PER SALVARE MPS TOCCA CHIAMARE LE FONDAZIONI – SU PRESSING DEL TESORO (BY GIORGETTI) SCENDONO IN CAMPO CARIPLO, COMPAGNIA DI SANPAOLO E CRT: LA PRIMA HA GIÀ DELIBERATO UN INTERVENTO CON 10 MILIONI DI EURO PER L’AUMENTO DI CAPITALE DEL MONTE DEI PASCHI – NEL FRATTEMPO, IL TITOLO IN BORSA CONTINUA IL SUO TRACOLLO, CON I DIRITTI PER L’OPERAZIONE CHE HANNO RAGGIUNTO PRATICAMENTE LO ZERO (OGGI SONO SCESI DI UN ALTRO 86% A 0,03 EURO)
MPS: IN BORSA DIRITTI NON FANNO PREZZO,CALO TEORICO DEL 74%
francesco profumo foto di bacco 3
(ANSA) - MILANO, 25 OTT - Ancora una seduta difficile per l'aumento di capitale da 2,5 miliardi di Monte dei Paschi di Siena. In Borsa le azioni guadagnano lo 0,4% ma restano sotto la soglia dei due euro (1,9696 euro). I diritti non fanno prezzo con calo teorico del 74%.
MPS: I DIRITTI ENTRANO AGLI SCAMBI IN BORSA E CEDONO L'86%
(ANSA) - Stop and go dei diritti di Mps in Borsa a Milano mentre è in corso l'aumento di capitale da 2,5 miliardi dell'istituto di credito senese. Dopo un avvio difficile non riuscendo a fare prezzo ed una sospensione in asta di volatilità, i diritti sono entranti agli scambi e cedono l'86% a 0,03 euro. Le azioni della banca invece guadagnano lo 0,66% a 1,96 euro, sotto la soglia dei 2 euro fissata con l'aumento di capitale.
MPS: FONDAZIONE CARIPLO DELIBERA INTERVENTO DA 10 MILIONI
(ANSA) - Gli organi della Fondazione Cariplo hanno deliberato di intervenire nell'aumento di capitale di Mps con 10 milioni di euro. Lo fanno sapere fonti della Fondazione dopo la delibera, avvenuta questa mattina.
Analogo intervento dovrebbe essere deliberato nei prossimi giorni dalla Compagnia San Paolo, il cui presidente, Francesco Profumo, avrebbe contattato anche altri enti allo scopo di costruire una piccola rete che dia conforto a Siena, impegnata in un aumento difficile che la Borsa sta giudicando non conveniente sottoscrivere (a Piazza Affari le azioni vengono scambiate sotto il prezzo di emissione delle nuove azioni).
I milioni dovrebbero salire a una trentina con i 5-7 che la Fondazione Crt dovrebbe deliberare in settimana, a cui se ne dovrebbero aggiungere 3 dalla Fondazione Crc, mentre altri trenta sono stati già promessi dalle Fondazioni toscane. Anche gli enti del Nord Est, come la Fondazione Cariparo e la Fondazione Cariverona, risultano essere state contattate da Profumo, che ha perorato la causa di un intervento di sistema.
Al momento nessuno degli enti intende commentare anche se, da dietro le quinte, trapela qualche perplessità all'interno del sistema delle Fondazioni, già scottato dall'investimento nel Fondo Atlante, su un investimento che, seppur contenuto, viene considerato molto rischioso.
LA BORSA VOLTA LE SPALLE ALL'AUMENTO MPS ARRIVA L'AIUTO DELLE FONDAZIONI DEL NORD
Francesco Spini per “La Stampa”
francesco profumo giuseppe guzzetti
Ci sono nuove fondazioni pronte a sottoscrivere azioni, si amplia il numero delle uscite volontarie di personale, sgravando di ulteriori costi i conti futuri. Eppure, Tesoro a parte, poggia sempre più sulle banche del consorzio di Garanzia, su Algebris e sugli investitori che - Axa in testa, con i 200 milioni messi sul piatto - si sono impegnati a sottoscrivere i nuovi titoli, il successo dell'aumento di capitale da 2,5 miliardi del Monte dei Paschi di Siena. A usare la lente della Borsa, infatti, la convenienza a sottoscrivere la ricapitalizzazione al momento non c'è più.
Il titolo della banca toscana, anche in una seduta tonica di Piazza Affari si è ulteriormente allontanato dalla soglia dei 2 euro, prezzo a cui saranno emesse le nuove azioni: la chiusura registra infatti un valore di 1,95 euro, il 2% in meno rispetto a venerdì. Parimenti i diritti per sottoscrivere 374 azioni ogni 3 azioni possedute (in pratica 124,6 titoli ogni diritto) sono diventati kryptonite per gli investitori e vengono venduti a mani basse. Il risultato, ieri, si rispecchia in un tonfo del 76,21% del diritto che vale appena 20 centesimi di euro. Tutto ciò accade nonostante arrivino anche notizie positive, sia sul fronte dell'aumento sia su quello della banca.
LUIGI LOVAGLIO MONTE DEI PASCHI DI SIENA
Convinte dal pressing del Tesoro - dove da due giorni è insediato il nuovo ministro leghista Giancarlo Giorgetti - dopo le consorelle toscane, anche le grandi fonazioni del Nord, vale a dire la Cariplo, la Compagnia di Sanpaolo e la Crt, avrebbero deciso di dare un segnale aderendo all'operazione. Qualche decina di milioni in tutto che solo per qualche ente potrebbe superare i 10 milioni di impegno.
Oggi potrebbero arrivare le prime delibere, visto che ad esempio la Crt riunirà il consiglio di amministrazione questa mattina.
Eppure anche questo segnale non ha sostenuto un titolo assai sottile e per questo facilmente «manovrabile» con pochi scambi sul listino. Né ha inciso la svolta in banca sulle uscite, dove si registra l'«orientamento positivo» dell'ad Luigi Lovaglio ad estendere lo scivolo di sette anni dagli originali 3.500 lavoratori a tutti i 4.125 che hanno fatto richiesta di poter aderire alle facilitazioni per l'uscita.
Un passaggio delicato che è stato affrontato nel corso di una riunione tra il manager e le sigle sindacali. La buona intonazione di Lovaglio rimanda però, come si specifica in una nota dei sindacati, al «completamento del processo legato all'aumento di capitale» e alle «decisioni che a riguardo saranno assunte dal cda, unitamente alla definizione del piano gestionale di sostituzione dei colleghi legato alla riorganizzazione aziendale».
Per assicurare l'ottimizzazione dell'operatività, la Fabi chiede anche un programma di assunzioni di giovani. Per la banca aumentare di 625 unità gli esodi significa aggiungere oltre 100 milioni di costi subito, ma si tradurrà anche in un aumento dei risparmi sul personale, che potranno superare, nel complesso, i 300 milioni.