salario minimo

SEMPRE IN CULO AI LAVORATORI – IN ITALIA IL 57% DEI DIPENDENTI PUBBLICI E PRIVATI SI RITROVA CON IL CONTRATTO SCADUTO, SPESSO DA ANNI (QUELLI DEL COMMERCIO ASPETTANO IL RINNOVO DAL 2019). IL CHE VUOL DIRE UN CROLLO DEL POTERE D’ACQUISTO – LA CRESCITA DELLE RETRIBUZIONI AIUTEREBBE I CONSUMI, CHE AL MOMENTO SONO L’UNICO MOTORE DELL’ECONOMIA. MA LE AZIENDE RESISTONO – L’APPELLO DEL GOVERNATORE DI BANKITALIA PANETTA: “È IL MOMENTO DI AUMENTARE GLI STIPENDI”

Estratto dell’articolo di Filippo Santelli per “la Repubblica”

 

salari in italia

Il contratto del commercio, che definisce le buste paga di oltre 3 milioni di lavoratori italiani, è scaduto da quattro anni, 31 dicembre 2019. Viene dal mondo di prima: prima della pandemia, dei lockdown, della riapertura, dell’Ucraina, dell’inflazione senza precedenti che ha eroso il potere d’acquisto dei salari.

 

L’anno scorso, aspettando il rinnovo Godot, i dipendenti di negozi e supermercati hanno ricevuto 350 euro di una tantum e un mini aumento in busta paga di 30 euro lordi. Un pannicello caldo, rispetto a quanto il caro prezzi si è mangiato. […]

 

fabio panetta

Il commercio è l’esempio più eclatante di come i ritardi nei rinnovi dei contratti frenino la ripresa dei salari in Italia, rispetto agli altri Paesi europei. Ma non l’unico. A dicembre secondo l’Istat – che monitora 73 tra gli accordi più rappresentativi – ben 29 erano in attesa di rinnovo, lasciando scoperto il 52,4% dei dipendenti pubblici e privati. Valore che sale al 57% nei calcoli del Cnel, che raccoglie l’intero universo dei contratti e lo scorso luglio ne contava 553 scaduti su 976 per il solo settore privato, quasi 8 milioni di lavoratori.

 

[…]  il tempo medio tra scadenza e rinnovo, per tutti, è di 32 mesi, più di due anni e mezzo. In questa media sconfortante, le differenze tra i settori ci sono e rendono evidente il legame tra rinnovi e tenuta delle retribuzioni. Nel pubblico tutti i contratti sono scaduti. A metà del 2022 - paradosso emblematico - è stato firmato l’accordo per il periodo 2019-2021. Un rinnovo “ex post”, ma che ha comunque portato i salari degli statali a crescere più di quelli del privato, dopo anni piatti. E un’ulteriore spinta alle buste paga, a dicembre, l’ha data l’erogazione anticipata dell’indennità di vacanza, 70 euro lordi al mese.

 

salari

Nel privato invece c’è un enorme divario tra industria e i servizi. Nella prima a dicembre risultavano in attesa di rinnovo solo il 7,5% dei contratti, nei secondi il 63%. Una delle ragioni per cui i salari della manifattura hanno retto meglio: 4,5% l’aumento a dicembre rispetto allo stesso mese del 2022 – non lontano dal valore generale europeo - , contro il 2,4% dei servizi, nonostante nella loro media entri il generoso rinnovo dei bancari.

 

In soldoni, significa che mentre per i colletti blu una parziale ripresa del potere d’acquisto è iniziata, non così nel terziario. Questo non vuol dire che i prossimi rinnovi dell’industria saranno facili, considerato che dopo la ripresa dorata ora la produzione flette.

 

SALARI E POTERE D AQUISTO IN ITALIA

[…] Sabato il governatore di Bankitalia Panetta ha detto che è “fisiologico” che i salari salgano e che un «qualche» recupero del potere d’acquisto perso sosterrebbe anche la crescita italiana. Il legame è evidente. Tra i vari “motori” del Pil i consumi hanno recuperato con più difficoltà i livelli pre pandemia.

 

Ma ora che gli investimenti sono in discesa e l’export non tira, restano l’unico traino della magra crescita prevista quest’anno, sette decimi nelle stime di Bankitalia. Salari più alti, quindi più consumi, è un circolo che in teoria dovrebbe convenire anche alle imprese, che devono pur sempre vendere agli italiani.

 

E sempre in teoria i buoni profitti degli ultimi mesi danno loro spazio per assorbire qualche aumento, “redistribuendo” così ai dipendenti i costi di un’inflazione da cui loro si sono difese alle grande. In pratica, in questa congiuntura debole, le resistenze saranno tante. E visto che per le imprese anche rinviare va bene, la ripresa dei salari rischia di restare lontana da un pieno recupero.

 

Articoli correlati

E' ORA DI ALZARE GLI STIPENDI, LO DICE IL GOVERNATORE DI BANKITALIA FABIO PANETTA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

fabio panetta foto di bacco

inflazione

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…