspettare una certa volatilità a breve termine, un forte deprezzamento della divisa unica nei prossimi mesi appare improbabile, anche se Bce e Fed dovessero intraprendere come ci si aspetta politiche monetarie divergenti (segui qui l'andamento del dollaro).
PETROLIO IN CALO, ATTESA PER I DATI SULLE SCORTE USA
In calo il petrolio (segui qui l'andamento dei prezzi di Brent e Wti) all'indomani dei dati sulla produzione Opec, ancora in crescita: i prezzi del greggio sono balzati dopo l'annuncio dell'accordo per il taglio della produzione il 30 novembre, ma gli ultimi dati hanno mostrato una produzione record sia da parte dell'Opec che della Russia. Oggi l’attenzione sarà rivolta ai dati sulle scorte Usa mentre il Ministro degli Emirati Arabi ha affermato che, qualora i prezzi dovessero scendere «a 40 o 50dollari», i principali produttori sono pronti ad incontrarsi ancora per stabilire ulteriori misure.