vivendi vincent bollore giancarlo giorgetti

PROVE DI DISGELO TRA GOVERNO E VIVENDI – I FRANCESI HANNO INVIATO AL TESORO UNA LETTERA DAI TONI “CORTESI” PER CHIEDERE UN INCONTRO IN VISTA DELL'OFFERTA CHE KKR PRESENTERÀ PER LA RETE DI TELECOM ITALIA – I NODI DA SCIOGLIERE RESTANO LA VALUTAZIONE DI NETCO (BALLANO 7-8 MILIARDI DI DIFFERENZA) E LA SOSTENIBILITÀ DI “SERVCO”, LA SOCIETÀ CHE RIMARRÀ DOPO LA CESSIONE DELLA RETE – PROBABILE UN RINVIO DI DUE SETTIMANE PER LA PRESENTAZIONE DELL'OFFERTA VINCOLANTE – SULLO SFONDO L’ORDINE DI WASHINGTON: L'OPERAZIONE KKR-MEF PER LA RETE TIM S’HA DA FARE…

1 – TIM, IL GOVERNO CHIAMA VIVENDI

Estratto dell'articolo di Alberto Mapelli per “Milano Finanza”

 

vincent bollore

Il governo e Vivendi provano a uscire dall’impasse. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, sarebbe alle porte un’accelerazione nelle trattative per lo scorporo della rete Tim. Fonti vicine all’esecutivo spiegano che il Mef sarebbe pronto a convocare i francesi nei prossimi giorni.

 

Un vertice potrebbe essere messo in agenda prima dell’invio dell’offerta di Kkr al board Tim che, come già emerso nei giorni scorsi, è sempre più probabile non arriverà entro la scadenza del 30 settembre. La scelta di aprire un canale di comunicazione ufficiale arriverebbe in risposta a una recente mossa dei francesi. Fonti spiegano che Vivendi avrebbe inviato una lettera all’esecutivo italiano, dai toni che vengono definiti cordiali, per chiedere un incontro e avviare il dialogo.

 

I SOCI DI TIM

Si tratterebbe di un punto di svolta nella trattativa per la rete. Fino a pochi giorni fa, infatti, tutte le parti in causa ribadivano una comunicazione pressoché nulla dopo la firma del memorandum d’intesa tra Tesoro e Kkr e la definizione del decreto del governo per destinare 2,5 miliardi di euro alla partita della rete. Le prove di disgelo potrebbero contribuire all’avvicinamento delle parti, seppure le criticità sottolineate dal gruppo guidato da Arnaud de Puyfontaine sull’ultima offerta presentata da Kkr restano ancora sul tavolo.

 

Complice la ritrovata volontà di incontrarsi, diventa sempre più difficile che l’offerta vincolante arrivi entro la scadenza del 30 settembre. Sembra inevitabile quindi che tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima il fondo Usa chieda una mini proroga della scadenza. Calendarizzata per il 27 settembre c’è una riunione del board di Tim.

 

GIANCARLO GIORGETTI

[…] Le diverse fonti iniziano a convergere verso una proroga breve, probabilmente di due settimane. Si tratterebbe di garantire il tempo tecnico per arrivare a una definizione dell’offerta dopo il confronto con Vivendi e che possa consentire, in caso di accettazione della stessa da parte del cda, di non rallentare ulteriormente le trattative.

 

Diversi nodi da sciogliere rimangono. Non solo la distanza nelle valutazioni, con Vivendi che ha sempre valutato la rete 31 miliardi, mentre al massimo l’offerta arriverebbe intorno a 23 miliardi. Al centro deve esserci la sostenibilità finanziaria e industriale della ServiceCo una volta separata da Netco.

 

Per questo rimangono da definire i volumi di debito e di personale che rimarrà in carico alla società, garantendone la sostenibilità. Inoltre rimane da trovare un accordo sul contratto di servizio -il master service agreement- per consentire a Tim di utilizzare la rete a separazione avvenuta. Un tema non di poco conto perché, se da una parte ServiceCo rimarrà comunque il primo cliente dell’infrastruttura, dall’altra è plausibile che le altre società che a loro volta utilizzano la rete saranno attente su eventuali trattamenti di favore.

