RCS A PEZZI: STOP AI PERIODICI, BATTAGLIA SULL’AUMENTO DI CAPITALE

Francesca Gerosa per Milano Finanza


Giornata campale per Rcs Mediagroup. Oggi pomeriggio (ore 14) alla convention "2015: Imbarco immediato", l'ad Pietro Scott Jovane illustrerà il progetto di riorganizzazione interna e il destino dei Periodici. In particolare, per le 10 testate messe in vendita mesi fa (A, Bravacasa, Yacht&Sails, Max, l'Europeo, Astra, Novella 2000, Visto, Ok Salute e il polo dell'enigmistica) c'è il serio rischio che a fine giugno vengano sospese le pubblicazioni, in vista di una successiva chiusura definitiva.

Se non arriverà un compratore entro il 30 maggio, data di convocazione dell'assemblea straordinaria dei soci per l'aumento di capitale da 400 milioni (più altri 100 milioni in azioni risparmio di categoria B), l'azienda non continuerà a stampare queste testate in forte perdita. Al momento, solamente Ok Salute e Max sarebbero risparmiate dai tagli: diventeranno allegati al Corriere della Sera in una modalità ancora da definire.

Chi potrebbe intervenire in extremis per rilevare alcuni periodici, tra questi Novella, potrebbero essere o la concessionaria Prs di Bernardini de Pace o la Guido Veneziani Editore. Alla convention, dove è atteso il presidio dei giornalisti dei Periodici, l'ad Jovane presenterà la nuova Area Giornali (che riunirà i quotidiani e i periodici residui) affidata al manager Alessandro Bompieri. Mentre all'attuale dg della Periodici, Matteo Novello, resterà la responsabilità del solo polo-Sfera (educazione).

Intanto, sul fronte della ristrutturazione e del salvataggio di Rcs si dice ottimista il presidente Angelo Provasoli che però, a margini della relazione annuale della Consob non ha voluto dare nessuna indicazione su eventuali variazioni al piano industriale dopo le critiche ricevute da alcuni azionisti. "Non entro nello specifico", si è limitato a dire a margine dell'assemblea annuale della Consob. Nessun commento sulle reazioni degli azionisti al piano presentato dal management di Rcs anche da parte dell'ad, Pietro Scott Jovane, che si è limitato a richiamare le parole di Provasoli: "è ottimista? Se lo dice il presidente...".

Secondo vari rumor di stampa, l'insoddisfazione di parte dei soci rispetto ai contenuti finanziari del piano di ristrutturazione del gruppo starebbe imponendo una riflessione approfondita sull'opportunità di cambiare alcuni tasselli, in particolare, le condizioni dell'aumento di capitale a forte sconto e l'accordo di rifinanziamento del debito con le banche (si punta a rivedere i tassi applicati).

A questo proposito, però, l'ad di Unicredit, Federico Ghizzoni, ha dichiarato oggi di non aver avuto nessuna notizia sulla rinegoziazione del debito di Rcs nei confronti di Unicredit. La scorsa settimana l'ad di Intesa Sanpaolo, Enrico Cucchiani, ha giudicato irresponsabile una bocciatura nell'assemblea del 30 maggio dell'aumento di capitale Rcs, ma ha ostentato fiducia sul fatto che l'assemblea lo approvi. Diego Della Valle ha comunicato, come noto, assieme a Benetton, di non voler sostenere in assemblea l'operazione.

L'attenzione si è così spostata sulla soglia dei voti che servono per far passare l'operazione, pari ad almeno i due terzi dei presenti. Ago della bilancia potrebbe essere Rotelli (13,03% delle azioni, più i voti sulle opzioni per un altro 3,52%). Intanto in borsa l'azione Rcs questa mattina prima è volata a un massimo intraday a 0,7255 euro, poi ha virato al ribasso fino a un minimo a quota 0,707 euro e ora scambia in calo dell'1,05%.

Il prossimo 14 maggio il gruppo editoriale pubblicherà i conti del primo trimestre 2013 e gli analisti di Banca Akros (sell e target price a 0,60 euro confermati) si aspettano risultati molto deboli, come già anticipato dal management. Gli analisti stimano un calo dei ricavi del 33,4%, un ebitda rettificato negativo pari a 25 milioni di euro, una perdita netta in aumento rispetto all'anno scorso a 102 milioni euro e un debito in salita rispetto ai livelli di dicembre.

 

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