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I POVERACCI D’EUROPA - PER IL PROSSIMO ANNO, L’ITALIA METTE IN PROGRAMMA LA CRESCITA PIÙ BASSA DELL’EUROZONA (+1,2%) E LA SPESA PER INTERESSI DI GRAN LUNGA MAGGIORE DELL’AREA - IL “SOLE 24 ORE”: “E’ EVIDENTE QUANTO SIA COMPLICATO IL RITORNO IN CAMPO DELLE REGOLE FISCALI COMUNITARIE, SOPRATTUTTO NELL’IMPOSTAZIONE PIÙ RIGIDA SPINTA DALLA GERMANIA E DAI SUOI ALLEATI DEL NORD EUROPA; MA È EFFICACE NELL’INDICARE QUANTO PESI PER L’ITALIA IL FATTO DI ARRIVARE A QUESTA ENNESIMA GIRAVOLTA CONGIUNTURALE CON I CONTI PUBBLICI GRAVATI DA UN MAXIDEBITO”

Estratto dell’articolo di Gianni Trovati per il “Sole 24 Ore”

 

Per il prossimo anno l’Italia mette in programma la crescita più bassa dell’Eurozona, e la spesa per interessi di gran lunga maggiore dell’area. Nel mancato rispetto del Trattato che chiede di mantenere il deficit sotto al 3% del Pil il nostro Paese sarà in compagnia di altri sei Stati, e di altri sette nell’assenza di una significativa discesa del peso del debito sul prodotto.

GIORGIA MELONI GIANCARLO GIORGETTI

 

Il confronto fra i Documenti programmatici di bilancio inviati in questi giorni alla Commissione europea dai Governi dell’Eurozona mostra bene quanto sia complicato il ritorno in campo delle regole fiscali comunitarie, soprattutto nell’impostazione più rigida spinta dalla Germania e dai suoi alleati del Nord Europa; ma è efficace anche nell’indicare quanto pesi per l’Italia il fatto di arrivare a questa ennesima giravolta congiunturale con i conti pubblici gravati da un maxidebito, mentre gli stenti dell’economia reale rischiano di durare più che altrove.

 

giancarlo giorgetti giorgia meloni

[…] l’obiettivo di crescita 2024 fissato da Roma all’1,2% sta accendendo un dibattito serrato fra gli osservatori, perché appare più ottimista rispetto alle stime domestiche e internazionali. […] la prospettiva disegnata dal Governo italiano si rivela la più modesta dell’Eurozona, dove solo la Finlandia prevede una crescita analoga a quella italiana (+1,2%) mentre tutti gli altri Paesi puntano a un ritmo più vivace. La Francia mette in programma un +1,4%, la Germania un +1,6% mentre in Spagna si arriva al +2 per cento.

 

[…] La questione […] ha a che fare con le debolezze strutturali dell’economia italiana e con gli scarsi strumenti che la finanza pubblica ha oggi a disposizione per rimediare.

Può stupire il confronto con la Germania, che dopo la crescita zero di quest’anno prevede un balzo al +1,6% l’anno prossimo.

 

giancarlo giorgetti giorgia meloni matteo salvini

[…] Berlino quest’anno ha potuto distribuire aiuti di Stato per 208 miliardi […] somma superiore del 9% rispetto ai 191,5 miliardi del Pnrr che l’Italia sta faticando parecchio a spendere nell’arco di sei anni, e più che doppia rispetto a un Superbonus che ora ipoteca le prospettive del debito da qui al 2026 compreso a botte di oltre 20 miliardi all’anno.

 

I margini fiscali, insomma, non sembrano un fattore secondario nel costruire le possibilità di ripresa. Nonostante queste cifre ciclopiche, del resto la Germania mette in programma un ritorno del deficit al 2%, dopo il 2,5% registrato quest’anno proprio per il rientro sopra la linea di tutti gli aiuti di Stato come chiesto dalla Corte dei conti, una discesa del debito al 64,7% e una spesa per interessi che non supera l’1% del Pil. […]

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