 

bollore de puyfontaine assemblea vivendi

In questo caso avrebbero quasi sicuramente la possibilità di bloccare l’affare, se l’offerta non fosse ritenuta sufficiente, visto che per approvare la cessione servirebbe una maggioranza dei due terzi dei presenti. L’apertura di un dialogo diretto tra Mef e Vivendi potrebbe aiutare anche a scongiurare questo rischio e anche il mercato sembra scommettere su una schiarita. Ieri a Piazza Affari le azioni Tim hanno chiuso gli scambi in rialzo del 3,2% a 0,32 euro. Valori che non si vedevano da aprile dello scorso anno.

 

2 – RETE TIM, VIVENDI SCRIVE AL GOVERNO PROVE D'INTESA PRIMA DELL'OFFERTA DI KKR

Estratto dell'articolo di Manuel Follis per “La Stampa”

 

Vincent Bollore - Emmanuel Macron - Vivendi Tim -poste by macondo

[…] Secondo quanto risulta a La Stampa i francesi di Vivendi pochi giorni fa avrebbero inviato una lettera (tecnicamente una mail) indirizzata all'esecutivo, in particolare al ministero dell'Economia e delle Finanze, per chiedere un incontro in vista dell'offerta che Kkr sta preparando per acquistare la rete di Telecom Italia.

 

Com'è noto il fondo americano si è aggiudicato la possibilità di trattare in esclusiva con il cda di Tim per la cessione di Netco e alla cordata si sono aggiunti sia F2i sia lo stesso governo che sarà azionista diretto della newco che rileverà gli asset tlc.

 

Il convitato di pietra di tutta l'operazione è sempre stato il gruppo Vivendi, che da anni è l'azionista di maggioranza relativa della società, e che fin dalle prime battute ha espresso critiche e perplessità sull'operazione.

 

GIANCARLO GIORGETTI - QUESTION TIME SENATO

In un primo momento i francesi si sono concentrati sul valore degli asset di rete, che secondo le loro stime sarebbero stati adeguatamente valutati a una cifra superiore a 30 miliardi, cifra ben inferiore a quella circolate nelle simulazioni e inferiore al prezzo con cui Kkr (21-23 miliardi) si è garantito la trattativa in esclusiva.

 

[…] le attenzioni si sono spostate dalla valutazione di Netco alla sostenibilità del business della Servco, ossia la società che rimarrà dopo la cessione della rete. Per la società rappresentata in Italia da Arnaud De Puyfontaine (ad di Vivendi) sarà fondamentale quanto debito rimarrà in carico alla società commerciale, quanti dipendenti e con che tipo di contratto e di vincoli nei confronti della futura Netco. Una Servco snella e performante potrebbe garantire una buona performance a Piazza Affari, tornare aggressiva sul mercato e permettere ai francesi di recuperare parte del valore perso in questi anni all'interno dell'azionariato di Tim.

 

BOLLORE' VIVENDI

C'è da dire che le ultime settimane hanno fatto registrare un cambio di atteggiamento anche da parte del governo nei confronti di Vivendi, nella convinzione che occorra coinvolgere i francesi nell'operazione per facilitarne la buona riuscita. Il ruolo del primo azionista di Tim è tecnicamente cruciale in questo senso.

 

L'offerta di Kkr-Mef-F2i era prevista entro il 30 settembre, ma probabilmente il cda di Tim del 27 riceverà la comunicazione di una richiesta di breve proroga. L'offerta dovrebbe quindi arrivare intorno alla metà di ottobre, con il closing che molti si aspettano sarà siglato entro dicembre. A quel punto sarà fondamentale il passaggio della proposta in assemblea.

 

Da mesi si discute per capire se l'operazione di cessione della rete debba essere convalidata da un'assemblea ordinaria o straordinaria. In quest'ultimo caso un voto contrario di Vivendi sarebbe determinante ma anche in caso di assemblea ordinaria una posizione ostruzionista di Vivendi renderebbe la votazione più complessa.

PIETRO LABRIOLA

 

La sensazione però è che si cercherà di arrivare all'appuntamento decisivo il più compatti possibili. La lettera di Vivendi all'indirizzo del ministero guidato da Giancarlo Giorgetti va proprio in questa direzione tanto che non si esclude che un incontro a questo punto non possa avvenire anche prima della presentazione dell'offerta, quindi prima della metà di ottobre. […]

PIETRO LABRIOLA TIM

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen donald trump xi jinping cina unione europea stati uniti

