KARAOKE SOCIAL CLUB – UNA VOLTA C’ERANO LO SPECCHIO DEL BAGNO E IL PHON, ORA C’È “TIKTOK”. È L’APP DEL MOMENTO, VIENE DALLA CINA E PERMETTE DI REGISTRARE BREVI VIDEO CON SOTTOFONDO MUSICALE AGGIUNGENDO EFFETTI SPECIALI E FILTRI CINEMATOGRAFICI – C’È CHI GIURA CHE SARÀ IL PROSSIMO SOCIAL A FARE IL BOTTO, SOPRATTUTTO DOPO L’ACQUISIZIONE DELLA RIVALE “MUSICAL.LY”
Greta Sclaunich per “l’Economia – Corriere della Sera”
I selfie, la musica e gli effetti speciali. La versione tech, insomma, delle canzoni cantate a squarciagola davanti allo specchio del bagno di casa, con il phon che scuote i capelli come nei videoclip di successo: al posto dello specchio qui c' è lo schermo del cellulare, a quello del phon gli effetti aggiunti dall' app. Le canzoni invece sono sempre le stesse, la differenza (fondamentale) è che una volta caricate sul proprio profilo le può ascoltare chiunque. Ecco spiegato il successo dell' applicazione TikTok. Che fa gola anche ad altri big del tech, Facebook in testa.
Lanciata due anni fa dal gruppo cinese ByteDance, sfrutta la passione degli under 18 per la musica, permettendo di registrare brevi video con sottofondo musicale aggiungendo, grazie agli effetti speciali, filtri e sfondi che ricordano scene di film. Insomma, di giocare con la propria immagine, a tempo di musica. La difficoltà? Nessuna: bastano pochi passaggi e un po' di creatività. C' è chi è pronto a giurare che sarà il prossimo social a fare il boom (è stata l' app più scaricata nel primo semestre del 2018), e le agenzie che seguono gli influencer su Instagram già osservano i nuovi fenomeni in arrivo da TikTok.
Investire sulla musica, insomma, funziona. Lo dimostra anche la storia recente della Rete. La prima piattaforma di successo è stata MySpace: lanciata nel 2003 da Tom Anderson, all' epoca ancora studente, diventa in breve tempo il palcoscenico e la vetrina per chi ama la musica e vuole esibirsi. E c' è chi è riuscito a farsi notare sul serio. Come Ed Sheeran: pare che la sua carriera sia iniziata dopo che un produttore lo ha notato e contattato sulla piattaforma.
MySpace però ha un grosso limite: non tutti hanno velleità musicali. E infatti viene subito soppiantato da social meno tematizzati, come Facebook e Twitter, dove chiunque può dire la sua anche se non ha talenti particolari. Oggi, a quindici anni dal lancio, è semivuoto. Un flop, sia per il magnate delle comunicazioni Rupert Murdoch che a suo tempo lo aveva acquisito per 580 milioni di dollari, che per il cantante Justin Timberlake, che lo aveva ricomprato per 35 milioni nel 2011 e rilanciato, senza successo, due anni più tardi.
Ma se il servizio è passato di moda, la musica, invece, funziona ancora. Basta vedere il successo di servizi come YouTube o di streaming musicale come Spotify. O di TikTok. Forte di 500 milioni di utenti attivi, ha allargato il suo zoccolo duro acquisendo il rivale Musical.ly. L' operazione, del valore di 800 milioni di dollari, è stata annunciata un anno fa e conclusa l' estate scorsa, unendo le due piattaforme. Nessun trauma per gli iscritti, quindi, che hanno mantenuto sia i contenuti che i contatti.
Anche Musical.ly era nata in Cina, nel 2014, e aveva avuto successo soprattutto fra i giovanissimi. Il principio era sempre lo stesso: caricare brevi video (massimo 15 secondi) con canzoni in playback inserendo filtri, effetti speciali e modificando la velocità di riproduzione. Grazie all' operazione, TikTok ha allargato il suo bacino con almeno altri 200 milioni di utenti attivi (ma probabilmente anche di più, visto che le ultime cifre ufficiali fornite dalla società risalgono al maggio 2017).
Numeri ancora molto lontani da quelli di Facebook, il social più grande del mondo. Ma il successo dell' app impensierisce Mark Zuckerberg, sempre alla ricerca di nuovi spunti per (ri)portare i giovanissimi sulla sua piattaforma. Per provare a bissare il successo di TikTok ha quindi lanciato, nel giugno scorso, una funzione dedicata proprio al play back, «Lip Sync Live». Mentre, sempre dall' estate scorsa, sulle Stories di Instagram e Facebook è possibile inserire spezzoni di canzoni famose (sempre di massimo 15 secondi).
L' ultima mossa di Zuckerberg si chiama Lasso: si tratta di un' app dedicata alla musica che permette agli utenti di registrare e condividere video in cui si muovono le labbra e si balla a tempo di musica. Stesso concetto della rivale ma con un plus da tenere a mente: l' integrazione con il profilo Facebook. MySpace è fallita perché solo pochi hanno un vero talento musicale e gli altri erano stufi di stare a guardare? Con TikTok (ma anche con Lasso) questo rischio non c' è: grazie al playback possiamo essere tutti cantanti di successo.