coltivatori di cacao in africa

IL CACAO E' MERAVIGLIAO: HA SUPERATO LA CIFRA RECORD DI 10 MILA DOLLARI A TONNELLATA – QUIRICO: "IL RIALZO E' DOVUTO ALLA BRUSCA RIDUZIONE DELLA PRODUZIONE AFRICANA. E' STATA TUTTA COLPA DI UNA TORRENZIALE STAGIONE DELLE PIOGGE. LA PRODUZIONE E' CROLLATA DEL 30% IN COSTA D'AVORIO E DEL 15% IN GHANA. IL CIOCCOLATO COSTERA' DI PIU' E LE AZIENDE HANNO INIZIATO A PREPARARSI: SOSTITUIRE PARTE DEL CIOCCOLATO CON FRUTTA E NOCCIOLE..."

Estratto dell’articolo di Domenico Quirico per “la Stampa”

 

coltivatori di cacao in africa 2

È una vecchia regola, funziona così: prevede che alcune parti del mondo si specializzino nel guadagnare e altre nel rimetterci. Lo sfruttamento è razziale nella filosofia e spaziale nell'applicazione. L'Africa per esempio: specializzata nel rimetterci. Vogliamo chiamarla, questa regola che sembra costruita contro l'uomo africano, divisione internazionale del lavoro? Un po' marxista, puzza di vecchio, di terzomondismo bruciacchiato?

 

Allora diciamo globalizzazione! Così un bel manipolo di economisti, banchieri, finanzieri d'assalto e succhiasangue vari sono placati.

coltivatori di cacao in africa 3

Una volta tanto non parliamo di petrolio, gas, coltan, terre rare, rame, cobalto, insomma le materie strategiche: uffa! Parliamo di qualcosa di soffice, delizioso, dolce, gourmant, di un innocuo prodotto per pasticcieri.

 

Sì, il cacao, forse il più gustoso dei semi dell'Eldorado. Tra le tante penurie non è per noi la più drammatica, ma nel Sud del mondo il nostro voluttuario ha conseguenza gravi.

 

Guardate con attenzione agli scherzi della geografia. Il cacao a New York, dove tutte le ricchezze del mondo vengono valutate, fissate, sono merce: qui il prezzo ha superato la cifra record di 10 mila dollari a tonnellata.

 

coltivatori di cacao in africa 7

La febbre del rialzo sembrava arrivata al parossismo, poi a causa di speculazioni forsennate ha iniziato a scendere altrettanto brutalmente, attestandosi a 7.000 dollari a tonnellata.

Tutto a causa della certezza di una brusca riduzione della produzione africana.

 

[…]I coltivatori di cacao, che dà da vivere al 24% della popolazione, fanno festa accanto ai sacchi pronti per l'esportazione? Perché i compratori dovrebbero fare a spallate disposti a tutto per spartirsi gli stock disponibili. Meno prodotto, molta domanda, l'offerta festeggia dunque teologie della prosperità. Niente affatto. Il solito cabotaggio: quello che è scivolato fin qui di quell'immenso tesoro è un aumento del prezzo di acquisto a 1.500 franchi Cfa, la moneta di conto dei paesi dall'Africa francofona, l'equivalente di 2,30 euro il chilo. Anzi.

coltivatori di cacao in africa 1

A causa dell'aumento dei prezzi è scontata un flessione della domanda di cioccolato nei paesi dei consumatori e quindi per gli agricoltori africani si annunciano tempi ancora più duri.

 

In Costa d'Avorio il cacao costituisce il 40% dell'ammontare delle esportazioni, in Ghana il 15%. I due paesi dominano il mercato mondiale con il 60% della produzione, una media di tre milioni di tonnellate l'anno. Sembrano segni di forza. Invece sono deboli, dipendono. Fallimento delle promesse di mercati equi, di civiltà collettiva.

Con queste regole, che sia il cacao o il coltan, da queste parti bisogna accontentarsi di sopravvivere.

coltivatori di cacao in africa 6

 

[…]

È stata tutta colpa di una torrenziale stagione delle piogge, i fiori appena sbocciati sono caduti, i funghi hanno iniziato ad assalire le piante.

La produzione è crollata del 30% in Costa d'Avorio e del 15% in Ghana. A New York hanno cominciato a fare i (loro) conti.

[…]

Per ora non ci sono aumenti evidenti dato che il prodotto proviene dagli stock fissati prima della febbre dei prezzi.

coltivatori di cacao in africa 4

Ma al ritorno dalle vacanze, brutte nuove: le aziende dolciarie dovranno far fronte agli aumenti della nuova campagna. Il cioccolato costerà di più.