FLASH! - COME REAGIRE ALLA TERZA GUERRA MONDIALE DI TRUMP? PIU’ CHE UNA WEB-TAX SULLE BIG TECH, PER METTERE IN GINOCCHIO IL DAZISTA DELLA CASA BIANCA, FACENDO RITORNARE DI COLPO LE ROTELLE AL LORO POSTO, SAREBBE SUFFICIENTE LA VENDITA DEL 10% DEI TITOLI DEL TESORO AMERICANO IN POSSESSO DI CINA E UNIONE EUROPEA (AL 2024 PECHINO NE DETENEVA 768 MILIARDI, MENTRE I 27 PAESI UE NE HANNO IN PANCIA OLTRE DUEMILA MILIARDI) – DI TALE MOSSA MORTALE, CONFERMATA A DAGOSPIA DA FONTI AUTOREVOLI, NE STANNO DISCUTENDO NELLA MASSIMA RISERVATEZZA GLI EMISSARI DEL DRAGONE DI XI JINPING E GLI SHERPA DEI CAPOCCIONI DI BRUXELLES (COME DICONO A QUARTICCIOLO: ‘’EXTREME EVILS, EXTREME REMEDIES…’’)

donald trump matteo salvini giuseppe conte vladimir putin

DAGOREPORT – ALLEGRIA! RICICCIA L’ALLEANZA DEGLI OPPOSTI POPULISMI: SALVINI E CONTE - SABATO SCORSO, I GEMELLI DIVERSI SI SONO RITROVATI IN PIAZZA A SBANDIERARE LE COMUNI POSIZIONI TRUMPUTINIANE CHE DESTABILIZZANO SIA LA MAGGIORANZA DI GOVERNO CHE L’OPPOSIZIONE - IL LORO RUOLO DI GUASTATORI NEI RISPETTIVI SCHIERAMENTI FA GODERE TRUMP, CHE HA PRESO DUE PICCIONI CON LA SUA FAVA: CONDIZIONA IL GOVERNO MELONI E SPACCA IL PD DI ELLY SCHLEIN – SFANCULATO BEPPE GRILLO, ANNIENTATO LO ZOCCOLO DURO PENTASTELLATO, AL POSTO DELL'ELEVATO", COME "IDEOLOGO", CONTE HA MARCO TRAVAGLIO - IL RUOLO DI CASALINO NEL SUCCESSO DELLA MANIFESTAZIONE ANTI-RIARMO DI SABATO... - VIDEO 

giorgia meloni donald trump economia recessione dazi

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI VOLERÀ FINALMENTE NEGLI STATI UNITI PER IL TANTO AGOGNATO FACCIA A FACCIA CON TRUMP: MA COSA ANDRÀ A FARE? SOPRATTUTTO: QUALE RISULTATO OTTERRÀ? -L’UNICO SPAZIO CHE OGGI HA A DISPOSIZIONE LA THATCHER DELLA GARBATELLA È IL PERIMETRO STABILITO DA KAISER URSULA CON MACRON E MERZ, CHE SI RIASSUME IN TRE PUNTI: DIALOGO, REAZIONE E DIVERSIFICAZIONE DEI MERCATI - L'EVENTUALITA' CHE, DOPO OCCHIONI E MOINE MELONIANE, IL TRUMPONE RINCULI DAL 20% A ZERO DAZI E' DA ESCLUDERE: IL TYCOON BANCAROTTIERE PERDEREBBE LA FACCIA - MA L'UNDERDOG NON PUO' TRATTARE NEMMENO UN DIMEZZAMENTO DELLE TARIFFE RECIPROCHE AL 10% PERCHE' LA NEGOZIAZIONE DEVE PASSARE PER BRUXELLES – LA DUCETTA PUÒ SOLO PROVARE A ESERCITARE UNA MORAL SUASION SUL SUO AMICO TRUMP E FARSI SCATTARE QUALCHE FOTO PER FAR ROSICARE DI INVIDIA MATTEO SALVINI - VIDEO

