petrolio

CRISI NERISSIMA PER L’ORO NERO - ECCO PERCHE' IL PREZZO DI PETROLIO E DEL GAS NATURALE E’ DESTINATO A UN DECLINO IRREVERSIBILE - IL POTERE DELL'OPEC STA PER FINIRE PER SEMPRE: CON LA "FINANZIARIZZAZIONE" DEL GREGGIO, LA VOLATILITÀ DEL SUO PREZZO AUMENTERÀ

Alessandro Penati per “la Repubblica”

 

la quota di produzione di petrolio dell opecla quota di produzione di petrolio dell opec

La riunione Opec di venerdì non ha inciso sul prezzo del petrolio, che ha chiuso a 40$, poco sopra il minimo storico di 38$, dopo aver perso il 60% in un anno. Sorprende l'incapacità di prevedere l' andamento del prezzo da parte di esperti, petrolieri e governi, con la conseguente dislocazione del capitale e inefficienza degli investimenti.

 

Secondo l' International Energy Agency (IEA) le compagnie petrolifere hanno moltiplicato gli investimenti da 200 a 700 miliardi nei 10 anni che hanno preceduto il recente crollo.

Molte centrali elettriche sono dismesse e in cerca di una destinazione. Per non parlare dei contratti a lungo termine per comprare gas a prezzi oggi non più realistici. La IEA prevede che il greggio ritornerà a 80$ per il 2020; ma prevede anche uno scenario alternativo tra i 50-60$: come ammettere di brancolare nel buio.

la produzione di petrolio americano la produzione di petrolio americano

 

Si ha l' impressione che industria e produttori utilizzino schemi e analisi non più validi. Per molto tempo il prezzo del petrolio è stato determinato da un cartello, che agiva sulla quantità offerta a fronte di una domanda stabile e prevedibile. Mentre ora è determinato dal mercato finanziario sulla base di aspettative future. Inoltre non hanno capito il ruolo dirompente dell' innovazione tecnologica, e trascurato l' elasticità della domanda di energia rispetto al prezzo.

 

PETROLIOPETROLIO

La nuova tecnologia del fracking, sta al pozzo petrolifero come internet sta alla carta stampata. La decisione dell' Arabia Saudita, che ha il costo di estrazione più basso, di continuare a produrre in eccesso della domanda per far crollare il prezzo fino a rendere il fracking americano antieconomico, ridurre così l' offerta, facendo lievitare nuovamente i prezzi, non è che la vecchia pratica del predatory pricing del monopolista. Ma non sta funzionando. La flessibilità del fracking ne ha ridotto i costi.

 

L' offerta si sta riducendo, ma più lentamente del previsto. Prospezioni e investimenti sono stati tagliati rapidamente, ma altrettanto rapidamente potranno essere riattivati quando e se il prezzo risalirà, frustrando la politica dei sauditi.

estrazione di petrolio nel delta del niger in nigeriaestrazione di petrolio nel delta del niger in nigeria

 

Non c' è stata l'ondata di fallimenti prevista; ma se anche arrivasse, si potranno comperare attività di fracking a prezzi di liquidazione, abbattendo così i costi di produzione. Inoltre è possibile immaginare altre innovazioni tecnologiche potenzialmente mortali per i petrolieri, come nuove batterie che aumentino l' autonomia delle auto, rivoluzionando i trasporti, o la capacità di immagazzinare energia verde, rendendo superflua la riserva delle centrali tradizionali.

 

Altra falla è il costo marginale di produzione. Si stima che quello dei sauditi e degli emirati (circa 20$) permetta loro di insistere a oltranza con la politica del prezzo predatorio. Il vincolo però non è dato dal costo di estrazione ma dai ricavi necessari a questi paesi per finanziare una spesa pubblica essenziale per mantenere il reddito dei cittadini (che dipende dallo Stato), promuovere i progetti infrastrutturali necessari alla pace sociale, e per la sicurezza.

PETROLIO OFFSHORE PETROLIO OFFSHORE

 

Lo stesso vale per tutti i paesi che dipendono dalle esportazioni di greggio e gas (Russia, Iran, Iraq, Algeria, Nigeria o Venezuela): più il prezzo è basso, più devono estrarre per mantenere i ricavi costanti. La strategia predatoria è controproducente.

 

Non si tiene poi in debito conto il trend della domanda. La crescita eccezionale della Cina non era sostenibile perché migrazione interna, urbanizzazione e domanda di infrastrutture non può crescere all' infinito; e quella di molti altri paesi dipendeva proprio dall' export di energia.

 

Si è sottostimato la volontà dei governi dei paesi avanzati di sussidiare la produzione di elettricità verde, rendendo obsoleta molta capacità elettrica tradizionale. E si sta sottostimando il limite fisico della capacità di immagazzinare l' eccesso di produzione di petrolio: gli oceani già pullulano di petroliere che continuano a navigare per non scaricare il greggio a questi prezzi.

PETROLIO OFFSHORE PETROLIO OFFSHORE

 

Non voglio fare previsioni avventate, ma mi sembra che: (1) il prezzo di petrolio e del gas naturale, rispetto a quello dei servizi e manufatti, sia destinato a un declino irreversibile; (2) il potere dell' Opec sia finito per sempre; (3) a breve termine, sia più facile che il petrolio vada verso i 30$ che i 60$; e (4) con la "finanziarizzazione" del greggio, la volatilità del suo prezzo sia destinata ad aumentare, perché le aspettative sono imprevedibili. Se fossi azionista di una società petrolifera, non sarei troppo tranquillo.

Ultimi Dagoreport

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…