juncker gentiloni

PROCESSO ALLE BANCHE ITALIANE ALL’ECOFIN DI MALTA – BRUXELLES PRONTA A MOLLARE SUL RIGORE, MA SOLO A FRONTE DI IMPEGNI CERTI DI GENTILONI: ULTIMA CHIAMATA PER L’ITALIA PRIMA CHE DRAGHI MOLLI LA RETE DI SALVATAGGIO DELLA BCE

 

Federico Fubini per il Corriere della Sera

PADOAN GENTILONI1PADOAN GENTILONI1

 

Proprio quando sarà massima l' attenzione sui 3,4 miliardi di euro che l' Italia deve limare dal deficit, l' essenziale accadrà altrove. Ad aprile il governo presenterà la manovra per evitare una procedura a Bruxelles, ma in quegli stessi giorni lo attende un altro esame europeo più sottile e insidioso: a Malta, i ministri finanziari dell' Unione parleranno per la prima volta dei crediti in default delle banche.

 

BANCHEBANCHE

Sul tavolo al Grand Master' s Palace della Valletta, il 7 e 8 aprile, i ministri troveranno un rapporto sugli oltre mille miliardi di prestiti deteriorati che inceppano buona parte del sistema finanziario nell' Unione Europea. Lo prepara in questi giorni il Comitato di stabilità finanziaria, una costola del club dei più alti dirigenti dei dicasteri finanziari in Europa. Quel comitato è presieduto da Vincenzo La Via, il direttore generale del Tesoro italiano, e del resto l' Ecofin di Malta avrà l' Italia come grande posta in gioco: la sua economia pesa per meno di un sesto dell' Unione, i suoi crediti cattivi per più di un terzo.

VINCENZO LA VIA VINCENZO LA VIA

 

Del resto far migrare questo tema dalle sedi tecniche di Francoforte alla pura politica dell' Ecofin è di per sé un messaggio: il rigore di bilancio non basta più; non è più la chiave per sperare ancora di riportare sotto controllo il debito italiano. Gli ingranaggi delle regole impongono alle istituzioni europee di incalzare il governo di Paolo Gentiloni anche solo per una deviazione dei saldi da 0,2% del reddito nazionale, i 3,4 miliardi.

 

Ma oggi a Bruxelles l' analisi sull' Italia è molto più fine e avanzata di così. Ai vertici della Commissione Ue è chiarissimo che il Paese non si metterà al riparo da un ritorno alle tensioni sul debito già viste nel 2011 - un rischio evidente - semplicemente grazie a una stretta di bilancio. Né sarà questa ad ancorare gli spread, gli scarti fra i titoli decennali del debito di Germania e Italia.

 

Jeroen Dijsselbloem Piercarlo PadoanJeroen Dijsselbloem Piercarlo Padoan

Non c' è un liberi tutti. Nessuno pensa che a Roma ci sia spazio per far crescere il deficit, anche se ben pochi si aspettano che la legge di bilancio in autunno contenga la riduzione concordata per 20 miliardi; ma gli osservatori più attenti di Bruxelles si sono convinti che la chiave per cercare di assicurare la stabilità finanziaria italiana sia ormai altrove. Parlare di banche all' Ecofin, la più alta istanza politica europea nel governo dell' economia, significa dire all' Italia che deve attaccare alla radice i suoi problemi di fondo. Non solo i sintomi espressi nel deficit e nel debito: la cosiddetta «austerità» non riporterà gli investitori a Roma, ora che la Banca centrale europea è rimasta il solo, ultimo grande compratore netto di titoli del Tesoro.

 

DRAGHI SCHAUBLE  .w_lDRAGHI SCHAUBLE .w_l

Nella Commissione Ue il bilancio di questi anni è stato studiato con cura: prima di pagare gli interessi, dal 1995 i governi italiani hanno sempre mantenuto l' avanzo di bilancio più alto d' Europa (eccetto il Belgio), prima di pagare gli interessi; eppure il debito è salito dell' 11% rispetto al reddito nazionale, semplicemente perché la crescita è mancata.

 

Di qui la convinzione a Bruxelles che forse l' ultima chance di ricreare fiducia fra i creditori dell' Italia si costruisce liberando l' economia dalla paralisi. La Bce potrebbe darne il tempo, anche nel 2018. L' area euro è in ripresa, l' inflazione riaffiora, ma l' uscita dalla politica di acquisti di titoli di Stato potrebbe essere diversa e più graduale di quella che mise in atto la Federal Reserve nel 2014. Fra i banchieri centrali è emersa l' ipotesi di riportare da negativo (-0,40%) a zero il tasso sui depositi - una timida stretta e un aiuto ai bilanci bancari - mentre si prolungano gli interventi sui bond sovrani.

padoan montepaschi padoan montepaschi

 

L' Italia avrà un po' di tempo in più solo se non lo spreca. Anche a Bruxelles si pensa che un maggiore aumento del debito pubblico per ricapitalizzare altre banche dopo Monte dei Paschi, le due venete e Carige farebbe calare, non salire, lo spread: Roma mostrerebbe che va al cuore dei problemi, contrasta la zombificazione di un sistema che oggi continua a razionare il credito alle imprese.

 

Lo stesso vale per altre norme già pronte: la negoziazione salariale da portare in azienda, una legge fallimentare moderna da approvare, procedure giudiziarie oggi troppo lente nel recupero delle garanzie dei vecchi debitori insolventi. Il governo Gentiloni in teoria ha ancora una finestra di tempo. Per la prima volta da anni l' Europa toglie ogni scusa: non chiede austerità, ma coraggio e logica. Sempre che nei partiti di maggioranza ne sia rimasta un po'.

 

Ultimi Dagoreport

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...