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LO RICONOSCETE? LA NUOVA STELLINA DELLA CANZONE ITALIANA HA UN PASSATO DA...CHIERICHETTO - LA CATECHISTA: “ERA UN BRAVO BAMBINO DI OTTIMA FAMIGLIA, INTERESSATO A CONOSCERE LA STORIA DI GESU’. IN UNA RECITA INTERPRETO' UNO DEI RE MAGI" - IL RAGAZZO, CHE COL SUO FISICO HA MANDATO IN TILT ANCHE LA "ZIA MARA" VENIER, E' SEMPRE STATO MAMMONE - "QUANDO LA SALUTAVA GLI VENIVANO I LUCCICONI E SI METTEVA A PIANGERE" - DI CHI SI TRATTA?
Estratto dell’articolo di Gabriele Penna per “DiPiù TV”
“Rinuncio a partecipare all’Eurovision. Lo so, è una di quelle occasioni che capitano una sola volta nella vita, ma è giusto così”. Sono queste le parole che, dopo aver vinto il Festival di Sanremo con Balorda nostalgia ed essere tornato nella sua Genova, ha pronunciato Federico Olivieri, che tutti conoscono come Olly, per sfilarsi dall’Eurofestival e cedere il suo posto a Lucio Corsi.
«Credo fermamente di avere bisogno di connettermi con tutto quello che mi sta accadendo, prima di guardare ancora più in là: voglio continuare con la mia amata gavetta di concerti dal vivo», ha continuato la nuova stella della musica che, subito dopo la vittoria al Festival, è tornato a casa, a Genova, tra le braccia della mamma e del papà, tra gli amici e un salto al bar. (...)
E noi di Dipiù, proprio nella sua città, abbiamo deciso di andare, per conoscere la sua vita segreta, quella che nessuno ha mai scritto.
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«Quando Carlo Conti ha annunciato la vittoria di mio figlio, io e mio marito abbiamo provato una immensa soddisfazione. Non ci aspettavamo assolutamente questo successo, anche perché gli artisti in gara erano tutti bravissimi». Poche parole, ma guardando gli occhi della mamma di Olly si colgono tutte le emozioni che il suo cuore in questo momento sente.
(...) Non insistiamo, e così, lasciata la mamma della nuova stella della canzone, ci siamo diretti nella parrocchia che Olly ha frequentato quando era un bambino. Si tratta della chiesa Santa Maria dei Servi, una importante basilica del Tredicesimo secolo, punto di riferimento di tutti i cattolici del quartiere Foce.
Sulla porta, ad attenderci, c’è la catechista di Olly, la signora Mariagrazia Alvigini, che ha accompagnato il vincitore di Sanremo nel percorso che lo ha portato alla prima comunione. «Signora Alvigini, si ricorda la prima volta che ha visto Olly?», chiediamo.
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«Federico era un bambino davvero attento, sensibile ed educato. Un bravo bambino insomma, di ottima famiglia, interessato a conoscere la storia di Gesù».
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«Sì, ricordo quando abbiamo fatto la recita di Natale e Federico interpretava uno dei Re Magi e io, come si può vedere dalla foto, gli avevo fatto la corona di cartone dorato. Federico era veramente timido e molto sensibile: mi ricordo che quando salutava sua mamma, gli venivano i lucciconi agli occhi e a volte si metteva a piangere».
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Il rugby, come ha raccontato lo stesso Olly, ha rappresentato una parte molto importante della sua vita. «Si ricorda la prima volta che ha conosciuto Federico Olivieri, che ora tutti conoscono semplicemente come Olly?», chiediamo a Francesco Nasti.
«Sì, quando è venuto ad allenarsi qui al Cus Genova aveva 13 anni. È stato con me fino ai 17 anni. Era un ragazzo molto “guascone”: la prestanza fisica glielo permetteva, ed era Un giovane sensibile e determinato, sia nel gioco sia nella vita. Era un ragazzo molto leale: attento ai compagni, ma anche molto attento agli avversari, nel senso che era sempre pronto a dare una mano all’avversario che aveva steso dopo uno scontro di gioco. Non solo: ha subito dimostrato di essere un leader». «Che rapporto avete?».
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«Quando Olly giocava a rugby mostrava interesse anche per la musica?». «Sì, lui frequentava il Conservatorio. Io cercavo di tenerlo concentrato sul rugby e gli dicevo: “Ma cosa studi a fare la musica?”. Grazie a Dio non mi ha ascoltato». «Dopo il successo del Festival vi siete sentiti?». «Sì, prima del Festival gli ho scritto: “Spacca tutto”. Poi dopo la vittoria gli ho fatto i complimenti. Lui mi ha ringraziato per tutti gli anni passati insieme. Ora è frastornato e in questo momento sta cercando il più possibile di ritrovare la normalità, gli amici e la sua focaccia».
Chiudiamo la giornata nel locale preferito di Olly, in piazza delle Erbe, il bar Gradisca. «Olly è venuto a trovarci dopo la vittoria del Festival», ci dice Enzo, il gestore del Gradisca. «Lui ama bere la birra. Quando è qui il locale si riempie subito: Genova lo ama o lo appoggia in ogni sua scelta». Anche nell’ultima: quella di rinunciare all’Eurovision. «Peccato», dicono gli amici del bar. «Forse saremmo andati tutti a Basilea ad applaudirlo. Ma rispettiamo la sua scelta. Olly non ci ha mai deluso».