LA CIT INCRICCATA - NELLA STRANA COMPRAVENDITA DI ALCUNI IMMOBILI DELLA COMPAGNIA TURISTICA ITALIANA C’È L’IMMOBILIARISTA PETER PAUL POHL, IL CUI NOME COMPARE NELL’ACQUISTO DI UN PALAZZO A ROMA IN CUI SONO COINVOLTI ANCHE ANEMONE E ZAMPOLINI (L’UOMO CHE PAGAVA LA CASA A SCAJOLA, A SUA INSAPUTA) - SOSPETTA SVALUTATION: NEL MARZO 2008 POHL ACQUISTA PER 3 MLN € IL 90% DELLE AZIONI DI UNA SOCIETÀ CHE POCHI MESI PRIMA AVEVA ACQUISITO GLI IMMOBILI DELLA CIT PER 30 MLN €…

Marco Ludovico per Il Sole 24 Ore

C'è un punto di contatto finora inedito tra l'inchiesta sulla "cricca" e la vendita degli immobili della Cit. La Compagnia italiana turismo spa è stata di fatto liquidata nel 2008. I 243 dipendenti licenziati il 24 giugno scorso. E un lungo contenzioso si trascina presso le sezioni penale, civile e fallimentare del tribunale di Milano. Proprio lunedì prossimo è fissata la discussione in sede fallimentare per la decisione - il giudice è Mauro Vitiello - sul ricorso di alcuni creditori ed ex amministratori di Cit: chiedono l'annullamento degli atti di vendita del patrimonio immobiliare della compagnia turistica.

Ma qual è il punto in comune tra le controversie Cit e l'indagine di Perugia? È l'avvocato Peter Paul Pohl, immobiliarista di Merano, sentito dalla Guardia di Finanza e dagli inquirenti perugini perché il suo nome spunta in una compravendita, considerata sospetta, di un palazzo del XV secolo in via della Pigna a Roma. Un affare dove compaiono due indagati della cricca: Diego Anemone e Angelo Zampolini, l'architetto che aveva versato 900mila euro divisi in 80 assegni per l'acquisto della casa di fronte al Colosseo dell'ex ministro Claudio Scajola.

Pohl si dice estraneo all'operazione di via della Pigna e non risulta indagato. Certo è che il suo nome e quello di suoi familiari sono presenti, in un complesso sistema di società collegate tra di loro, nell'acquisto delle sette strutture alberghiere della Cit (valore stimato nel 2007 118 milioni).

Il commissario straordinario Cit, Antonio Nuzzo, aveva venduto gli alberghi il 18 marzo 2008 a Sistema vacanze spa per 30 milioni. L'acquirente è una «società veicolo» di Gerardo Soglia, deputato Pdl inizialmente destinatario della vendita, che costituisce Sistema Vacanze l'11 marzo - cioè sette giorni prima della transazione immobiliare - presso il notaio Alfredo Dondi di Trento.

Lo stesso giorno e con lo stesso notaio - circostanza che non può passare inosservata - la Valore Reale Sgr spa costituisce la Morera Srl: sono due società riferibili all'avvocato Pohl. Ma ecco che il cerchio si chiude. Il 29 settembre la Soglia Hotel Group srl, che fa capo all'onorevole Soglia, stipula con Valore Reale e con Morera un contratto «di compravendita di azioni e accordo quadro» con cui si trasferisce a Morera il 90% del capitale di Sistema Vacanze per un corrispettivo di tre milioni e mezzo. Morera, insomma, acquisisce gli immobili ex Cit. Eppure il valore di Sistema Vacanze era dato da immobili pagati 30 milioni. I passaggi, insomma, non sono chiari, e i valori immobiliari crollano senza apparenti motivi.

Ma non sembra finita. Risulta infatti che agli atti del tribunale fallimentare ci sia un'altra novità: un atto preliminare di vendita degli stessi alberghi, per 52 milioni (e caparra di 8,1 milioni) tra Gerardo Soglia e Valore reale Sgr. Attenzione alla data: il presunto preliminare sarebbe stato stipulato il 17 marzo 2008, il giorno prima della vendita da Cit a Sistema Vacanze.

Un fatto che, in caso di conferma, costringerebbe il tribunale a rivedere tutte le analisi svolte finora. Lunedì a Milano si decide sul ricorso per l'annullamento degli atti del commissario Cit chiesto, tra gli altri, da Arcangelo Taddeo, ex amministratore delegato Cit, indagato per bancarotta fraudolenta. E mentre pende l'accusa penale, Taddeo ha ottenuto finora dal tribunale due pronunce favorevoli di primo grado: per ingiusto licenziamento, è stato poi anche ammesso al credito

 

CIT COMPAGNIA ITALIANA TURISMOANEMONE ALL'USCITA DAL CARCEREANGELO ZAMPOLINIANTONIO NUZZO

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