modi xi putin

PUTIN PUÒ STARE TRANQUILLO: A SALVARLO DALLE SANZIONI CI PENSANO CINA E INDIA – DELHI E PECHINO SE NE FREGANO DELLE PIPPE AMBIENTALISTE E STANNO FACENDO INCETTA DI ENERGIA FOSSILE RUSSA, NEUTRALIZZANDO DI FATTO LE MISURE ECONOMICHE DECISE DALL’OCCIDENTE. UN DATO SU TUTTI CHE LO DIMOSTRA? LA PRODUZIONE DI GREGGIO RUSSO È IN RISALITA A QUOTA 10,55 MILIONI DI BARILI AL GIORNO…

Federico Rampini per www.corriere.it

 

PUTIN - MODI - XI JINPING

India e Cina aumentano i loro acquisti di energie fossili dalla Russia, soprattutto petrolio. L’India è la più vorace , importa al ritmo di circa un milione di barili al giorno da Mosca. È addirittura il decuplo rispetto alla quantità di petrolio che Delhi importava un anno fa dalla Russia, quando gli acquisti indiani erano solo di centomila barili al giorno.

 

Anche la Cina ha aumentato le sue importazioni dalla Russia . I due giganti asiatici stanno facendo incetta di energia fossile russa e in questo modo neutralizzano gran parte delle sanzioni occidentali, al punto che la produzione complessiva di petrolio russo è in risalita, a quota 10,55 milioni di barili al giorno, secondo l’Agenzia internazionale dell’energia.

 

embargo petrolio russo

Rispetto a quanto la Russia produceva prima del suo attacco militare all’Ucraina, il livello resta più basso del 7,5%. Però grazie all’aumento dei prezzi stanno risalendo anche gli introiti della Russia: 20 miliardi di dollari per le sole vendite di petrolio a maggio, un aumento di 1,7 miliardi rispetto al mese di aprile.

 

Sul fronte occidentale tutti i governi si dibattono nella stessa contraddizione: come rendere compatibili gli impegni ambientalisti con la dura realtà della nostra dipendenza dalle energie fossili.

 

putin xi jinping

L’Unione europea ha siglato un memorandum d’intesa con Egitto e Israele per favorire gli aumenti di forniture di gas da quei due paesi, ricchi di giacimenti sottomarini e ben collegati con i paesi della sponda settentrionale del Mediterraneo.

 

Nel memorandum però i rappresentanti di Bruxelles hanno sentito il bisogno di precisare che il gas «svolgerà un ruolo importante nella produzione di elettricità» solo fino al 2030. Un orizzonte di otto anni è breve, per chi vuole incentivare altri paesi a garantirci una «stabile fornitura» di gas naturale. Gli investimenti in impianti di solito richiedono un orizzonte temporale lungo in questo settore.

 

joe biden 1

Lo stesso problema assedia Joe Biden. Il presidente americano ha scritto una lettera rovente ai giganti del petrolio: Bp, Chevron, Exxon Mobil, Marathon, Phillips 66, Shell, Valeo Energy. Li accusa di incassare «profitti storicamente alti dalle raffinerie, peggiorando il danno sui consumatori».

 

Nella lettera Biden sostiene che i proprietari di raffinerie – dove il greggio viene trasformato in benzina – non stanno aumentando la capacità di produzione. Dopo avere ridimensionato le raffinerie all’inizio della pandemia, ora non si adeguano all’aumento della domanda. Così creano una scarsità, che accentua i rincari dei prezzi alla pompa, aumenta i profitti dei petrolieri e impoverisce i consumatori.

EXPORT DI PETROLIO RUSSO IN ITALIA

 

È tutto vero: rispetto al 2019 la capacità di raffinazione negli Stati Uniti si è ridotta del 6%. Lo stesso è accaduto peraltro anche in Europa dove la capacità di raffinazione è scesa del 5,7%. Ma questo avviene perché le compagnie petrolifere occidentali hanno ricevuto il messaggio: l’Occidente vuole sbarazzarsi delle energie fossili al più presto, non c’è convenienza a investire nel settore.

 

Chi la pensa diversamente? I produttori asiatici. Mentre le capacità di raffinazione si sono ridotte in America e in Europa, in Medio Oriente sono aumentate del 13% nel corso dell’ultimo triennio. I produttori asiatici sembrano aver capito la dura lezione dell’estate 2021 quando il vento smise di soffiare nel Mare del Nord e l’Inghilterra fu esposta ai blackout.

VLADIMIR PUTIN JOE BIDEN - ILLUSTRAZIONE TPI

 

Anche ipotizzando un forte aumento nell’uso delle energie rinnovabili – cosa auspicabile – questo si accompagnerà per molto tempo con dei consumi di energie fossili che dovranno riempire i buchi. Oppure con una riabilitazione del nucleare, di cui al momento non v’è traccia in Occidente, salvo eccezioni come la Francia.

 

Vento e sole non creano energia 24 ore su 24 né 365 giorni all’anno. Finché non intervengono salti tecnologici nella capacità di conservazione di energia (batterie di nuova generazione) a fianco al solare e all’eolico ci sarà bisogno di gas.

petrolio

 

L’Oriente sembra deciso a gestire una transizione senza i buchi e le cattive sorprese che hanno messo in difficoltà l’Occidente.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...