PIAZZA AFFARI SI RIPIGLIA (+2,3%) GRAZIE A DRAGHI E ALLA BCE - LO SPREAD A 149 PUNTI FA VOLARE LE BANCHE: BPER +6,5%, BPM +5,8%, UBI +5,8% - IN VOLATA ENEL (+5,2%) DOPO LA TRIMESTRALE - I NUMERI AFFOSSANO PRYSMIAN (-6,5%)
Carlotta Scozzari per Dagospia
Piazza Affari si riprende dopo la batosta di ieri e chiude con l'indice Ftse Mib in rialzo del 2,3% a 21.729,64 punti. "Il mercato - è il commento degli esperti di Ig - scommette sulla credibilità della Bce", che proprio oggi si è riunita e ha deciso di lasciare i tassi di interesse invariati allo 0,25 per cento. Soprattutto, però, dopo la conferenza stampa del numero uno dell'Eurotower Mario Draghi, è stato finalmente posto l'accento sulle tempistiche del possibile intervento a sostegno dell'economia, attraverso l'acquisto di obbligazioni e titoli.
Draghi ha fatto sapere che la Bce è pronta ad agire e questo, secondo gli esperti di Ig, "lascerebbe pensare che un qualche piano d'intervento è stato già programmato e potrebbe entrare in azione già il mese prossimo, qualora le nuove stime sull'inflazione di giugno siano riviste al ribasso". Nel frattempo, lo spread tra titoli di Stato italiani e tedeschi è nuovamente sceso a quota 149 punti base, contro i 154 del giorno prima.
Sia il calo dello spread sia l'apertura di Draghi a una mossa espansiva da parte dell'authority monetaria europea hanno alimentato la corsa delle banche. E in particolare quella di Bper, che, nonostante l'aumento di capitale appena annunciato, è balzata del 6,48 per cento. Bene anche Bpm (+5,79%), Ubi Banca (+5,77%) e il Banco Popolare (+4,83 per cento).
Mediobanca è salita del 2% nel giorno in cui ha annunciato di avere archiviato il terzo trimestre dell'esercizio al 30 giugno 2014 con un utile di oltre 90 milioni di euro, che si raffronta con una perdita di pari entità (86,6 milioni) nello stesso periodo dello scorso esercizio. Il risultato del trimestre, si legge in una nota dell'istituto guidato da Alberto Nagel, beneficia di 69 milioni di utile dalla cessione di partecipazioni in Atlantia e nelle obbligazioni "cashes" di Unicredit.
Pioggia di acquisti sull'energia, con Enel in progresso del 5,19% grazie a una trimestrale oltre la attese degli analisti (i primi tre mesi del 2014 si sono chiusi con profitti in crescita del 5% a 895 milioni) ed Enel Green Power in ascesa del 4,31 per cento.
Eni invece si è limitata a guadagnare l'1,6% nel giorno in cui l'assemblea dei soci, tra le altre cose, non ha approvato la proposta presentata dal ministero dell'Economia, principale azionista, di inserire nello statuto una clausola in materia di requisiti di onorabilità per i futuri amministratori. In passato, l'ad uscente dell'Eni, Paolo Scaroni, aveva criticato l'inziativa del Tesoro.
In coda al listino, invece, Prysmian (-6,5%), affondata dopo conti del trimestre e stime per il 2014 inferiori alle attese, e Fiat (-0,5 per cento). Dopo il crollo di quasi il 12% della vigilia, la società automobilistica guidata da Sergio Marchionne ha continuato a risentire della fredda accoglienza che il mercato, gli analisti e oggi anche la stampa estera ("Financial Times" e "Wall Street Journal") hanno riservato al nuovo piano industriale a cinque anni.
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