daniele franco christian lindner christine lagarde

STA PER ARRIVARE UNA NUOVA CRISI DEL DEBITO, E QUESTA VOLTA È L’ITALIA CHE RISCHIA LA PELLE – ALLA RIUNIONE DELL’EUROGRUPPO SI È RIPROPOSTA LA SOLITA MANFRINA: I TEDESCHI SI SONO IMPUNTATI CONTRO LO SCUDO ANTI-SPREAD – DANIELE FRANCO, CHE NEI GIORNI SCORSI È APPARSO CRITICO (EUFEMISMO) CONTRO LA BCE, SI È DI FATTO TROVATO COSTRETTO A DIFENDERE CHRISTINE LAGARDE DAI FALCHI, CHE VOGLIONO APPROFITTARE DELL’INFLAZIONE PER CHIUDERE PER SEMPRE LA PAGINA DELLE POLITICHE MONETARIE ESPANSIVE – IL NULLA DI FATTO SULLA NOMINA DEL NUOVO DIRETTORE DEL MES…

Marco Bresolin per “la Stampa”

 

CHRISTINE LAGARDE

«Non c'è alcun motivo di innervosirsi per gli spread. Non c'è un rischio di frammentazione». «Era così necessario convocare una riunione d'emergenza del Consiglio direttivo?». «La Bce ha inviato un segnale importante ai mercati, ma siamo proprio sicuri che questo scudo anti-spread rientri nei limiti del suo mandato?».

 

Christine Lagarde si aspettava un'accoglienza diversa alla riunione dell'Eurogruppo. La presidente della Bce pensava di dover affrontare le domande dei ministri delle Finanze sul nuovo strumento "anti-frammentazione" annunciato mercoledì, credeva di essere bombardata di domande sulle tempistiche e sulle caratteristiche del cosiddetto scudo anti-spread. E invece si è ritrovata a dover difendere una proposta che in molti considerano superflua, o quantomeno prematura.

Daniele Franco

 

Tanto che l'italiano Daniele Franco - nei giorni scorsi piuttosto critico nei confronti di Francoforte - si è di fatto trovato costretto a difendere l'azione della Bce. Da Kiev, il premier Draghi da un lato ha riconosciuto che in caso di inflazione "una reazione in termini di aumento dei tassi d'interesse è inevitabile", ma dall'altro ha sottolineato le differenze con la situazione americana «dove l'economia va molto forte».

 

christian lindner

Lagarde non è entrata nei dettagli del nuovo strumento, ma si è limitata a spiegare che l'obiettivo è evitare che i mercati mettano sotto pressione un Paese. Ieri è stata un'altra giornata di tensioni, con Wall Street che ha registrato perdite fino al 4% e Milano che è risultata essere la peggiore tra le piazze europee (-3,3%).

 

In aumento il rendimento del Bund tedesco (1,7%) che di conseguenza ha portato a un calo dello spread con i titoli italiani (202). Nelle intenzioni della Bce - ha fatto presente Lagarde - il meccanismo verrebbe attivato quando gli spread superano un certo livello oppure quando c'è un'accelerazione improvvisa nelle dinamiche dei mercati. Non è invece entrata nel merito delle condizionalità che potrebbero essere collegate.

KLAAS KNOT CHRISTINE LAGARDE

 

A quel punto è partito il consueto "giro di tavolo" e il più duro nel criticare Lagarde è stato il tedesco Christian Lindner: la Bce dovrebbe limitarsi a fare interventi di politica monetaria - questo in sostanza il senso del suo intervento - e se gli spread salgono è colpa dei Paesi che non riducono i loro debiti.

 

Anche l'olandese Sigrid Kaag, decisamente più moderata rispetto ai suoi predecessori, nel chiuso della stanza ha sì elogiato l'azione della Bce, ma ha posto la questione sui limiti del mandato. Critiche sono arrivate anche dalla finlandese Annika Saarikko, mentre l'austriaco Magnus Brunner si è scagliato apertamente contro l'Italia e la Grecia: «Devono sistemare i loro conti. La Bce deve avere diverse possibilità (per ridurre l'inflazione, ndr), ma può averle solo se i bilanci di tutti gli Stati sono in regola».

 

CHRISTINE LAGARDE

A quel punto il ministro Franco ha fatto intervento piuttosto sulla difensiva. Rivolgendosi ai colleghi - secondo quanto ricostruito da "La Stampa" attraverso fonti Ue - il titolare del Tesoro ha sottolineato che loro non devono fare i conti con i tassi di interesse che salgono e che dunque rappresentano un costo eccessivo, per questo è importante che la Bce si sia detta pronta a mettere in campo uno scudo anti-spread. Sulla stessa linea anche la spagnola Nadia Calviño. «Al tavolo dell'Eurogruppo sta riemergendo uno scontro tra Italia e Germania che credevamo appartenere al passato» spiega una fonte diplomatica terza. E la distanza tra i due governi è anche la principale causa del mancato accordo che rischia di seppellire il completamento dell'unione bancaria.

 

klaus regling

Berlino non è disposta ad accettare l'introduzione di un sistema europeo di garanzia dei depositi perché l'Italia continua a opporsi ai vincoli sulla gestione delle esposizioni bancarie al debito sovrano nazionale. Ancora nulla di fatto sulla nomina per il successore di Klaus Regling alla guida del Mes: l'Italia non vuole ritirare la candidatura di Marco Buti, che resta in lizza con il portoghese Joao Leao e il lussemburghese Pierre Gramegna. Appuntamento rinviato alla riunione dell'Eurogruppo di luglio.

CHRISTIAN LINDNER christine lagarde 2

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI, IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO, COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025...

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO