LA GODURIA PER L’ASTA BOT È DURATA POCHE ORE: RISALE LO SPREAD A 510 - NETTO CALO DELL’EURO (AI MINIMI DA 1 ANNO), E LE BORSE CHIUDONO IN NEGATIVO - MILANO -0,67% - RECORD DEL BILANCIO BCE, SUPERA LA FED PUR NON AVENDONE I POTERI - SEAT VALE ZERO IN BORSA - METÀ DEI LAVORATORI TUTELATI DALL’ART.18, MA NON GIOVANI E DONNE (IL 37% DI QUESTE LASCIA IL LAVORO DOPO LA MATERNITÀ) - PRADA: UN PIENO DI UTILI PER MIUCCIA IN LUSSEMBURGO - ULTERIORE CROLLO DEL RISPARMIO GESTITO - VOLA MCDONALD’S GRAZIE ALLA CRISI - ENAC DIFFIDA FIUMICINO: NON PUÒ CHIUDERE LO SMISTAMENTO BAGAGLI (ALITALIA DEVE PAGARE)…

1 - TITOLI STATO: SPREAD BTP/BUND RISALE SOPRA 510 PUNTI...
(AGI) -
Il successo dell'asta di Bot non allevia le tensioni sul mercato dei titoli di stato italiani. Lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi equivalenti continua a salire e si attesta ora a 510,7 punti. Il rendimento e' tornato sopra la soglia d'allarme del 7%. .

2 - BORSA MILANO CHIUDE IN CALO, VOLUMI SOTTILI, DEBOLI LE BANCHE...
Reuters -
Piazza Affari ha chiuso in territorio negativo una seduta dai volumi sottili, in sintonia con le altre borse europee. Un trader sottolinea come i bassi volumi degli scambi, il cui controvalore non è andato oltre i 782 milioni di euro, abbiano accentuato i movimenti dell'indice.

Il ribasso di Piazza Affari si è accompagnato al riallagarsi dello spread tra i titoli di stato italiani e tedeschi e alla debolezza dell'euro rispetto al dollaro.

L'indice principale era arrivato a guadagnare fino all'1,3% prima di ritracciare, anche sulla scia dell'andamento negativo degli indici di Wall Street. I buoni risultati delle aste italiane di questa mattina hanno avuto un effetto limitato sull'andamento degli indici.
Il FTSE Mib ha chiuso in calo dello 0,67%, l'AllShare ha perso lo 0,58% e il MidCap lo 0,31%. In Europa, il FTSEurofirst ha archiviato la seduta a -0,55%.

3 - CAMBI: EURO CHIUDE IN NETTO CALO A 1,2947$, MINIMO DA 11 GENNAIO...
Radiocor -
Chiusura in deciso calo per l'euro in un mercato caratterizzato da un basso volume di scambi per le festivita' di natale. Al termine degli scamb i, e nonostante l'esito molto soddisfacente dell'asta di Bot a sei mesi italiani, l'euro e' scambiato a 1,2947 dollari contro 1,3072 ieri sera. Si tratta del livello piu' basso in quasi un anno, esattamente dall'11 gennaio. La divisa comune tratta inoltre a 100,98 yen (101,77), 0,8368 sterline (0,8348) e a 1,2205 franchi (1,2213). Il dollaro e' scambiato a 77,94 yen (77,85), 0,9418 franchi (0,9343) e 1,5486 per una sterlina (1,5663).

4 - CRISI: BILANCIO BCE RAGGIUNGE RECORD, NEMMENO LA FED COSÌ IN ALTO...
Finanza.com -
Le attività nel bilancio della Banca centrale europea hanno raggiunto un nuovo record storico, anche al di sopra di quello della Federal Reserve statunitense. Al 23 dicembre, l'attivo è pari a 2.733 miliardi di euro, soprattutto per effetto dei prestiti a tre anni che l'Eurotower ha avviato lo scorso mercoledì e che hanno visto 523 banche richiedere fondi per 489 miliardi di euro. Il bilancio della Fed Usa, espresso in euro, è pari a circa 2.220 miliardi.

