I FRANCESI IN RITIRATA DALLA RUSSIA - RENAULT HA CEDUTO ALLA CITTÀ DI MOSCA LE AZIONI DELLA SUA CONTROLLATA RUSSA PER UN RUBLO SIMBOLICO - IL GRUPPO GUIDATO DA LUCA DE MEO NON POTEVA FARE ALTRIMENTI: DOPO LE SANZIONI DI EUROPA E STATI UNITI, NON C’ERANO PIÙ MARGINI DI MANOVRA. E INFATTI ANCHE GLI ALTRI PRODUTTORI HANNO SOSPESO LE LORO ATTIVITÀ NEL PAESE DI PUTIN - L’USCITA NON È INDOLORE: RISCHIA DI COSTARE IL 10% DEL FATTURATO, OLTRE AI 2,2 MILIARDI DI SVALUTAZIONE…
Bianca Carretto per il “Corriere della Sera”
Renault ha comunicato la cessione alla città di Mosca del totale delle azioni che deteneva nella Renault Russia, e all'Istituto centrale ricerca e sviluppo automobili e motori (Nami) della sua partecipazione per il 67,69% in Autovaz, il primo costruttore automobilistico nazionale (produttore di Lada).
Il gruppo ufficialmente non ha precisato l'ammontare della transazione, ma questa dovrebbe avere il valore simbolico di un rublo (1,5 centesimi di euro). L'operazione, approvata all'unanimità dal consiglio di amministrazione di Renault, è già in vigore e contemporaneamente è stato tracciato un segno su 2,2 miliardi di euro di attività. L'unico commento del gruppo della Losanga riguarda l'opzione che potrà esercitare nei prossimi sei anni, per acquisire nuovamente - nel totale rispetto delle regole in vigore e se la situazione globale lo dovesse permettere - quote di Autovaz.
«La decisione è stata difficile, ma necessaria - ha sottolineato Luca de Meo, amministratore delegato di Renault - una scelta responsabile nei confronti dei 45 mila dipendenti russi». Un annuncio che arriva quando le vendite di auto nuove sono crollate, in aprile, in Russia, dell'80%.
D'altra parte non vi era nessun altro margine di manovra dopo le sanzioni imposte a Mosca dall'Europa e dagli Stati Uniti, in seguito all'invasione dell'Ucraina. Il gruppo francese ha dovuto confrontarsi con gravi problemi di logistica per la penuria di componenti, provocata proprio dalla guerra in atto.
RENAULT - STABILIMENTO DI MOSCA
Altri produttori, come Audi, Honda, Bmw, Ford, Hyundai, Mercedes, Porsche, Volkswagen, Volvo, hanno sospeso la commercializzazione e la produzione sia di auto che di componenti.
Avtovaz (gruppo Renault/Nissan) aveva messo in ferie retribuite in aprile, per tre settimane, i suoi salariati, fermando completamente la produzione. Il sindaco di Mosca, Sergei Sobyanin, ha precisato che Renault aveva deciso già di chiudere la fabbrica nei dintorni della capitale russa dove vengono prodotte sia vetture con i marchi Renault che Nissan. Nello stesso tempo Renault continuerà ad essere fornitore di parti di ricambio e di tecnologia necessaria per la continuità dell'attività della nuova società, sempre nell'osservanza delle sanzioni internazionali.
L'uscita dal mercato russo (il secondo dopo la Francia, con 500 mila veicoli venduti nel 2021) intanto riporterà a casa i 50 cittadini francesi che operano in Autovaz. E ha già messo in discussione l'intera strategia che coinvolgeva proprio la Russia con l'imminente presentazione di una inedita gamma di prodotti dedicati a questo mercato.
Ora tutte le attività si concentreranno maggiormente in Europa e nei Paesi emergenti, come tutta l'America Latina. Lo sviluppo di queste regioni è la motivazione principale che vede la separazione delle attività termiche da quelle elettriche, con la creazione di due entità, distinte, che possono operare a livello mondiale (in Europa i motori termici avranno fine nel 2035 ma non in altri continenti), coinvolgendo fabbriche francesi e altre basate all'estero, dove sono attualmente collocati i maggiori centri di ingegneria e di ricerca e sviluppo (Spagna, Turchia, Brasile, Romania). Una riorganizzazione che rafforzerà i valori distinti dei singoli brand - Renault , Dacia, Alpine - consentendo di aprirsi ad altre partnership, simile a quella già operativa con la cinese Gely, entrata nel capitale della filiale coreana di Renault.
Luca de Meo, accompagnato dal presidente dell'alleanza Jean-Dominique Senard, da Pierre Fleuriot, il dirigente responsabile, e da Takao Kato, il capo di Mitsubishi Motors, da più di una settimana si trova a Tokyo per il primo incontro personale, da quando è a capo di Renault (1° luglio 2020), con la direzione di Nissan. Grazie a questo viaggio «si aprono nuove prospettive e un nuovo capitolo dell'alleanza».
Ai giapponesi è stato presentato proprio il piano della nuova divisione che Renault ha in progetto, dedicata ai veicoli elettrici, accolto «meglio di qualsiasi aspettativa».
Articoli correlati
LE ATTIVITA RUSSE DI RENAULT DA OGGI PASSANO ALLO STATO: LE AZIONI SONO STATE TRASFERITE AL...