pompa di benzina

POMPA FUNEBRE - IL PREZZO DELLA BENZINA È SCESO SOLO DEL 4% IN TRE MESI NONOSTANTE IL PETROLIO ABBIA PERSO IL 20% - E IN MENO DI UNA SETTIMANA IL COSTO DEL CARBURANTE È TORNATO AI VALORI DI GIUGNO BRUCIANDO TUTTI I RIBASSI DELL’ESTATE

Attilio Barbieri per “Libero Quotidiano”

 

POMPA DI BENZINA POMPA DI BENZINA

Tre mesi per scendere del 4 per cento, meno di una settimana per tornare al valore di giugno. Il prezzo della benzina verde torna a impennarsi e brucia con un balzo inatteso, soprattutto dagli automobilisti, tutti i ribassi dell’estate. Un fenomeno non nuovo e tristemente noto alle le tasche degli italiani, ma che questa volta diventa ancor meno digeribile che in passato.

 

Da qualche giorno, però si avvertiva puzza di fregatura: la Fabi Confartigianato ha fatto il calcolo di quanto è calato il prezzo della materia prima che paghiamo per ogni litro di carburante: dai 34 centesimi abbondanti di giugno ai 28 di agosto. Una diminuzione che in termini percentuali vale 20 punti. Nel medesimo periodo di tempo il prezzo alla pompa del gasolio è sceso soltanto del 7% e quello della benzina di uno striminzito 4%. Effetto anche del carico di tasse e accise che pesano sui carburanti al consumo.

POMPA DI BENZINAPOMPA DI BENZINA

 

Per avere l’idea di quanto intaschi lo Stato basta tenere presente che anche qualora gli sceicchi decidessero di regalarci il petrolio, consegnandocelo direttamente a casa a spese loro, un litro di benzina senza piombo ci costerebbe comunque 1,20 euro al litro. Il diesel 1,05. Inclusi gli oneri di raffinazione, stoccaggio e distribuzione. Il fenomeno non è nuovo ma questa volta assume i contorni di una beffa visto il crollo nelle quotazioni dell’oro nero, sceso dai 102 dollari al barile del 1° settembre 2014 ai 50 scarsi di ieri.

 

E negli ultimi mesi l’erosione è stata così ampia da far perdere all’oro nero un quinto del valore di mercato. La quotazione della materia prima è passata da 0,344 euro al litro di giugno a circa 0,280 di agosto, con una diminuzione secca del 20% in tre mesi. Nel medesimo lasso di tempo, il prezzo medio alla pompa della benzina verde è passato da 1,623 a 1,568 euro per litro, che vale appena 4 punti percentuali di limatura.

 

POMPA DI BENZINAPOMPA DI BENZINA

Col gasolio è andata un po’ meglio, ma non troppo: da 1,504 a 1,399 euro al litro, una diminuzione che vale il 7 per cento. Sennonché, complice il rimbalzo del greggio legato alle tensioni geopolitiche nel Mediterraneo e in Medioriente, le quotazioni dal minimo di 42 dollari al barile fatto segnare il 24 agosto, sono risalite al 53 dollari del 31 agosto. Ben al di sotto, comunque dei 65 dollari al barile dell’inizio di giugno. Ma è bastato questo perché il pezzo della verde tornasse al livello di tre mesi fa. Ieri, infatti, un buon numero di compagnie hanno annunciato una raffica di ritocchi al rialzo per i prezzi alla pompa.

 

ENI E TOTAL AUMENTANO

Eni e Total Erg hanno rincarato di 2 centesimi al litro sia la benzina sia il gasolio. Q8 ha maggiorato di un centesimo la verde e di 2 il diesel. Unica compagnia in controtendenza è la Esso che cala di 2 cent la verde e di uno il diesel. Ma sono i valori assoluti a destare la maggiore perplessità fra gli automobilisti. Il prezzo medio della verde è già risalito a 1,622 euro al litro. Esattamente il valore medio di giugno. Dunque in pochi giorni la benzina si è mangiata tutto il calo di tre mesi.

BERSANI ALLA POMPA DI BENZINA DI BETTOLABERSANI ALLA POMPA DI BENZINA DI BETTOLA

 

Va meglio con il gasolio che resta a 1,451 euro, decisamente sotto il valore di 1,504, registrato tre mesi or sono. Difficile prevedere cosa possa succedere nei prossimi giorni, vista soprattutto la correzione al ribasso fatta segnare ieri dal Brent, calato dai 52,67 dollari al barile dell’apertura ai 49,57 della chiusura di seduta, con una flessione dell’8,46%. Ma chi spera in nuovi cedimenti dell’oro nero all’origine per pagare meno il pieno, rischia di andare incontro a una sonora delusione.