5 - BORSA USA ESTENDE PERDITE, S&P 500 AZZERA GUADAGNI PER ANNO...
Reuters -
L'indice S&P 500 ha azzerato i guadagni per l'anno oggi con molti investitori preoccupati sulle prospettive per il primo periodo del 2012. Il Dow Jones industrial ha perso lo 0,67% a 12.208,70 e lo Standard & Poor's 500 lo 0,82% a 1.255,03. Il Nasdaq Composite è in calo dello 0,94% a 2.600,47. Tra i titoli in evidenza Eastman Kodak (0,66 dollari, in calo del 4,3%): due direttori si sono dimessi la scorsa settimana, secondo quanto ha fatto sapere ieri la società fotografica in una comunicazione alle autorità Usa.

Bank of America (5,42 dollari, in calo dell'1%): una Corte d'Appello americana ha deciso di risolvere la disputa tra gli investitori istituzionali sull'eventualità che l'accordo su un'ipoteca da 8,5 miliardi di dollari di BofA debba essere rimandato a un tribunale di New York per essere approvato.

6 - SEAT HA QUASI AZZERATO IL SUO VALORE, 16 GENNAIO ULTIMA SPIAGGIA...
Milano Finanza -
Seat Pagine Gialle, ormai in default tecnico, ha quasi azzerato il suo valore in Borsa (-2,27% a 0,0258 euro al momento) dopo aver annunciato ieri che non pagherà la rata di rimborso e la quota di interessi del debito senior in scadenza a dicembre, per un valore complessivo di 55 milioni di euro, nonostante la disponibilità di risorse finanziarie.

Secondo gli esperti di Mediobanca (rating e target price restano in revisione) la performance del titolo si manterrà molto volatile per le prossime due settimane. "Tecnicamente parlando la società è insolvente", affermano gli esperti, per i quali un'azione legale partirà "solo se i possessori del bond lighthouse la richiederanno, ma non pare essere questo il caso".

Il gruppo ha ancora un paio di settimane per riuscire a trovare una soluzione finale per tutti gli stakeholder, infatti il termine ultimo è il 16 gennaio. La decisione di ieri comunque era attesa, secondo gli analisti di Intermonte, ed è coerente con le recenti deliberazioni assunte dalla società, a partire da fine ottobre, di non dare corso ai finanziamenti e/o ai pagamenti inerenti alle scadenze del debito alla luce del processo di ristrutturazione del debito in corso.

Secondo gli obblighi imposti dalla Consob, Seat ha rivelato la sua posizione finanziaria aggiornata alla fine di novembre. L'indebitamento finanziario netto è aumentato di 30 milioni di euro nel mese scorso a 2.772 milioni di euro e di 40 milioni dall'inizio dell'anno. L'incremento mensile è collegato al pagamento delle imposte per 33 milioni di euro.

7 - DATAGIOVANI: METÀ LAVORATORI TUTELATI DA ART.18 MA NON GIOVANI E DONNE...
(LaPresse) -
"Nel 2010 sono poco meno di 7 milioni i lavoratori protetti dall'Articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, oltre la metà dei lavoratori italiani di fatto subordinati in aziende private. Scendendo lungo lo stivale il rapporto tra lavoratori protetti e non diminuisce, anche perché sale la proporzione di lavoratori in aziende con meno di 15 dipendenti.

Solo per il 45% delle donne vale il reintegro sul posto di lavoro, ed il divario tra giovani ed adulti in protezione dal licenziamento è di quasi 20 punti percentuali, a causa anche dell'elevata incidenza di contratti a termine tra gli under 30". E' quanto emerge da un rapporto di Datagiovani che ha stimato il numero di lavoratori del settore privato a cui può essere applicato l'Articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, basandosi sulle rilevazioni delle forze di lavoro dell'Istat.

Quasi 7 milioni i 'protetti', circa 6 milioni e 400 mila gli 'esclusi'. È questa la stima di Datagiovani del numero di lavoratori del settore privato a cui può essere applicato o meno l'Articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, che prevede il reintegro del lavoratore in caso di licenziamento senza giusta causa nelle imprese con più di 15 dipendenti.

