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AHO', S’E’ SVEJATA LA CONSOB: BLOCCA LE VENDITE ALLO SCOPERTO E MPS RISALE - FINO A IERI ERA IN MANO AGLI SPECULATORI ED ALL’INCERTEZZA DEL GOVERNO - L’ORDINE ERA “VENDERE” - PIANO STRAORDINARIO PER SALVARE LA BANCA DEL PD
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(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Maxi-rimbalzo per Mps in Borsa dopo il crollo del 30% in due sedute, dopo la lettera con cui la Bce ha chiesto di ridurre l'esposizione netta ai deteriorati da 24,2 a 14,6 miliardi di euro in tre anni. A far scattare le ricoperture sul titolo dopo il pesante sell-off dei giorni scorsi, le prime indicazioni sulle mosse del Governo in sostegno all'istituto senese. Il titolo stamattina non ha fatto prezzo in avvio per poi entrare in contrattazione in rialzo del 7% ed essere fermato ancora in asta di volatilita' piu' volte. Le azioni al momento trattano a 0,3 euro con un +14%. La Consob ha vietato le vendite allo scoperto su Mps
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Carlo Cambi per “Libero Quotidiano”
Sui desk di quattro colossi della finanza mondiale, tre americani e uno svizzero, lampeggia una scritta: «Italy bank, short!». Per sapere cosa succede davvero a Montepaschi e a cascata a tutto il sistema bancario, basterebbe chiedere alla Consob, ammesso che lo sappia, e a Borsa Italiana quant' è il volume di transazioni allo scoperto che si sta sviluppando in questi giorni sulle azioni bancarie.
VINCINO SU BERSANI DALEMA E DERIVATI MONTEPASCHI
Ben sapendo che mentre si susseguono le sospensioni per eccesso di ribasso e dunque c' è un continuo svuotamento dei portafogli di chi ha investito nelle banche, ci sono gli gnomi della finanza internazionale che stanno guadagnando un bel po' di soldi.
Il meccanismo è semplice: vendo azioni che non ho e le ricompro al ribasso. È appunto lo stare short. Deciso a tavolino dagli stretegist. Non aspettavano altro che l' occasione buona. Ne hanno avute due in sequenza - e una terza sta per materializzarsi - ed è stata festa grossa.
La prima è la Brexit che non c' entra nulla con quanto accade alle nostre banche, ma ha dato il via all' operazione short; la seconda è la lettera della Bce a Mps che anticipa - ecco la terza condizione - gli esiti degli stress test attesi per fine mese.
Se le cose stanno così, e le cose stanno così, non c' è difesa. L' operazione short, mettendo l' Italia in braghe di tela, continuerà fin quando il valore delle azioni di Mps (e di altre banche) non sarà prossimo allo zero. E in molti casi non manca molto.
Per comprenderlo non bisogna scomodare premi Nobel, basta parlare con un avveduto gestore di risparmio privato. Che dipingerebbe così il quadro. Per quale motivo uno dovrebbe comprarsi una banca italiana a prezzi di mercato se può aspettare che cada come una pera matura?
La verità è infatti che l' Italia è in una contraddizione sistemica: ha il terzo debito pubblico più alto del mondo, ma ha anche la ricchezza privata più consistente e diffusa d' Europa, ha - al netto di Deutsche Bank e Santander - le banche più indebitate del continente, ma anche la più alta propensione al risparmio.
E se si cerca di aggredire per via fiscale la ricchezza privata (a questo serve il chiederci continuo rigore per trasferire più garanzie a chi investe in Btp prelevando attraverso le tasse soldi agli italiani), parimenti si cerca di acquisire il risparmio senza dover per forza comprare la banca. Basta mandare a zero il valore delle azioni e si entra in un mercato ricco senza pagare dazio.
Per fronteggiare questo quadro servirebbe una politica alta che agisse per il bene e non per intestarsi meriti. Ad esempio non asimmetrica: se non paghi il mutuo la banca ti prende la casa ma i beni dei troppi Zonin d' Italia sono al riparo dalla confisca.
Ad esempio: la Cdp mette in sicurezza i risparmi e molla gli ormeggi delle banche. Tutto questo non avviene e si continua a millantare che si farà la voce grossa in Europa sapendo che è impossibile. Il problema dei problemi delle nostre banche è: ricapitalizzare.
Potrebbero farlo attingendo ai depositi, ma lo spettro del bail-in, le malefatte di Etruria & Co e un regime fiscale penalizzante di certo non inducono i risparmiatori a trasformare i depositi in azioni. E qui la politica potrebbe e dovrebbe fare, ma non fa. Ecco le braghe di tela!
Sulle banche sono state dette delle bestialità negli ultimi giorni. Si continua a sostenere che il governo tratta con Bruxelles per poterle ricapitalizzare con soldi pubblici.
Non è vero. Il famoso intervento da 150 miliardi altro non è che la possibilità da parte di banche solvibili di emettere debito garantito dallo Stato. Peraltro questa è una misura per creare liquidità, come si possa capitalizzare con il debito resta un mistero. Tutto italiano.
La seconda menzogna che circola è che si strapperà almeno un intervento pubblico nel capitale di Montepaschi.
Non è così. L' unico intervento è quello contemplato dalla direttiva Brrd che sostanzialmente prevede la messa in liquidazione pilotata della banca fino alla vendita. È quello che hanno fatto con Etruria & C e che dovranno necessariamente fare con Montepaschi.
Ma può il governo permettersi di mettere in liquidazione la più antica banca del mondo che rappresenta uno storytelling negativo per il Pd? Probabilmente no.
MONTE PASCHI DI SIENA BY VINCINO
Gli gnomi lo sanno e continueranno a vendere allo scoperto finché le azioni di Mps non varranno più nulla. A quel punto metterci dentro una decina di miliardi per far pari con le sofferenze è un gioco da ragazzi.
Ovvio che così la finanza italiana sarebbe totalmente colonizzata e il Paese dopo l' operazione short si troverebbe in braghe di tela.