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AFFARI D'AVVOCATI - SBARCA A MILANO DENTONS, CHE NON È UNO STUDIO ODONTOIATRICO MA LEGALE, IL PIÙ GRANDE AL MONDO - TRA I PRINCIPALI MERCATI EUROPEI, MANCAVA SOLO L'ITALIA, DA CUI LE ''LAW FIRM'' ERANO SCAPPATE IN QUESTI ANNI. SEGNO CHE QUALCOSA SI MUOVE - A DIRIGERLO, FEDERICO SUTTI, CHE SI PORTA VIA UN PEZZO DI DLA PIPER

Da www.toplegal.it

 

Sbarca a Milano Dentons, il più grande studio legale internazionale al mondo. L’ultimo arrivo di un nuovo concorrente globale in Italia risale al 2012, quando K&L Gates apre la sede italiana attraverso la fusione con Marini Salsi Picciau.

uel camilo paola monachesi federico suttiuel camilo paola monachesi federico sutti

 

Il progetto italiano di Dentons è affidato a Federico Sutti, che fino al settembre 2013 è stato ininterrottamente managing partner di Dla Piper, a partire dal 2003, quando avvenne l'integrazione dell'ufficio di Milano di Coudert Brothers con lo studio inglese Dla. Per Dla, che proprio sotto la guida di Sutti è cresciuto ininterrottamente nel corso degli anni, si tratta del primo spin off di peso. Infatti, Sutti non esce da solo, ma porta con sé otto professionisti. Si tratta di Federico Vanetti, Matteo Falcione, Pier Francesco Faggiano e Maria Sole Insinga che arrivano come partner, Dina Collepardi e Davide Traina che entrano in qualità di senior counsel, e Ilaria Gobbato e Mileto Mario Giuliani che arrivano come senior associate.

 

La costituzione di Dentons segna anche il ricongiungimento di Sutti con un altro ex Dla Piper, il giuslavorista Aldo Calza e la sua squadra di Help, in precedenza transitato dalla fusione con Persiani, da cui Help – Persiani, scioltosi nel corso del febbraio 2014. Calza e Iacopo Aliverti Piuri, anche quest’ultimo ex Dla poi passato a Help, entrano come partner. Sempre da Help proviene Filippo Savini Nicci, che entra come senior associate.

federico suttifederico sutti

 

Dentons Italia parte quindi con sette soci e un totale di 16 professionisti; altri cinque avvocati sarebbero in trattativa per aggiungersi alla squadra. I tre settori su cui punta la practice italiana sono energy, lavoro e real estate.

 

L’Italia è l’unica grande giurisdizione dell’Europa continentale in cui lo studio internazionale (protagonista nei primi mesi del 2015 della fusione con i cinesi di Dacheng che lo ha reso un'insegna con circa 2 miliardi di dollari di fatturato) non era ancora presente. Tuttavia, l'insegna aveva già mostrato interesse per il Belpaese, costituendo un Italian desk, retto a New York dal counsel Duccio Mortillaro, avvocato abilitato anche in Italia.

 

dentonsdentons

I dati MergerMarket mostrano che, sul fronte m&a, lo studio è stato coinvolto in nove operazioni con un coinvolgimento italiano, per un valore complessivo di circa 1,7 miliardi di euro. Il deal più rilevante è stato la vendita di SeverEnergia, in cui lo studio ha affiancato Enel Investment Holding. Mentre il più recente risale allo scorso giugno, quando lo studio è stato advisor di Findomestic Banca nella vendita, a Otp banka Srbija, della controllata Findomestic Banka Beograd.

 

Nato nel 2013 con l’alleanza tra Snr Denton, Fraser Milner Casgrain e Salans, Dentons è cresciuto rapidamente, raggiungendo in due anni quota 6.600 avvocati e 120 uffici. La sua strategia si fonda su un approccio definito dalla law firm policentrico: nessuna bandiera, nessun quartier generale, nessuna cultura dominante, nessuna prospettiva sul genere di "one size fits all”; ma al contrario un orgoglio nella diversità che si adegua a quella dei loro clienti.

dentons e dacheng si fondonodentons e dacheng si fondono

 

Sono queste le direttrici che animano il posizionamento del brand; le stesse direttrici che Dentons intende portare anche in Italia, così come sembra del tutto intenzionato a seguire la stessa rapida crescita. Già entro fine dell'anno, è previsto l'arrivo di altri 3 o 4 soci, che andranno a costruire i dipartimenti di litigation, m&a e tax. Nel mirino dello studio dovrebbe, inoltre, esserci la finanza strutturata.

 

L'obiettivo è quello di raggiungere quota 45 professionisti entro l'1 gennaio. Da questo zoccolo duro partirà la costruzione dell'insegna che a tendere, stando a quanto raccolto da TopLegal, punta a strutturarsi in 10 dipartimenti, ciascuno dei quali retto da due soci, per una compagine complessiva di circa 80 professionisti.

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