mediaset vivendi

PIÙ CHE “PREMIUM”, DELIRIUM! TRA MEDIASET E VIVENDI SI PREANNUNCIA UNA BATTAGLIA LEGALE - I FRANCESI HANNO BOLLATO COME "IRREALISTICO" IL PIANO INDUSTRIALE DELLA PAY-TV E IL BISCIONE ANNUNCIA UNA RICHIESTA DI RISARCIMENTO DANNI PER LE “CONSIDERAZIONI TOTALMENTE SOGGETTIVE” RILASCIATE AL MERCATO A BORSA APERTA

bollore e de puyfontaine assemblea vivendibollore e de puyfontaine assemblea vivendi

Sara Bennewitz per “la Repubblica”

 

Non solo la battaglia legale tra Mediaset e Vivendi si preannuncia aspra, ma anche tenere in piedi un accordo industriale tra due aziende un tempo amiche e che da giorni si insultano a mezzo stampa appare sempre più difficile. Ieri l' intervista del direttore finanziario Marco Giordani a Les Echos che definiva «inconcepibile» il comportamento di Vivendi di fronte a un contratto discusso per mesi e firmato consensualmente tra le parti, ha fatto infuriare Vivendi che a Borsa aperta ha definito «irrealistico» il piano industriale presentato proprio da Giordani per Mediaset Premium.

VINCENT BOLLORE ARNAUD DE PUYFONTAINEVINCENT BOLLORE ARNAUD DE PUYFONTAINE

 

Il colosso dei media francese - pur ribadendo di essere aperto al dialogo - ricordava che uno studio di conformità - svolto dall' advisor Deloitte definiva il business plan di Mediaset Premium «irraggiungibile» e sosteneva che «per essere realistico avrebbe bisogno di essere pesantemente rivisto al ribasso».

 

PIERSILVIO BERLUSCONI E FEDELE CONFALONIERIPIERSILVIO BERLUSCONI E FEDELE CONFALONIERI

Tuttavia il contratto tra Vivendi e Mediaset, si basava sulla veridicità dei numeri 2015 - confermati in toto da Deloitte - e su quelli del budget del primo semestre 2016 - risultati addirittura migliori delle attese. Pertanto, sostengono gli italiani, Vivendi non può disattendere o cambiare unilateralmente le condizioni, come aveva provato a fare martedì scorso presentando a Mediaset una proposta alternativa - ovvero quella di ricevere in pagamento fino al 15% di Mediaset al posto dell' 80% di Mediaset Premium - giudicata indecente dal gruppo di Cologno.

 

E ieri, in risposta al comunicato di Vivendi, Mediaset ricordava che «la diffusione al mercato di considerazioni...totalmente soggettive e strumentali che possono alterare il normale corso di Borsa del titolo Mediaset, sono contrarie alla normativa» e che quindi «Vivendi dovrà rispondere in sede civile e penale anche di questi danni».

 

piersilvio e silvio berlusconipiersilvio e silvio berlusconi

Gli analisti, che dopo i risultati semestrali di Premium chiusi in rosso per 100,8 milioni (di cui una trentina a causa di maggiori investimenti voluti da Vivendi) avevano già tagliato le loro attese, ora sono preoccupati sia per la tenuta dell' accordo con Vivendi, sia per le incertezze sia per un' eventuale causa legale contro il primo azionista di Telecom (di cui i francesi hanno il 24,7%).

 

Trovare una transazione, magari permettendo a Vivendi di comprare inizialmente il 30% della tv a pagamento per salire in maggioranza dopo il raggiungimento del pareggio, potrebbe essere una soluzione di compromesso per salvare l' operazione. Anche perché gli analisti fanno notare che inimicarsi Vivendi potrebbe avere pensati ricadute sul business domestico: Telecom non solo offre un canale di distribuzione dei contenuti media, ma è anche un' importante inserzionista pubblicitario delle tv di Cologno. E ieri la Consob ha acceso un faro anche sull' andamento del titolo Mediaset, che ha perso un altro 8,3% scivolando a 2,7 euro.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...