BOTTA DI "KOO" - LA PIATTAFORMA DI MICROBLOGGING "MADE IN INDIA" "KOO" HA APPENA RAGGIUNTO I 50 MILIONI DI UTENTI, DIVENTANDO LA SECONDA PIÙ GRANDE AL MONDO DOPO TWITTER - L'APPLICAZIONE, CHE È STATA FONDATA DUE ANNI FA DOPO CHE TWITTER RIFIUTÒ L'ORDINE DEL GOVERNO DI DELHI DI CANCELLARE ALCUNI CONTENUTI, HA AVUTO UN AUMENTO VERTIGINOSO DOPO CHE MUSK HA ANNUNCIATO CHE ALCUNI SERVIZI DI TWITTER SARANNO A PAGAMENTO - UNO DEI SEGRETI DEL SUO SUCCESSO È CHE CONSENTE AGLI UTENTI DI…
(ANSA) - La piattaforma indiana Koo, lanciata appena due anni fa è diventata la seconda più grande al mondo dopo Twitter. Lo fa sapere la stessa azienda in un comunicato, in cui rende noto che gli utenti della piattaforma del pulcino giallo sono aumentati recentemente in misura vertiginosa, raggiungendo i 50 milioni di utenti. L'uso massiccio di Koo in India ha avuto un ulteriore impulso recentemente, dopo che il nuovo proprietario di Twitter, Elon Musk ha annunciato che il servizio sinora gratuito diventerà a pagamento.
Koo è nata in India due anni e mezzo fa, dopo che Twitter rifiutò di accettare l'ordine del governo di Delhi che aveva chiesto di cancellare alcuni contenuti: il pulcino ha incontrato immediatamente il favore di politici, celebrità e migliaia di personaggi famosi che hanno fatto da traino. Koo si caratterizza per una caratteristica molto importante per gli indiani, la possibilità di comunicare in almeno 10 lingue diverse, e ha già utenti in 100 paesi, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Singapore, Canada, Nigeria, Emirati Srabi, Algeria, Nepal, Iran, oltre all'India.
Nel comunicato stampa Aprameya Radhakrishna, uno dei co-fondatori della piattaforma ha affermato che Koo è "l'unico social in grado di competere con i giganti globali come Twitter, Gettr, Truth Social, Mastodon e Parler" e che sta lavorando per aggiungere altre lingue parlate in tutto il mondo ed espandersi a livello globale. Mayank Bidawatka, altro co-fondatore ha sottlineato l'orgoglio per un successo totalmente "made in India" e ha aggiunto che Koo si impegna a mantenere per sempre gratuiti gli strumenti di comunicazione, ormai indispensabili, offerti da Internet.