vespa meloni berlusconi

DAGOREPORT - VABBE’, HA GIRATO LA BOA DEGLI 80 ANNI, MA QUALCOSA DI GRAVE STA STRAVOLGENDO I NEURONI DI "GIORGIA" VESPA, GIA' BRUNO - IL GIORNALISTA ABRUZZESE, PUPILLO PER DECENNI DEL MODERATISMO DEMOCRISTO DEL CONTERRANEO GIANNI LETTA, CHE ORMAI NE PARLA MALISSIMO CON TUTTI, HA FATTO SOBBALZARE PERFINO QUELLO SCAFATISSIMO NAVIGATORE DEL POTERE ROMANO CHE È GIANMARCO CHIOCCI – IL DIRETTORE DEL TG1, PRIMO REFERENTE DELLA DUCETTA IN RAI, E’ RIMASTO BASITO DAVANTI ALL’”EDITORIALE” DEL VESPONE A "CINQUE MINUTI": "DAZI? PER IL CONSUMATORE ITALIANO NON CAMBIA NULLA; SE LA PIZZA A NEW YORK PASSERÀ DA 21 A 24 EURO NON SARÀ UN PROBLEMA". MA HA TOCCATO IL FONDO QUANDO HA RIVELATO CHI È IL VERO COLPEVOLE DELLA GUERRA COMMERCIALE CHE STA MANDANDO A PICCO L’ECONOMIA MONDIALE: È TUTTA COLPA DELL’EUROPA CON “GLI STUPIDISSIMI DAZI SUL WHISKEY AMERICANO’’ - VIDEO

tulsi gabbard donald trump laura loomer timothy haugh

DAGOREPORT - È ORA D’ALLACCIARSI LE CINTURE. L’INTELLIGENCE OCCIDENTALE E' NEL PANICO TOTALE: SU CONSIGLIO DI UNA MAGA-INFLUENCER, LA PROCACE LAURA LOOMER, GIOVEDI' TRUMP HA CACCIATO SU DUE PIEDI IL GENERALE TIMOTHY HAUGH, DIRETTORE DELLA NATIONAL SECURITY AGENCY - LA NSA È LA PRINCIPALE AGENZIA DI CYBERSPIONAGGIO DEGLI STATI UNITI (CON 32 MILA DIPENDENTI, È QUASI IL 50% PIÙ GRANDE DELLA CIA) - LA CACCIATA DI HAUGH AVVIENE DOPO LA DECAPITAZIONE DEI CAPI DEI SERVIZI SEGRETI DI CIA E DI FBI, CHE TRUMP CONSIDERA IL CUORE DI QUEL DEEP STATE CHE, SECONDO LUI, LO PERSEGUITA FIN DALL’ELEZIONE PRESIDENZIALE PERDUTA CONTRO BIDEN NEL 2020 – UNA EPURAZIONE MAI VISTA NELLA TRANSIZIONE DA UN PRESIDENTE ALL’ALTRO CHE STA ALLARMANDO L’INTELLIGENCE OCCIDENTALE. CON TRUMP CHE SI FA INTORTARE DA INFLUENCER BONAZZE, E FLIRTA CON PUTIN, CONDIVIDERE INFORMAZIONI RISERVATE CON WASHINGTON, DIVENTA UN ENORME RISCHIO - (E C’È CHI, TRA GLI 007 BUTTATI FUORI A CALCI DA ''KING DONALD'', CHE PUÒ VENDICARSI METTENDO A DISPOSIZIONE CIÒ CHE SA…)

elon musk donald trump matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - LE “DUE STAFFE” NON REGGONO PIÙ. IL CAMALEONTISMO DI GIORGIA MELONI NON PUÒ PIÙ PERMETTERSI DI SGARRARE CON MACRON, MERZ, URSULA, CHE GIÀ EVITANO DI CONDIVIDERE I LORO PIANI PER NON CORRERE IL RISCHIO CHE GIORGIA SPIFFERI TUTTO A TRUMP. UN BLITZ ALLA CASA BIANCA PRIMA DEL CONSIGLIO EUROPEO, PREVISTO PRIMA DI PASQUA, SAREBBE LA SUA FINE -  UNA RECESSIONE PROVOCATA DALL’AMICO DAZISTA TRAVOLGEREBBE FRATELLI D’ITALIA, MENTRE IL SUO GOVERNO VIVE SOTTO SCACCO DEL TRUMPUTINIANO SALVINI,

IMPEGNATISSIMO NEL SUO OBIETTIVO DI STRAPPARE 4/5 PUNTI AGLI ‘’USURPATORI’’ DELLA FIAMMA (INTANTO LE HA “STRAPPATO” ELON MUSK AL CONGRESSO LEGHISTA A FIRENZE) - UN CARROCCIO FORTIFICATO DAI MEZZI ILLIMITATI DELLA "TESLA DI MINCHIA" POTREBBE FAR SALTARE IN ARIA IL GOVERNO MELONI, MA VUOLE ESSERE LEI A SCEGLIERE IL MOMENTO DEL “VAFFA” (PRIMAVERA 2026). MA PRIMA, A OTTOBRE, CI SONO LE REGIONALI DOVE RISCHIA DI BUSCARE UNA SONORA SCOPPOLA…