aga khan

IL PORTOGALLO, DOPO I PENSIONATI ITALIANI, SI PRENDE PURE I MILIARDI DELL’AGA KHAN! - IL PRINCIPE DEGLI ISMAILITI, 18 MILIONI DI MUSULMANI CHE LO RIEMPIONO DI DONAZIONI, LASCIA IL PAKISTAN E VA A LISBONA - LA COSTA SMERALDA, IL NONNO SCAPPATO CON LA BALLERINA, IL PADRE CON RITA HAYWORTH, IL SUO DIVORZIO CON LA PRINCIPESSA THYSSEN: VITE AVVENTUROSE DI SULTANI

 

Luigi Offeddu per il Corriere della Sera

 

karim aga  khan iv e gabriele thyssenkarim aga khan iv e gabriele thyssen

Niente da fare, il sultano del Brunei Hassanal Bolkiah è molto più ricco di lui: 20 miliardi di dollari, secondo l' ultima classifica del Sunday Times , mentre il principe Karim Aga Khan ne avrebbe «appena» 800 milioni. Ma c' è una differenza, e non da poco.

 

aga khan e costa smeraldaaga khan e costa smeralda

I quattrini del sultano vengono dal petrolio, e quelli del principe da donazioni volontarie, cioè dai 18 milioni di suoi seguaci, musulmani ismailiti sparsi fra vari continenti che proprio in questi giorni festeggiano i 60 anni trascorsi dalla sua intronizzazione: Shah Karim al Husayni Aga Khan IV, per i fedeli discendente diretto del profeta Maometto, quarantanovesimo imam o leader spirituale della seconda comunità islamica sciita del mondo dopo quella iraniana.

 

aga khan agnelli e cino ricciaga khan agnelli e cino ricci

Ha 80 anni, e da sempre è adorato (e braccato) dalle cronache mondane: per i cavalli delle sue scuderie, per l' invenzione della Costa Smeralda, per la bellezza delle donne al suo fianco. Una sorta di Gianni Agnelli, secondo gli stessi reportage, ma più aristocratico e con un fascino orientale. Altre cronache, quelle economiche e religiose, lo dipingono invece come un leader che ha portato ospedali, scuole e salute nelle valli più selvagge dell' Afghanistan o del Pakistan, le stesse dei talebani, o in Africa, cercando sempre la mediazione fra le varie anime dell' Islam.

 

la costruzione della costa smeraldala costruzione della costa smeralda

Oggi Karim prepara la sua successione, e sta per dare compimento a un concordato firmato nel 2015 con il Portogallo per trasferire la sede mondiale della comunità dal Pakistan a Lisbona, dove avrà una rappresentanza diplomatica e istituzionale vera e propria: «Ci ha ispirato il concordato del Portogallo con il Vaticano», ha spiegato in un' intervista a Le Monde.

Non è nuovo alle svolte, «Sua altezza».

 

Quel giorno lontano, l' 11 luglio 1957, aveva solo vent' anni e fu il primo della sua dinastia a interrompere una tradizione secolare: tutti prima di lui, fino al nonno e al padre, al momento di ricevere il titolo si adagiavano su una bilancia a forma di trono per poi ricevere dai seguaci tanto oro e diamanti quanto pesavano. Karim restò in piedi. Allora studiava ad Harvard, dove si laureò poi in Storia islamica.

rita hayworth  e  aly khanrita hayworth e aly khan

 

Aveva alle spalle una storia familiare quasi leggendaria, con qualche flash da fotoromanzo: il nonno Sultan, montagna d' uomo in cilindro e panciotto, che fra varie altre sbandate perde la testa per «Ginetta», cioè la danzatrice italiana dell' Opera di Montecarlo Cleope Teresa Magliano, e conquista la sua mano depositandole fra le dita un diamante da 61 carati; e il padre Aly, che a sua volta si innamora della donna più desiderata dell' epoca, la «bomba», l'«atomica», Rita Hayworth, la conquista, la sposa in seconde nozze, divorzia ancora, e prima e dopo perde la testa per altre naiadi.

rita  hayworth  e  aly khanrita hayworth e aly khan

 

Questa vita a dir poco agitata gli costa la perdita del titolo di 49° imam, trasferito dai seguaci al figlio Karim. Il quale, a sua volta, conoscerà matrimoni e divorzi: quello con Gabrielle Thyssen, riferiscono i soliti rotocalchi, gli costerà 65 milioni di euro.

 

Qualche anno dopo la sua intronizzazione, nel 1962, Karim percorre un sentiero sterrato sul suo «Maggiolino», e arriva ad una spiaggia deserta della Sardegna nord-orientale, avvistata qualche giorno prima dallo yacht. Basta uno sguardo gettato sull' acqua, per scorgere in trasparenza granchietti e stelle di mare: tutto come doveva essere millenni fa. La spiaggia ha un nome antico: «Porto Cervo» perché lì vagano appunto i cervi .

sultan aga khansultan aga khan

 

«Le offro 5 miliardi di lire», dice il principe, secondo la leggenda, al pastore proprietario di quel luogo. E l' altro, trionfante: «Mi prende per fesso? Almeno 5 milioni, deve sborsare!». In un modo o nell' altro (ma con i miliardi, non con i milioni, perché pare che gli eredi di quello e di altri pastori siano diventati veramente nababbi) l' affare viene concluso.

sultan muhammad shah, aga khan iii e mata salamat,sultan muhammad shah, aga khan iii e mata salamat,

 

Il principe compra circa tremila ettari di rocce, spiagge e cespugli di lentischio: un paradiso naturale, ma nessuno se n' era mai accorto prima. Raduna un gruppetto di amici miliardari, butta lì una parola d' ordine: «Investire, ma senza storpiare i luoghi». È il modello Costa Smeralda, durato per decenni, per alcuni riuscito e per altri no: e tutti hanno forse in parte ragione, anche se molte delle cose venute dopo hanno fatto vedere di ben peggio.

 

rita hayworth e aly khanrita hayworth e aly khan

Nell' estate 2014, Karim ha messo in vendita anche la sua villa, 1.100 metri quadri e 13 camere con bagni privati. Il sogno della Costa è finito. Lontano da lì, in mezzo mondo, 18 milioni di fedeli si preparano a festeggiare ancora una volta il loro Shah Karim al Husayni Aga Khan IV .

karim aga khan iv e gabriele thyssenkarim aga khan iv e gabriele thyssenaga khan giovaneaga khan giovanecleope theresa maglianocleope theresa maglianoAga KhanAga KhanAga Khan Karim Aga Khan Karim 3cala37 berlusconi aga khan3cala37 berlusconi aga khanAga  Khan PORTO CERVOAga Khan PORTO CERVOrita hayworth  e aly khanrita hayworth e aly khan

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...