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GARANZIA CANAGLIA – UN PRESTITO DI 100MILA EURO DALLE BANCHE, CON LA GARANZIA STATALE DEL DECRETO LIQUIDITÀ (E SENZA IPOTECA) PUÒ COSTARE FINO AL 14% DI INTERESSI ANNUI – GLI ISTITUTI NON SI FIDANO E HANNO PAURA DI FINIRE GAMBE ALL’ARIA: DITE A CONTE CHE IL SUO “POTENTE BAZOOKA” SI È GIÀ INCEPPATO IN UN MARE DI BUROCRAZIA – NEL FRATTEMPO IN GERMANIA DANNO SOLDI VERI E A FONDO PERDUTO ALLE AZIENDE IN MENO DI UNA SETTIMANA…

 

Claudia Luise e Gianluca Paolucci per “la Stampa”

 

sportello bancario 1

La sfida della ricostruzione può essere impari per le imprese italiane. Per due motivi. Uno è che devono contrattare tassi ragionevoli e districarsi in gimcane burocratiche per avere prestiti bancari malgrado le misure del recente decreto Liquidità. L' altro è che se la devono vedere coi concorrenti europei o americani che hanno soldi veloci, con poca burocrazia e spesso a fondo perduto.

 

prestiti alle imprese

Alcuni esempi: da Intesa Sanpaolo, un prestito di 100 mila euro (a 5 cinque anni e senza garanzia ipotecaria) con la garanzia statale del decreto Liquidità può costare fino al 14% di interessi annui. Con l' ipoteca, avere la stessa cifra da restituire in 20 anni richiede molto meno: circa la metà. Ubi Banca, a differenza di Intesa, non dà un dettaglio puntuale delle varie tipologie di prestiti per tipo di tassi e ammortamenti, ma indica a titolo esemplificativo un tasso massimo superiore al 9% per un prestito di 300 mila euro, rimborsabile in 12 anni a tasso fisso.

 

Gualtieri Conte

E poi, spiega un consulente aziendale, «fanno paura le commissioni previste di istruttoria e incasso rata, estinzione anticipata, eccetera. Poco da buon samaritano». Alla BCC di Roma, la principale banca di credito cooperativo del gruppo Iccrea, la piccola impresa che richiede un fido extra rispetto ai 25 mila euro del decreto liquidità può arrivare a pagare fino all' 8,5%.

 

Roberto Gualtieri e Giuseppe Conte al lavoro sul Def

Tassi indicativi, aggiornati al 20 aprile, dopo la convenzione con Mcc sul decreto liquidità.

Così come sono aggiornati i tassi di Intesa: sono contenuti nel "Foglio informativo 194/033", un documento di 24 pagine che sintetizza le caratteristiche dei prestiti per le imprese clienti di Intesa Sanpaolo alla luce delle misure previste dal decreto Liquidità.

Quello che concede la garanzia statale ai prestiti alle imprese per sostenere il sistema economico dai danni causati dal coronavirus.

 

Da pagina 6 in avanti, un specchietto indica le varie simulazioni dei tassi d' interesse applicati. Con questi tassi d' interesse, le imprese medie e piccole devono contrastare il blocco delle attività imposto dalla pandemia, gli impegni con clienti, fornitori e dipendenti, e in ultima analisi innescare la ripartenza del paese.

 

direttiva psd2 sulle banche

Dalla banca fanno sapere che «il foglio informativo rappresenta le condizioni massime applicabili ai prodotti, per normativa di trasparenza. Quindi è ovvio che siano alti, perché comprendono il massimo che può essere applicato coprendo tutte le fattispecie dei clienti e delle durate».

 

Dubbi e perplessità

Per quanto riguarda i prestiti superiori ai 25 mila euro, spiega il responsabile del servizio Credito e finanza dell' Unione Industriale di Torino, Giancarlo Somà, «c' è una negoziazione tra banca e impresa. Un tasso ragionevole, ma dipende sempre dal rating dell' azienda, è tra il 3-4%».

 

Dario Gallina

Già alto se si considera che le banche hanno un rischio quasi nullo. «Il modulo per richiedere questi prestiti - aggiunge Somà - è disponibile da giovedì e le prime erogazioni ci saranno solo tra una decina di giorni».

 

Ma i tempi non sono proprio l' unica differenza e neppure forse la più rilevante.

Lo sa bene il presidente dell' Unione Industriale, Dario Gallina, che ha una sede della sua impresa anche in Germania.

 

«La mia azienda tedesca ha ricevuto due finanziamenti a fondo perduto. Soldi veri, non prestiti, dimostrando un calo del fatturato e mantenendo l' occupazione. In totale sono stati erogati 34 mila euro ma non si devono restituire. È bastato compilare un modulo di tre pagine e dopo meno di una settimana li avevamo».

 

CONTE MERKEL

Vincenzo Ilotte, che guida la 2A Spa, con impianti negli Usa, ha avuto un' esperienza simile. «In Italia abbiamo chiesto la cassa integrazione per i nostri dipendenti. Negli Usa, invece, abbiamo avuto accesso al piano Ppp (Paycheck Protection Program) che prevede, per le società che hanno meno di 500 dipendenti, dei finanziamenti a fondo perduto pari a 2 volte e mezzo i soldi spesi dall' azienda per pagare i dipendenti nel mese equivalente dell' anno scorso. Noi a marzo dell' anno scorso abbiamo pagato 400 mila dollari di stipendi e abbiamo avuto 1 milione di finanziamento. La pratica per ottenere questi soldi dura cinque minuti, basta consegnarla alla banca di riferimento e in una settimana viene erogata la somma.

Vincenzo Ilotte

 

Il 75% del finanziamento deve essere speso per pagare il personale e il 25% per affitti, macchinari e altre spese vive. Se si rispetta la percentuale del 75% per il personale allora questi soldi sono praticamente regalati. Se ne viene spesa una percentuale minore per gli stipendi, vanno restituiti in 8-10 anni a un tasso bassissimo. Un sistema immediato e molto interessante». La sfida della ripartenza economica, da questa prospettiva, si presenta piuttosto complicata.

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