 

CARBURANTI RAFFINATI

La quotazioni dei carburanti raffinati hanno registrato un aumento stimato dall’ufficio studi della Figisc Confcommercio in circa 4 centesimi al litro. Dunque i ritocchi di 2 cent applicati nella maggior parte dei distributori in questi ultimi due giorni assorbirebbero soltanto una parte del movimento al rialzo della materia prima. Per evitare un nuovo adeguamento all’insù i corsi del greggio sui mercati internazionali dovrebbero ritornare stabilmente sotto i 45 dollari al barile.

CARO BENZINA  CARO BENZINA

 

Ultimi Dagoreport

michael czerny kevin joseph farrell bergoglio papa francesco vaticano pietro parolin matteo zuppi

PAPA FRANCESCO COME STA? IL PONTEFICE 88ENNE È TORNATO DAL BLITZ DI 9 ORE IN CORSICA DEL 15 DICEMBRE SCORSO CON UNA BRONCOPOLMONITE CHE NON GLI DA’ TREGUA: COLPI DI TOSSE, IL CONTINUO RESPIRO SPOSSATO, IN COSTANTE MANCANZA D'OSSIGENO - I MEDICI DELLA SANTA SEDE STANNO CURANDO LA BRONCOPOLMONITE CON DOSI MASSICCE DI CORTISONE. E CORRE VOCE CHE LO VOGLIONO PORTARE AL POLICLINICO GEMELLI PER RIMETTERLO IN PIEDI, MA LUI RIFIUTA (PREFERISCE IL FATEBENEFRATELLI) - I CARDINALI FEDELISSIMI DI FRANCESCO (TRA CUI MICHAEL CZERNY E KEVIN JOSEPH FARRELL) SI DANNO MOLTO DA FARE PER LA SALUTE DI BERGOGLIO. E TE CREDO: NELLA CHIESA VIGE UNO SPOIL SYSTEM RADICALE: IL GIORNO IN CUI IL PONTEFICE VOLA NELLA CASA DEL SIGNORE, TUTTE LE CARICHE DELLA CURIA ROMANA DECADONO…

daniela santanche giorgia meloni

LA “SANTA” NON MOLLA – DI FRONTE AL PRESSING SEMPRE PIÙ INSISTENTE DEI FRATELLI D’ITALIA, COMPRESO IL SUO AMICO LA RUSSA, E ALLA MOZIONE DI SFIDUCIA OGGI ALLA CAMERA, LA MINISTRA DEL TURISMO RESTA AL SUO POSTO. E OSTENTA SICUREZZA ANCHEGGIANDO CON PULCINELLA A MILANO. IMMAGINI CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA SEDIA I CAMERATI DI FRATELLI D'ITALIA, CHE CHIEDONO LA SUA TESTA ALLA MELONI. EVIDENTEMENTE, LA “PITONESSA” HA DEGLI ASSI NELLA MANICA SCONOSCIUTI AI PIU', CHE LA RENDONO SICURA DI NON POTER ESSERE FATTA FUORI…

donald trump xi jinping coronavirus mondo globalizzazione

DAGOREPORT - DOPO APPENA TRE SETTIMANE ALLA CASA BIANCA, TRUMP HA GIA' SBOMBALLATO I PARADIGMI DELL'ORDINE GEOPOLITICO MONDIALE. UNO TSUNAMI MAI VISTO. DA ORIENTE A OCCIDENTE, SI STANNO CAGANDO SOTTO. TUTTI, ECCETTO UNO: LA CINA - AL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO, L'UNICO ANTIDOTO È L’IMPERO DEL DRAGONE, LA SOLA POTENZA CHE OGGI PUO' RIBATTERE AD ARMI PARI AL BORDELLO NEO-IMPERIALISTA DELLA TECNODESTRA USA - DAVANTI AL BULLISMO DI TRUMP, XI JINPING È RIMASTO TRANQUILLO COME UN PISELLO NEL SUO BACCELLO. ALL’ANNUNCIO DEI DAZI USA AI PRODOTTI CINESI, LA RITORSIONE DI PECHINO È STATA IMMEDIATA - POCHI MEDIA HANNO SOTTOLINEATO QUAL È STATA LA DURA RISPOSTA DI XI JINPING SUL NAZI-PROGETTO TRUMPIANO DI DEPORTARE DUE MILIONI DI PALESTINESI: “GAZA È DEI PALESTINESI, NON UNA MERCE DI SCAMBIO POLITICA, NÉ TANTO MENO OGGETTO DI QUALCOSA CHE SI PUÒ DECIDERE IN BASE ALLA LEGGE DELLA GIUNGLA" - RISULTATO: LE SPARATE DEL TRUMPONE STANNO RENDENDO INAFFIDABILE WASHINGTON AGLI OCCHI DEL MONDO, COL RISULTATO DI FAR SEMBRARE IL REGIME COMUNISTA DI XI JINPING, UN INTERLOCUTORE SERIO, PACIFICO E AFFIDABILE PER FARE AFFARI, A PARTIRE DALL'EUROPA. LA SVOLTA PRO-CINA DI URSULA CON SBERLA AL PRIMO BULLO AMERICANO...