PARTITA IVA, PARTITI I LAVORATORI, PARTITA L'ECONOMIA - ''L'82% DEI LAVORATORI AUTONOMI STA PERDENDO LAVORO PER IL CORONAVIRUS'' DICE IL COLAP, CHE RACCOGLIE 300MILA ISCRITTI. ''UN DANNO ENORME E INCALCOLABILE. SERVE UNA FLAT TAX AL 15% PER TUTTE LE PARTITE IVA PER I REDDITI 2019 FINO A 100 MILA EURO E L’ELIMINAZIONE DELL’ACCONTO PER L’ANNO 2020, VISTO CHE PER I PROSSIMI 4 MESI…''
Isidoro Trovato per www.corriere.it
Il crollo e l’allarme
A lanciare per primo l’allarme è stato il Colap (Coordinamento Libere Associazioni Professionali), che raccoglie a oggi oltre 200 associazioni e più di 300 mila iscritti: «Dall’inizio dell’emergenza del coronavirus a oggi«, dice Emiliana Alessandrucci, presidente del Colap, «l’82% degli iscritti alle nostre associazioni ha perso il lavoro. Un danno enorme e ancora incalcolabile per una parte importante del nostro paese».
Cosa succede
La crisi economica, che accompagna l’emergenza sanitaria, sta procurando gravi danni agli imprenditori e alle aziende. Lo stop alle attività per decreto, i dipendenti in quarantena o con difficoltà a essere presenti, l’impossibilità a ricevere materia prima e il calo del fatturato per assenza di clienti sono i fattori che determinano questo stato di crisi. E la zona di riferimento è ormai tutto il territorio nazionale, visto che ovunque si è diffuso un atteggiamento molto prudente che certo non agevola la crescita dei volumi d’affari delle aziende.
Cosa fare
Per cercare di tamponare questa emergenza economica il Governo ha varato il decreto legge n. 9 del 2 marzo 2020, che all’articolo 16 ha previsto l’assegnazione di 500 euro al mese per ogni lavoratore autonomo. Importo di certo non sufficiente per soddisfare le esigenze di liquidità di aziende in piena crisi. Ma il problema più grande gli imprenditori ce l’hanno con la gestione dei pagamenti delle retribuzioni e dei contributi relativi ai propri dipendenti in forza. La carenza di liquidità, dovuta ai mancati incassi, sta creando forti criticità, che potrebbero diventare insormontabili senza un intervento esterno. Per dare respiro alla casse delle imprese e garantire i livelli occupazionali servono interventi cospicui di cassa integrazione.
Deroghe
giuseppe conte roberto gualtieri mes
La richiesta di provvedimenti diffusi di integrazione salariale è stata proposta dai consulenti del lavoro al Ministero del lavoro. Nella lettera inviata al Ministro Nunzia Catalfo la Presidente del Consiglio nazionale dell’ordine dei Consulenti del lavoro, Marina Calderone, ha sottolineato la necessità di individuare procedure attuative semplificate che possano essere attuate con tempistiche celeri. «Non possiamo non guardare a quanto sta accadendo se non in una logica sistemica – ha precisato la Presidente Calderone –, anche perché non vi è regione italiana che non stia subendo ripercussioni negative in tutti i settori produttivi». Da qui la necessità di prevedere deroghe alla normativa generale che dovranno essere emanate dalle Regioni.
Flat tax
«Riteniamo urgente e prioritario per il libero professionista— sostengono al Colap — garantire la salvaguardia della liquidità. È impensabile che in una situazione emergenziale in cui i fatturati sono di fatto bloccati da gennaio e orientativamente lo saranno per i prossimi 4 mesi, si lascino inalterate le attuali forme di imposizione fiscale, chiedendo al professionista di pagare tra giugno e luglio importi che in termini finanziari sarebbero insostenibili. I professionisti lavorano e fatturano organizzandosi secondo un circolo virtuoso, circolo interrotto da questi lunghi mesi di inattività. Lasciando al professionista una maggiore flessibilità finanziaria questo lo aiuterebbe sia per il normale sostentamento ma anche per investire in un sistema reale i smart working .Per questi motivi proponiamo: una flat tax al 15% per tutte le partite iva per i redditi 2019 fino a 100 mila euro e l’eliminazione dell’acconto per l’anno 2020.
Riduzione versamenti contributivi
In situazioni di normale fatturazione e attività professionale il versamento alla gestione separata dell’Inps rappresenta la voce di esborso più gravosa per il professionista ex legge 4/2013; in questo momento di assenza di liquidità condizionata dalla soppressione delle attività professionali, il professionista si trova costretto a ricorrere, per pagare i contributi previdenziali, a risparmi personali, qualora li abbia, o a non poter versare. Come forma di sostegno al reddito, non avendo nessuna forma di supporto all’occupazione (cassa integrazione, mobilità etc) il Colap propone una riduzione volontaria, ovvero possibile solo per chi ne fa richiesta, di 10 punti percentuali dell’aliquota contributiva per 12 mesi; visto che ci troviamo in regime contributivo il ridotto versamento graverebbe solo sul professionista.