Sono infatti 6 milioni e 962 mila i lavoratori dipendenti a tempo indeterminato occupati in aziende con più di 15 dipendenti; tra gli esclusi si contano invece 4 milioni e 640 mila dipendenti in aziende con meno di 15 dipendenti, 825 mila dipendenti a termine delle aziende medio-grandi e poco più di 900 mila collaboratori e partite iva con un unico committente. Il risultato è che il 52% dei lavoratori può essere definito 'protetto'.

8 - ISTAT: 37% MADRI OCCUPATE INTERROMPE DOPO NASCITA FIGLIO...
(AGI) -
Sono 702 mila le occupate con figli minori di 8 anni che dichiarano di aver interrotto temporaneamente l'attivita' lavorativa per almeno un mese dopo la nascita del figlio piu' piccolo: il 37,5% del totale delle madri occupate. L'assenza temporanea dal lavoro per accudire i figli continua a riguardare, invece, solo una parte marginale di padri. Lo rileva l'Istat nel report 'La conciliazione tra lavoro e famiglia'.

Anche il congedo parentale e' utilizzato prevalentemente dalle donne, riguardando una madre occupata ogni due a fronte di una percentuale del 6,9% dei padri. In generale, dall'indagine emerge che quasi quattro italiani su 10 dedicano tempo ad assistenza e accudimento e circa un terzo degli occupati con figli e' insoddisfatto del tempo dedicato alla famiglia .

9 - PRADA: PIENO DI UTILI PER LA CASSAFORTE LUSSEMBURGHESE DI MIUCCIA...
Radiocor -
La perdita di esercizio di poco piu' di 60mila euro del 2010 non scalfisce i 514,5 milioni di utili riportati a nuovo che brillano nel bilancio di Ludo Sa, cassaforte lussemburghese di Miuccia Prada. Ludo, come emerge dai conti depositati nel Granducato e consultati da Radiocor, ha fatto il pieno di utili nel 2001 (6,8 milioni) e soprattutto nel 2002 con 510,4 milioni grazie ai 'proventi da partecipazioni', mentre negli anni successivi la 'bottom line' e' sempre stata dell'ordine delle decine di migliaia di euro.

Nel 2009 la holding aveva segnato un utile di 30 mila euro e l'anno precedente di 40mila, dopo una perdita di 113 mila nel 2007. Alla fine dello scorso anno Ludo aveva attivita' per 568 milioni, 487 dei quali relativi alla quota del 53,8% in Bellatrix, la finanziaria dei fratelli Prada che controlla il 65% di Gipafin, holding cui fa capo l'olandese Prada Bv, detentrice dell'80% di Prada Spa, quotata alla Borsa di Hong Kong. In base ai documenti del 2010, Ludo controlla anche il 33% di un'altra lussemburghese, la Manior, nei cui confronti vanta un credito di 70 milioni di euro, libero da interessi e che in bilancio figura con un valore contabile netto di poco piu' di 16mila euro.

10 - FIUMICINO: ENAC DIFFIDA ADR, NON SOSPENDERE SISTEMA SMISTAMENTO NET 6000...
(ASCA) -
ADR non deve sospendere il funzionamento del sistema di smistamento bagagli Net 6000. L'Enac ha diffidato la societa' che gestisce l'aeroporto di Fiumicino sottolineando che ''la chiusura dell'impianto, infatti, pregiudicherebbe gravemente il regolare svolgimento del servizio, non solo per i passeggeri in transito sullo scalo di Roma Fiumicino, ma per l'intera filiera degli operatori del settore, in un periodo in cui il sistema aeroportuale della Capitale raggiunge notevoli indici di traffico e vi e', quindi, la necessita' di garantire elevati standard di qualita' e massima efficienza di tutte le attivita' aeroportuali''. L'Enac ribadisce, altresi', il dovere da parte delle compagnie aeree che usufruiscono del servizio, di pagare il corrispettivo dovuto, fissato con un apposito provvedimento dell'Ente.

