LA RETE COSTA: PERCHÉ BIG TECH LA DEVE AVERE “GRATIS”? – DUE LOBBY DI TELECOMUNICAZIONI, “ETNO” E “GSMA”, CHIEDONO ALL’UNIONE EUROPEA DI COSTRINGERE GOOGLE, NETFLIX, AMAZON E GLI ALTRI, A CONTRIBUIRE ECONOMICAMENTE ALLO SVILUPPO DELL’INFRASTRUTTURA SU CUI HANNO COSTRUITO I LORO IMPERI – L’IDEA È DI IMPORRE UN “CONTRIBUTO EQUO”: LE COMPAGNIE DI TLC HANNO REALIZZATO INVESTIMENTI PER OLTRE 500 MILIARDI IN 10 ANNI, E ORA SONO COMPLETAMENTE SPOMPE. COME DIMOSTRANO I LICENZIAMENTI A BT E VODAFONE…
Estratto dell’articolo di Francesco Bertolino per “la Stampa”
Bt taglierà fino a 55 mila posti in sette anni, il 42% della sua forza-lavoro, Vodafone 11 mila nel giro di tre anni. Gli esuberi annunciati dai due colossi britannici sono sintomatici dello stato di salute dell'industria europea delle telecomunicazioni […].
Da qui l'appello rivolto da due lobby di settore, Etno e Gsma, all'Unione europea: Bruxelles deve costringere big tech come Google e Netflix a contribuire economicamente allo sviluppo delle infrastrutture su cui hanno costruito la loro fortuna. Altrimenti, è l'avvertimento, i Paesi Ue rischiano di perdere il treno della fibra, del 5G, dell'internet delle cose e, in definitiva, dell'innovazione.
La proposta è contenuta in un documento inviato dalle due associazioni alla Commissione Ue che oggi concluderà la consultazione pubblica avviata a febbraio in vista di una possibile riforma del mercato delle telecomunicazioni.
Etno e Gsma - che rappresentano oltre 160 operatori europei fra cui Tim - auspicano che un "contributo equo" sia imposto a tutte le società che generano oltre il 5% del traffico medio annuo di dati su una qualsiasi rete nazionale, misurato nelle ore di picco, quelle prese dalle compagnie come riferimento per pianificare gli investimenti.
GOOGLE AMAZON NETFLIX FACEBOOK
Negli ultimi 10 anni le tlc europee ne hanno realizzati per oltre 500 miliardi […]. Nel corso degli ultimi cinque anni, per esempio, il traffico sull'infrastruttura di Tim è cresciuto a doppia cifra e simili tassi di crescita sono attesi anche per il futuro, in Italia e in Europa.
I gestori della rete non ne hanno però tratto beneficio, anzi. I loro ricavi e i loro utili sono scesi, i debiti saliti, mentre la capitalizzazione di borsa si è quasi dimezzata. In queste condizioni le tlc lamentano di non poter assicurare i 174 miliardi di investimenti necessari per aggiornare le infrastrutture e i servizi.
Dagli investimenti sulle reti hanno invece tratto enorme beneficio i colossi digitali che in pochi anni hanno moltiplicato per sei i fatturati e per quattro il prezzo delle azioni.
Secondo un'analisi di Sandvine, nel 2022 sei società sono state responsabili per circa metà del traffico dati globale: Google, Netflix, Meta, Microsoft, Apple e Amazon. Quanto hanno pagato per il trasporto dei dati […]? Sinora, zero.
Il principio della neutralità della rete impedisce […] agli operatori di rete di rifiutare il traffico generato da un soggetto specifico o di rallentarne la trasmissione. Anche qualora ciò fosse possibile, nessuna telco potrebbe bloccare i flussi provenienti dalle big tech, i cui servizi sono indispensabili per gli utenti finali.
LA PROPOSTA DI CONTRIBUTO EQUO SULLA RETE
Etno e Gsma chiedono perciò all'Ue di costringere con una norma i giganti del web a sedersi al tavolo delle trattative per concordare un pedaggio per il transito sulle autostrade dei dati. In caso di mancata intesa, poi, la decisione sul "contributo equo" dovrebbe essere demandata a un arbitrato indipendente. Il documento non ne chiarisce l'entità, ma uno studio di Frontier commissionato da Vodafone, Deutsche Telekom, Orange e Telefonica, stima che il costo attribuibile al traffico dei servizi streaming si aggiri fra i 36 e i 40 miliardi all'anno. […]
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