CINGUETTA, ‘STO TONFO! I COMPRATORI SI RITIRANO E TWITTER CROLLA A WALL STREET DEL 20% (NELL’ULTIMO ANNO HA PERSO IL 10% DEL SUO VALORE) - WALT DISNEY E GOOGLE INCERTE SULL’ACQUISTO DEL SOCIAL E POTREBBE FARSI AVANTI “SALEFORCE” CON 20 MILIARDI DI DOLLARI - NUOV SBARCO IN BORSA: SNAPCHAT PREPARA L’IPO DA 25 MILIARDI
Fausta Chiesa per il “Corriere della Sera”
Chi compra Twitter adesso? Se fino a una decina di giorni fa la lista dei possibili compratori era piuttosto lunga e il titolo della società il 23 settembre era balzato a Wall Street, adesso quella stessa lista sembra essersi accorciata. Di ieri le indiscrezioni che potrebbero sfilarsi dall' operazione Google, Apple e Disney. Tre big che negli ultimi giorni erano indicati tra i principali gruppi pronti a lanciare un' offerta sul social media che cinguetta.
Twitter ieri ha vissuto la sua peggior giornata in Borsa da oltre due anni, con il titolo che a Wall Street è arrivato a perdere oltre il 20 per cento. I rumors sul presunto passo indietro di Google provengono dal sito specializzato «Recode», secondo cui il gigante di Mountain View (che più volte negli anni ha tentato di acquisire Twitter) al momento non avrebbe più l'acquisizione nei suoi programmi. Questo nonostante avesse dato mandato al consulente finanziario Lazard di esplorare la situazione.
JACK DORSEY DI TWITTER PUBBLICA UN MICRO VIDEO SU VINE
Lo stesso sito Recode, citando fonti molto ben informate e vicine al dossier, riporta come scarse siano le probabilità di vedere nella lista dei possibili acquirenti anche Apple e Walt Disney. Soprattutto quest' ultimo gruppo era stato visto nelle scorse settimane tra i favoriti. Insomma, quanto basta per scatenare una giornata di passione per la società guidata da Jack Dorsey, con il prezzo delle azioni di Twitter sceso sotto i 20 dollari, come non accadeva dal febbraio del 2014. Il titolo di fatto nell' ultimo anno ha perso il 10% del suo valore.
A questo punto in pole position ci sarebbe (o rimarrebbe) Saleforce, la società fornitrice di soluzioni cloud computing con sede in California guidata da Marc Benioff, che dopo essersi scottata nel caso della mancata acquisizione di Linkedin (acquistata da Microsoft lo scorso giugno per 26,2 miliardi di dollari), potrebbe sborsare 20 miliardi allo scopo di emergere in primo piano agli occhi di milioni di utenti.
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Il Ceo non si sbilancia: «Non sto dicendo che compro, ma non sto dicendo che non compro», ha dichiarato in un' intervista al quotidiano Usa «New York Times». Mentre alla Tv Cnbc, ha parlato di «sfide molto ardue» per il rilancio di Twitter. Quel rilancio che dopo il suo ritorno al timone non è riuscito al cofondatore Jack Dorsey.
Bisognerà aspettare i prossimi giorni perché le offerte vengano svelate. I vertici di Twitter che hanno confermato che la decisione sarà presa entro il 27 ottobre, giorno in cui il sito dovrà illustrare i conti della trimestrale. Conti che rischiano di certificare ancor di più la crisi del social media. Intanto, A Wall Street potrebbe sbarcare un altro «tech»: Snapchat, servizio di messaggistica per tablet e smartphone, starebbe lavorando a una Ipo che potrebbe valorizzarla 25 miliardi.