11 - FINMECCANICA: OPERATIVA DAL 1* GENNAIO NUOVA ALENIAAERMACCHI...
(ASCA) -
Sara' operativa dal 1* gennaio 2012 la nuova AleniaAermacchi, nata dalla fusione tra Alenia Aeronautica e le sue societa' controllate Alenia Aermacchi e Alenia SIA. La nuova azienda del gruppo Finmeccanica avra' un nuovo logo ''AleniaAermacchi'', frutto della fusione dei due storici marchi ''Alenia'' e ''Aermacchi'', che rappresenta la sintesi di un secolo di storia, di tradizione, di esperienza e di successi dell'industria aeronautica del nostro Paese.

''Attraverso questa fusione - ha commentato Giuseppe Giordo, amministratore delegato della nuova AleniaAermacchi e responsabile del settore Aeronautico di Finmeccanica -, viene messo a fattor comune uno straordinario patrimonio di conoscenze, di tecnologie, di prodotti, con l'obiettivo di far si' che l'industria aeronautica italiana possa continuare, anche nei prossimi anni, a recitare un ruolo di primo piano all'interno di un mercato sempre piu' globale''. Venegono Superiore (Varese), storico quartier generale di Aermacchi, ospitera' la sede legale, affiancata da due sedi operative, Pomigliano d'Arco (Napoli) per il settore civile e Torino Caselle per i velivoli da Difesa e addestramento Militare.

12 - PROSEGUE ANCHE A NOVEMBRE LA DEBACLE DEL RISPARMIO GESTITO...
Bluerating -
Secondo i dati preliminari diffusi stamani da Assogestioni è proseguita anche a novembre la fuga degli italiani dal mondo del risparmio gestito (-8,5 miliardi di euro di raccolta netta nel mese) ed in particolare dalle gestioni collettive (-6,25 miliardi), rappresentate essenzialmente dai fondi comuni.

Nei primi 11 mesi dell'anno i deflussi netti sono ormai pari a 31 miliardi, di cui 26,5 miliardi circa riconducibili a fondi di diritto italiano. Sottotono anche le gestioni di portafoglio, che a novembre hanno visto raddoppiare i deflussi a 2,24 miliardi. Il patrimonio complessivo è a sua volta in calo a 926,36 miliardi, rispetto ai 958,3 miliardi di fine ottobre. (l.s.)

13 - MCDONALD'S RECORD IN BORSA CON I MENU PER I TEMPI DI CRISI
Giuliana Ferraino per Corriere della Sera -
Sarà un segno dei tempi difficili, ma quest'anno tra le azioni più «hot» di Wall Street c'è un titolo tradizionale come può esserlo un panino con la carne macinata. McDonald's, la catena di fast food più grande del mondo, con oltre 33 mila ristoranti in 119 Paesi, ha messo a segno (finora) la migliore performance dell'indice Dow Jones, con un rialzo di oltre il 31% dall'inizio dell'anno. E ieri ha superato, per la prima volta dalla sua quotazione nel 1965, il tetto dei 100 dollari. Come dire: un'azione del gigante degli hamburger oggi costa come un barile di petrolio greggio.

Merito della crisi economica che ha fatto stringere al cinghia ai consumatori spingendoli ad affollare i fast food? Non solo. Non tutti i grandi concorrenti hanno saputo approfittare della congiuntura. Burger King, che un tempo deteneva una quota del 20% del mercato, l'anno scorso, ad esempio, è scesa al 13,3% e quest'anno potrebbe scivolare sotto il 10%, superato per la prima volta da Wendy's.

Grazie a una politica dei prezzi aggressiva, compresa l'offerta del «pranzo a un dollaro», McDonald's è riuscita a aumentare il numero dei clienti e i ricavi (in crescita del 7,4%, soprattutto nei Paesi emergenti), in modo molto più robusto dei rivali. E i buoni risultati hanno permesso alla società guidata da Jim Skinner, ceo dal 2004, di lanciare un nuovo piano di acquisizione di terreni e degli edifici dove opera, approfittando del mercato immobiliare depresso. La decisione, annunciata di recente, rappresenta un cambio radicale rispetto alla strategia di prendere in leasing o in affitto le proprietà. Un altro segno dei tempi.