 

Adesso andiamo nei consigli di amministrazione dei grandi marchi, le Sette Sorelle del cioccolato. Previdenti: da qualche mese hanno già iniziato a prepararsi. La strategia dei più disinvolti, sostituire una parte del cioccolato con altri prodotti come frutta e nocciole. Altri mantengono il prezzo ma per barrette più piccole. Gli introdotti vi diranno che il ganzissimo trucco si chiama "shrinkflation''.

coltivatori di cacao in africa 5

 

Poi c'è il punto di vista degli africanisti, signori carismatici che offrono soluzioni immediate e illusorie a problemi concreti: insomma, la versione in giacca e cravatta del vecchio stregone della tribù. Per loro è tutta colpa del cambiamento climatico, quindi basterà convincere gli africani, impenitenti consumatori di plastica ed energie fossili, a diventare green e tra qualche anno tutto tornerà a posto.

 

coltivatori di cacao in africa 8

Ultimo punto di vista il contadino, per esempio di Gouakpale nel Tonkpi, regione del cacao ivoriano. Qui non sanno nulla delle fluttuazioni di New York, i racconti, come sempre avviene in Africa, sono cauti. I silenzi e le allusioni dicono più delle parole.

[…] Hanno raccolto di meno, è sempre andata così: un anno benedetto, un altro no, forse un giorno i bianchi si stancheranno anche del cacao e chiederanno altro. Chissà.

coltivatori di cacao in africa 9

[…]

Ultimi Dagoreport

donald trump matteo salvini giuseppe conte vladimir putin

DAGOREPORT – ALLEGRIA! RICICCIA L’ALLEANZA GIALLOVERDE DEGLI OPPOSTI POPULISMI: SALVINI E CONTE - SABATO SCORSO, I GEMELLI DIVERSI SI SONO RITROVATI IN PIAZZA A SBANDIERARE LE COMUNI POSIZIONI TRUMPUTINIANE CHE DESTABILIZZANO SIA LA MAGGIORANZA DI GOVERNO CHE L’OPPOSIZIONE - IL LORO RUOLO DI GUASTATORI NEI RISPETTIVI SCHIERAMENTI FA GODERE TRUMP, CHE HA PRESO DUE PICCIONI CON LA SUA FAVA: CONDIZIONA IL GOVERNO MELONI E SPACCA IL PD DI ELLY SCHLEIN – SFANCULATO BEPPE GRILLO, ANNIENTATO LO ZOCCOLO DURO PENTASTELLATO, AL POSTO DELL'ELEVATO", COME "IDEOLOGO", CONTE HA MARCO TRAVAGLIO - IL RUOLO DI CASALINO NEL SUCCESSO DELLA MANIFESTAZIONE ANTI-RIARMO DI SABATO...

vespa meloni berlusconi

DAGOREPORT - VABBE’, HA GIRATO LA BOA DEGLI 80 ANNI, MA QUALCOSA DI GRAVE STA STRAVOLGENDO I NEURONI DI "GIORGIA" VESPA, GIA' BRUNO - IL GIORNALISTA ABRUZZESE, PUPILLO PER DECENNI DEL MODERATISMO DEMOCRISTO DEL CONTERRANEO GIANNI LETTA, CHE ORMAI NE PARLA MALISSIMO CON TUTTI, HA FATTO SOBBALZARE PERFINO QUELLO SCAFATISSIMO NAVIGATORE DEL POTERE ROMANO CHE È GIANMARCO CHIOCCI – IL DIRETTORE DEL TG1, PRIMO REFERENTE DELLA DUCETTA IN RAI, E’ RIMASTO BASITO DAVANTI ALL’”EDITORIALE” DEL VESPONE A "CINQUE MINUTI": "DAZI? PER IL CONSUMATORE ITALIANO NON CAMBIA NULLA; SE LA PIZZA A NEW YORK PASSERÀ DA 21 A 24 EURO NON SARÀ UN PROBLEMA". MA HA TOCCATO IL FONDO QUANDO HA RIVELATO CHI È IL VERO COLPEVOLE DELLA GUERRA COMMERCIALE CHE STA MANDANDO A PICCO L’ECONOMIA MONDIALE: È TUTTA COLPA DELL’EUROPA CON “GLI STUPIDISSIMI DAZI SUL WHISKEY AMERICANO’’ - VIDEO

tulsi gabbard donald trump laura loomer timothy haugh

DAGOREPORT - È ORA D’ALLACCIARSI LE CINTURE. L’INTELLIGENCE OCCIDENTALE E' NEL PANICO TOTALE: SU CONSIGLIO DI UNA MAGA-INFLUENCER, LA PROCACE LAURA LOOMER, GIOVEDI' TRUMP HA CACCIATO SU DUE PIEDI IL GENERALE TIMOTHY HAUGH, DIRETTORE DELLA NATIONAL SECURITY AGENCY - LA NSA È LA PRINCIPALE AGENZIA DI CYBERSPIONAGGIO DEGLI STATI UNITI (CON 32 MILA DIPENDENTI, È QUASI IL 50% PIÙ GRANDE DELLA CIA) - LA CACCIATA DI HAUGH AVVIENE DOPO LA DECAPITAZIONE DEI CAPI DEI SERVIZI SEGRETI DI CIA E DI FBI, CHE TRUMP CONSIDERA IL CUORE DI QUEL DEEP STATE CHE, SECONDO LUI, LO PERSEGUITA FIN DALL’ELEZIONE PRESIDENZIALE PERDUTA CONTRO BIDEN NEL 2020 – UNA EPURAZIONE MAI VISTA NELLA TRANSIZIONE DA UN PRESIDENTE ALL’ALTRO CHE STA ALLARMANDO L’INTELLIGENCE OCCIDENTALE. CON TRUMP CHE SI FA INTORTARE DA INFLUENCER BONAZZE, E FLIRTA CON PUTIN, CONDIVIDERE INFORMAZIONI RISERVATE CON WASHINGTON, DIVENTA UN ENORME RISCHIO - (E C’È CHI, TRA GLI 007 BUTTATI FUORI A CALCI DA ''KING DONALD'', CHE PUÒ VENDICARSI METTENDO A DISPOSIZIONE CIÒ CHE SA…)

