PERISSI-ROTTO! - CONVOCATO PER SABATO UN CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIO DELLE GENERALI - COME DAGOSPIA HA ANTICIPATO POCHI GIORNI FA, ALL'ORDINE DEL GIORNO POTREBBE ESSERCI IL DESTINO DELL’AMMINISTRATORE DELLEGATO PERISSINOTTO CHE NAGEL E ALTRI SOCI DEL LEONE DI TRIESTE (DEL VECCHIO) VOGLIONO DECAPITARE PER LA CATTIVA GESTIONE DELLA COMPAGNIA - MA NON ERA TUTTA COLPA DI GERONZI?…
Francesco Manacorda per "LaStampa.it"
Si va verso un consiglio d'amministrazione straordinario delle Generali convocato per sabato mattina alle 10.30 a Milano. Lo hanno confermato a La Stampa tre diverse fonti finanziarie. Ancora sconosciuto l'ordine del giorno della riunione.
Nelle ultime settimane si è registrato un accentuarsi della tensione tra i principali azionisti e l'amministratore delegato del gruppo Giovanni Perissinotto alla luce dell'andamento del titolo. Uno dei grandi soci, Leonardo Del Vecchio, che non siede in cda, alla vigila dell'assemblea di fine aprile aveva chiesto in un'intervista le dimissioni di Perissinotto.
2- LE BARUFFE TRA NAGEL E PERISSIROTTO SONO ARRIVATE A MATERASSI
Dalla "Penisola dei Famosi" di Dagospia del 25 maggio 2012
http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/1-la-guerra-tra-nagel-mediobanca-e-perissirotto-generali-e-arrivata-al-limite-2-39418.htm
Un proverbio veneto dice: "amor senza baruffa, fa la muffa".
Anche ai piani alti delle Generali conoscono questo detto popolare e lo conosce bene anche Giovanni Perissinotto (per gli amici Perissirotto) che da alcuni mesi ha perso il feeling amoroso con alcuni soci forti della sua Compagnia e soprattutto con Alberto Nagel, il pallido amministratore delegato di Mediobanca che detiene il 13,4% del Leone di Trieste.
Ad agitare le baruffe in casa di Perissirotto ha cominciato l'economista Zingales quando il 10 aprile sul "Sole 24 Ore" ha sganciato un missile terra-aria che ha lasciato esterrefatto il polizzaro che dal 1980 ha dedicato al sua vita alla società .
Poi è arrivata la bombastica intervista di fine aprile di Leonardo Del Vecchio sul "Corriere della Sera", e qui il patron di Luxottica ha sparato una cannonata terrificante chiedendo senza mezzi termini che l'amministratore delegato di Generali avrebbe dovuto dare "dignitosamente le dimissioni". Il malessere del patron di Luxottica era chiaramente dettato dal dolore che i ricchi provano quando si accorgono di aver perso in un anno centinaia di milioni in Borsa, ma per Perissirotto quello è stato un colpo duro da digerire.
A confortarlo ci ha pensato Dieguito Della Valle che con la furia dello "scassasalotti" ha preso di petto Nagel e Pagliaro, il gatto e la volpe di Mediobanca, accusandoli di essere inadeguati a guidare la banca di Piazzetta Cuccia.
Le bombe sparse sul terreno delle Generali e di Mediobanca non sono servite a ricomporre un equilibrio tra la prima società di assicurazioni e la merchant bank fondata dal mitico Cuccia. Secondo le ultime notizie la frattura tra Nagel e Perissirotto è totale e addirittura si dice che la resa dei conti potrebbe arrivare con colpi di scena imprevedibili ancor prima delle Assemblee del prossimo anno.
Secondo rumors raccolti nei bar di Trieste dove quei due allegroni di Kafka e Claudio Magris hanno scritto le opere migliori, qualcuno a Milano starebbe pensando di sfiduciare Perissirotto avvalendosi dell'appoggio di Nagel e di alcuni soci di Generali delusi dai risultati di una gestione che ha generato minusvalenze spaventose.
Per portare a compimento questa trama sarebbe necessaria la convocazione di un consiglio di amministrazione straordinario di Generali, ma è difficile pensare che il presidente della Compagnia, Galateri di Genola (baciato dalla fortuna e maestro di prudenza), abbia la forza di indire una convocazione così esplosiva.
A questi rumors se ne aggiungono altri secondo i quali Perissirotto per difendere la sua poltrona e soddisfare gli appetiti degli azionisti delusi, starebbe cercando all'estero un cavaliere bianco in grado di acquistare la quota del 4% (rispetto al 13,4 attuale) che Mediobanca pare intenzionata a vendere per rimettere a posto i suoi conti malandati.
Per adesso si tratta soltanto di ipotesi confezionate con una buona dose di fantasia. L'unica cosa certa è che le baruffe tra Nagel e Perissirotto sono arrivate al limite. Per entrambi si pone il problema di costruire le difese nella guerra che può cambiare lo scenario della finanza italiana.
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