14 - FARMACEUTICA, SU L'EXPORT GIÙ IL LAVORO...
G.Str. per il "Corriere della Sera" -
Tra i grandi Paesi europei, è l'Italia a registrare il maggiore aumento dell'export negli ultimi anni; eppure, questo settore - il farmaceutico - non è un tassello del più classico «made in Italy». E non è neanche un comparto italianissimo, vista la presenza di molti gruppi a capitale straniero nel nostro Paese (il 55%-60% delle esportazioni italiane arrivano dalle aziende a controllo estero). Resta però il fatto che dal 2009 al 2011 l'export farmaceutico italiano cresce del 24,2%, contro il +8,9% della Spagna, il +6,5% del Regno Unito, il +4,5% della Germania e il -3,6% della Francia.

E la domanda interna? Secondo Farmindustria il 2011 dovrebbe chiudersi con un +2-2,5% complessivo (+1% il valore della produzione). La spesa farmaceutica pubblica dovrebbe scendere del 2%. La situazione «a due velocità» è confermata dall'andamento degli ordinativi: nei primi dieci mesi gli ordini interni sono scesi dello 0,3%, quelli esteri sono saliti del 14%. Tanto che dal 2000 al 2010 la crescita dell'export ha determinato più del 95% dell'aumento del valore della produzione. Segno meno, invece, sul fronte occupazionale: per il 2011 si parla di 700-1000 posti in meno (-1%), che si aggiungono agli 8 mila persi tra il 2006 e il 2010. Senza «doppie velocità» geografiche, perché i «tagli» tengono banco anche in diversi gruppi farmaceutici all'estero.

15 - BATTAGLIA PER LE DIGHE, LA CONSULTA BOCCIA FORMIGONI...
S.Agn. per il "Corriere della Sera" -
La Regione Lombardia del presidente Roberto Formigoni perde un round nella lotta di tutti contro tutti per la gestione delle «grandi derivazioni idroelettriche» (cioè per il controllo delle concessioni relative alle dighe) che si sta disputando tra le aziende concessionarie, le Province, le Regioni e lo Stato. Un business che in Italia vale circa tre miliardi di ricavi l'anno, 200-240 milioni di euro di concessioni e svariati posti nei board.

Nel dicembre 2010 il Pirellone era partito in contropiede varando una legge che prescriveva che le concessioni scadute in Lombardia (10 a fine 2010 e 4 nel 2014) sarebbero state messe a gara o affidate dalla Regione, nuova proprietaria, e che nel frattempo (al massimo 5 anni) i concessionari avrebbero operato con una deroga temporanea. Una norma che avrebbe dovuto «fare chiarezza».

Invece non è andata così. Impugnata dall'Avvocatura dello Stato per illegittimità costituzionale, la norma regionale non ha retto. Si legge nella sentenza della Consulta: «Come questa Corte ha già affermato, l'intera disciplina delle procedure ad evidenza pubblica è riconducibile alla tutela della concorrenza, con la conseguente titolarità della potestà legislativa, in via esclusiva, allo Stato»

 

MARIO DRAGHI MARIO DRAGHIbernankeBen Bernanke si fa un Campari EURO DOLLARO euro troba dollaroSeat Pagine GialleMIUCCIA PRADA miuccia pradaAEROPORTO FIUMICINO FIUMICINO ALITALIAGiuseppe Orsi AD FINMECCANICA GIUSEPPE ORSI mcdonalds green mcdonaldROBERTO FORMIGONI NEL SUO VIDEO PROMOZIONALE ROBERTO FORMIGONI NEL SUO VIDEO PROMOZIONALE ROBERTO FORMIGONI NEL SUO VIDEO PROMOZIONALE ROBERTO FORMIGONI NEL SUO VIDEO PROMOZIONALEL ESPANSIONE DEL BILANCIO DELLA BCE AL CONFRONTO CON LA FED DA ZEROHEDGE

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