LA CINA È MOLTO VICINA – A ROMA, ORGANIZZATO DAI CISNETTOS, MEGA-INCONTRO TRA UNA TRENTINA DI IMPRENDITORI CINESI E PAPAVERI DI AZIENDE E BANCHE ITALIANE – TRA UN GELATINO E UN CAFFÈ, SCAMBIO DI BIGLIETTI DA VISITA E PRIMI AFFARI
Dagoreport
Da Cortina alla Cina. A Roma piccola invasione di cinesi ricchi che i Cisnetto’s hanno attovagliato con le mejo imprese e banche d’Italia. Nel riserbo del giardino della casa della sora Iole dalle parti delle Terme di Caracalla, una trentina di imprenditori di Hong Kong e Guandong, le province più danarose degli eredi di Mao convertiti al capitalismo, abbagliati dall’ultimo sole di ottobre e dalla bellezza di Roma antica, si sono incontrati con una delegazione di italiani, pronti alla conquista della Cina ma anche a vendere i gioielli di famiglia.
Insieme con professionisti dello shopping di aziende nel mondo e del commercio internazionale, tra un prosecco e un buffet rigorosamente senza formaggio (che gli affari si fanno anche rispettando le tradizioni alimentari), i Cisnetto’s – che negli ultimi tempi hanno allargato le loro frontiere buttandosi nel business della consulenza strategica e del networking internazionale – hanno officiato il rito dei biglietti da visita (rigorosamente dati con due mani, che altrimenti è segno di maleducazione) e messo in contatto domanda e offerta.
A suo agio l’amministratore delegato di British Telecom Italia, Gianluca Cimini, che sorride quando il capo dell’Hong Kong Trade Development Center gli conferma che tutte le 40 sedi che hanno sparse per il mondo sono suoi felici clienti da anni. Annusano i venti orientali gli avvocati d’affari, sia quelli dello Studio Cappelli-Orrigoni-Gianni, che Alessando Varrenti, dello studio Cba, che forse riesce a dimenticare per un attimo la complicata trattativa per l’acquisto dell’Unità.
Scambia saluti, informazioni e promesse di affari l’amministratore delegato di Simest, Massimo D’Aiuto, con Riccardo Monti presidente di un Ice in cerca di nuova identità che scambia biglietti da visita con tutti. Corteggiati il presidente della Lazard e di Allianz, Carlo Salvatori, e l’uomo delle relazioni internazionali di Bnl, Gianluca Lauria. Notato Stefano Scalera del Tesoro, che da pochi giorni ha lasciato la guida del Demanio per mettersi alla testa della task force per l’attrazione degli investimenti esteri. C’è persino quel Riccardo Casale che oltre che rimettere a posto la Sogin sta cercando scorie nucleari nel mondo da trattare e interrare.
E poteva forse mancare il mattone? Tra gli altri Massimo Caputi di Prelios e Luca Parnasi, interessati a parlare con i cinesi ma anche con il nuovo padrone dell’Unità. C’è Gianni Di Giovanni, amministratore delegato dell’Agi (Eni), che sa di cosa si parla visto che edita anche AgiChina24. Ci sono rappresentati di Unindustria Roma, di società di consulenza e di varie imprese italiane, dall’impiantistica industriale (Psc) ai produttori di mulini (Ocrim), che viaggiano bene anche in tempi di crisi. Tra un gelatino e un caffè offerti nella domus Cisnetto, gran finale con scambio di regali e foto come da cerimoniale cinese. La Cina è vicina, Cortina è lontana.