LA TELECOM-MEDIA QUOTIDIANA – SU TIM BRASIL E’ FRATTURA TOTALE TRA PATUANO E IL NUMERO UNO DI TELEFONICA ALIERTA - E A GIUGNO SI APRE LA FINESTRA DI USCITA DA TELCO PER I SOCI ITALIANI (MEDIOBANCA SULL’USCIO)

Antonella Olivieri per "Il Sole 24 ore"

L'ad di Telecom Italia, Marco Patuano, prende le distanze da Telefonica in Brasile. In una visita-lampo nel Paese sudamericano, dove ha incontrato il ministro delle Comunicazioni Paulo Bernardo, il segretario generale della presidenza della Repubblica Gilberto Carvalho e il presidente dell'Anatel João Batista de Rezende, Patuano ha ribadito la volontà di investire su Tim Brasil per cavalcare lo sviluppo previsto del traffico dati nella telefonia mobile.

Telecom ha un piano di investimenti da 4 miliardi di reais quest'anno e di 11 miliardi nel triennio successivo, investimenti destinati a rafforzare le infrastrutture e ad ampliare le frequenze (a riguardo Tim ha intenzione di partecipare alla prossima gara per i 700 mega) che non si concilierebbero con progetti di smantellamento.

«Non ho mai visto una situazione in cui una compagnia che sta per essere chiusa aumenta i propri investimenti», ha chiosato Patuano. «La nostra posizione è che il Brasile è strategico e per questo continuiamo a investire - ha sottolineato uscendo dall'incontro con Bernardo - Siamo venuti a parlare con il ministro perché in questi mesi ci sono state molte speculazioni attorno alla volontà di Tim Brasil.

Quindi era opportuno che Telecom Italia presentasse al Governo brasiliano, in prima persona, la propria posizione». Interpellato sulla delibera del Cade (l'Antitrust locale) che ha imposto a Telefonica di sciogliere i legami azionari (via Telco-Telcom) con Tim Brasil o di ricollocare il 50% di Vivo rilevato tre anni fa da Portugal Telecom, Patuano ha risposto che «sono problemi di Telefonica». Non tocca a Telecom risolverli, nè «esiste in questo momento alcuna offerta per Tim Brasil».

A riguardo dell'ipotesi di fusione di Tim Brasil con Gvt, l'operatore in fibra ottica di Vivendi, l'ad di Telecom ha osservato che «sono due imprese complementari: Tim è una compagnia molto buona nella telefonia mobile e Gvt è un'ottima compagnia nella telefonia fissa». C'è motivo di ritenere, come stanno facendo alcuni analisti, che si tratterebbe di «un'ottima combinazione», ma ciò detto, ha ribadito Patuano, in questo momento «non ci sono trattative in corso».

È chiaro comunque che se Tim Brasil non uscirà dal perimetro di Telecom Gvt in futuro potrebbe essere un'opzione da considerare per creare il quarto operatore di tlc integrato che, secondo un recente report di Barclays, avrebbe le carte in regola per dare filo da torcere ai concorrenti su piazza, tra i quali in primis Telefonica.

Sebbene, a fine gennaio, ci sia stato un contatto riservatissimo al vertice tra Patuano e il vice-presidente di Vivendi Vincent Bolloré, i francesi non paiono avere intenzione di entrare a gamba tesa nella partita prima che si chiariscano i rapporti con Telefonica.

Il gruppo guidato da Cesar Alierta non è in una posizione facile. Non può avanzare oltre in Telecom, se non si elimina il problema della sovrapposizione delle attività in Brasile, al prossimo rinnovo del cda Telecom non potrà esserci in presenza diretta e a giugno si apre la finestra di uscita da Telco che i soci italiani (perlomeno Mediobanca) potrebbero essere tentati di sfruttare.

 

 

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