elon musk donald trump matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - LE “DUE STAFFE” NON REGGONO PIÙ. IL CAMALEONTISMO DI GIORGIA MELONI NON PUÒ PIÙ PERMETTERSI DI SGARRARE CON MACRON, MERZ, URSULA, CHE GIÀ EVITANO DI CONDIVIDERE I LORO PIANI PER NON CORRERE IL RISCHIO CHE GIORGIA SPIFFERI TUTTO A TRUMP. UN BLITZ ALLA CASA BIANCA PRIMA DEL CONSIGLIO EUROPEO, PREVISTO PRIMA DI PASQUA, SAREBBE LA SUA FINE -  UNA RECESSIONE PROVOCATA DALL’AMICO DAZISTA TRAVOLGEREBBE FRATELLI D’ITALIA, MENTRE IL SUO GOVERNO VIVE SOTTO SCACCO DEL TRUMPUTINIANO SALVINI,

IMPEGNATISSIMO NEL SUO OBIETTIVO DI STRAPPARE 4/5 PUNTI AGLI ‘’USURPATORI’’ DELLA FIAMMA (INTANTO LE HA “STRAPPATO” ELON MUSK AL CONGRESSO LEGHISTA A FIRENZE) - UN CARROCCIO FORTIFICATO DAI MEZZI ILLIMITATI DELLA "TESLA DI MINCHIA" POTREBBE FAR SALTARE IN ARIA IL GOVERNO MELONI, MA VUOLE ESSERE LEI A SCEGLIERE IL MOMENTO DEL “VAFFA” (PRIMAVERA 2026). MA PRIMA, A OTTOBRE, CI SONO LE REGIONALI DOVE RISCHIA DI BUSCARE UNA SONORA SCOPPOLA…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - LA CACCIA GROSSA AL LEONE DI TRIESTE INIZIA COL CDA DEL 24 APRILE MA SI CONCLUDERÀ A MAGGIO CON L’OPS DI MPS-CALTAGIRONE-MILLERI SU MEDIOBANCA CHE, UNA VOLTA ESPUGNATA COL SUO 13% DI GENERALI IN PANCIA, APRIRÀ LA VIA A CALTARICCONE PER ARRIVARE AL COMANDO DEL PRIMO FORZIERE D’ITALIA (843 MILIARDI) – CHE SUCCEDERA' QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I PEZZI GROSSI: ANDREA ORCEL DI UNICREDIT E CARLO MESSINA DI INTESA? - INTANTO, OGNI GIORNO SI REGISTRA UNO SCAZZO: SE IL PROXY ISS SOSTIENE MEDIOBANCA, IL PROXY GLASS LEWIS INVITA GLI AZIONISTI A PUNTELLARE MPS - (POTEVA MANCARE L’ANGOLO DEL BUONUMORE CON DAVIDE SERRA DEL FONDO ALGEBRIS?)…

zuppi sinodo claudio giuliodori ruini bergoglio

DAGOREPORT – ATTENZIONE: SI AGGIRANO CORVI SUL CUPOLONE – CON BERGOGLIO ANCORA CONVALESCENTE, L’ALA CATTO-CONSERVATRICE DI RUINI SI È “VENDICATA” SUL LIBERAL ZUPPI: SUL DOCUMENTO NON VOTATO DALL’ASSEMBLEA SINODALE CI SAREBBERO INFATTI LE MANINE DELL’EX CAPO DELLA CEI AI TEMPI DI BERLUSCONI. COME? NEL PORTARE A SINTESI I TEMI DISCUSSI NEL LUNGO CAMMINO SINODALE, SONO STATI SBIANCHETTATI O “AGGIRATE” QUESTIONI CRUCIALI COME IL RUOLO DELLE DONNE NELLA CHIESA, LA TRASPARENZA SUGLI ABUSI E L’OMOSESSUALITÀ. PIÙ DI UN VESCOVO HA CRITICATO L’ASSENZA NEL TESTO DELLA SIGLA “LGBTQ” – LA MIGLIORE SPIEGAZIONE SUL CAMBIO DI CLIMA LA DA' UN PORPORATO ANZIANO: "ANNI FA, ALLA FINE AVREMMO ABBOZZATO E VOTATO..."